L’Egitto minaccia azioni legali contro Cleopatra di colore su Netflix
L’Egitto minaccia azioni legali contro Cleopatra di colore su Netflix, e in questa storia c’è di mezzo anche Zahi Hawass, l’egittologo un po’ Indiana Jones, un po’ investigatore del passato, tutto amico dell’italianissimo Roberto Giacobbo cui mostra con piacere mummie e reperti in Freedom, appuntamento fisso del lunedì televisivo italiano.
Nasce tutto dal docudrama “Queen Cleopatra” prodotto da Netflix, dove la Regina d’Egitto è interpretata dall’attrice britannica di origini africane Adele James.
Del resto, se siamo riusciti a immaginare Cleopatra con le fattezze britanniche tipiche di una donna bianca anglosassone come Elizabeth Taylor, la magia del cinema può darci una Cleopatra interpretata da ogni possibile attrice in grado di recitare il ruolo e potremmo farla finita lì.
E invece no. E invece viviamo in un mondo dove tutto finisce in lite.
L’Egitto minaccia azioni legali contro Cleopatra di colore su Netflix
Quello che sappiamo di Cleopatra Tèa Filopàtore, per gli amici ma anche per Giulio Cesare, Marco Antonio e Ottaviano Augusto Cleopatra e basta è che è Greca-Macedone da parte di padre.
In un’inversione del motto “la madre è sempre certa, il padre no” in questo caso il padre è certo ma non la madre.
Probabilmente Cleopatra deriva dall’incesto dell’omonima madre/zia Cleopatra Trifena (secondo la tradizione dei Faraoni per cui l’incesto era un mezzo appropriato per non disperdere sangue divino), ma è anche possibile che sia una figlia illegittima avuta dal padre Tolomeo Aulete con una donna egizia di casta sacerdotale, a sua volta di sangue misto Greco-Egiziano.
Da parte di padre era discendente del Tolomeo I amico di Alessandro Magno, quindi a cavallo tra Grecia e Medio Oriente.
Col caos genetico-geografico-dinastico di cui parliamo, unito alla magia del Cinema, ogni attrice da Liz Taylor all’Israeliana Gal Gadot (la Wonder Woman cinematografica, anche ella in lizza per un film sulla Regina di Egitto) potrebbe diventare possibile.
Ma non per Zahi Hawass, ex ministro delle Antichità ed attuale volto e divulgatore televisivo. Non per l’Egitto.
Se Gal Gadot è “troppo bianca”, Adele James è “troppo nera”. Zahi insorge tra un’apparizione a Freedom e la sua carriera archeologica proclamando
“Questo è un falso. Cleopatra era Greca, quindi bianca, non di colore!”
Contraddicendo a latere le precedenti obiezioni su Gal Gadot come Cleopatra eroina “troppo bianca e sexy”, fresca di Wonder Woman.
Segue l’intero Egitto, che tenterà le vie legali per bloccare lo streaming nella nazione di una versione ritenuta erronea e scorretta.
Segue il solito codazzo di polemiche, con Adele Jones che difende il casting imponendo all’orda troll nel suo profilo di farsi bannare e smetterla di lamentarsi perché ormai lei è nel ruolo e per restarci.
Unitamente a Jada Pinkett Smith, produttrice esecutiva e moglie di Will Smith, recentemente salita agli allori della cronaca per la lite con ceffone tra Chris Rock e il marito che continua a difendere la sua scelta, motivandola con la necessità di avere rappresentazione anche tra le persone di colore.
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