Legge sulla riforma del Congresso con iniziativa legislativa popolare: non funzionerà
Ci segnalano i nostri contatti un messaggio Whatsapp dal titolo Legge sulla riforma del Congresso (modifica della Costituzione) INIZIATIVA LEGISLATIVA POPOLARE.
Ora, sappiamo che in questi tempi complicati l’intero arco parlamentare ci ha abituato al triste spettacolo della comunicazione istituzionale che passa dai Social, ma il percorso di formazione delle leggi ha ancora ritualità e formalità che renderanno le istruzioni in questa catena il modo peggiore per ottenere il risultato.
Non è il nostro scopo giudicare le idee di chi può aver proposto tutto questo, anche se come vedremo alcuni punti sembrano tratti direttamente da fake news e disinformazioni circolanti in un passato ormai remoto, che rende tutte le parti relative al trattamento economico una fake news
Chiedo a ciascun destinatario di inoltrare questo wpp a un minimo di 20 persone dal proprio elenco di contatti, dobbiamo organizzarci al termine di tutto questo e dare una risposta congiunta. Si sta preparando quanto segue: Nei prossimi mesi saranno raccolte firme e proteste di strada per presentare la prossima iniziativa legislativa. Dobbiamo batterci per questi punti
1. Il deputato sarà retribuito solo durante il suo mandato. E la pensione arriverà solo con il mandato espletato.
2. Il deputato contribuirà al regime generale di previdenza sociale come il resto dei cittadini. Il fondo pensione del Congresso passerà all’efficace regime della previdenza sociale. Il deputato parteciperà ai benefici del sistema di assistenza sociale esattamente come tutti gli altri cittadini. Il fondo pensione non può essere utilizzato per altri scopi.
3. Il deputato deve pagare il suo piano di pensionamento, come tutti gli italiani.
4. Il deputato smetterà di votare il proprio aumento di stipendio.
5. Il deputato lascerà la sua attuale assicurazione sanitaria e sarà soggetto allo stesso sistema sanitario degli altri cittadini italiani.
6. Il deputato deve inoltre rispettare le stesse leggi del resto degli italiani.
7. Servire al Parlamento è un lavoro, non una svolta. I deputati devono adempiere ai loro mandati (non più di 2 legislature) e poi ricongiungersi alla vita lavorativa prima della sua fase di servizio pubblico, se del caso, in caso contrario, alla disoccupazione.
8. Ridurre almeno il 30% del numero di componenti politici delle istituzioni. (Consiglieri comunali, deputati cittadini, deputati regionali, ecc.)
9. Eliminare le istituzioni obsolete o duplicate: senato, consigli regionali, provinciali o comunali.
10. Ridurre del 50% il numero dei consulenti degli uffici politici e limitare razionalmente le loro retribuzioni.Se Ognuno di voi trasmette questo messaggio a un minimo di 20 persone, in 3 giorni la maggior parte degli italiani lo avrà ricevuto. Il tempo per la modifica della Costituzione è ORA. COSI SI POSSONO CORREGGERE ABUSI E DISORDINI DI PARLAMENTARI E SENATORI. Se sei d’accordo con quanto sopra, ti preghiamo di inoltrare questo wpp. Mantieni questo messaggio CIRCOLANTE !!
gira a tutti, è importante passare il promemoria e che siamo tutti preparati e pronti per quando inizia. Legge sulla riforma del Congresso (modifica della Costituzione) INIZIATIVA LEGISLATIVA POPOLARE. Prepareremo il terreno per la raccolta delle firme.
Il meccanismo delle leggi di iniziativa Popolare
Le Leggi di Iniziativa Popolare in realtà, ovviamente, non richiedono catene di S. Antonio.
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO25 La presentazione di proposte di legge di iniziativa popolareL’articolo 71, comma secondo, della Costituzione prevede che il popolo eserciti l’iniziativa delle leggi mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli.
Le norme di attuazione di tale disposizione sono state dettate con gli articoli 48 e 49 della legge 25 maggio 1970, n. 352, Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo.Non sono previste particolari limitazioni al contenuto delle proposte, che potranno pertanto assumere la forma sia di progetti di legge ordinaria, sia costituzionale e riguardare qualsiasi argomento, eccezion fatta per gli ambiti in cui possono incidere esclusivamente progetti di legge ad iniziativa riservata (ad esempio, i progetti di legge di approvazione del bilancio e del rendiconto dello Stato, i progetti di legge di conversione di decreto-legge).
Avvio del procedimento
I promotori dell’iniziativa legislativa popolare devono presentarsi – in numero non inferiore a 10 e muniti di certificato di iscrizione nelle liste elettorali – alla cancelleria della Corte di cassazione per dichiarare la volontà di avviare l’iniziativa, indicando il titolo del progetto di legge; la cancelleria redige un verbale di presentazione e provvede a far pubblicare l’annuncio dell’iniziativa nella Gazzetta Ufficiale (art. 7, commi primo e secondo, legge n. 352/1970).
Sostanzialmente, cari i miei condivisori, potrete anche condividere in migliaia, ma se volete ottenere qualcosa dovrete aspettare, senza bisogno di alcuna “rivolta di strada” o altre forme del genere, che chi ha proposto la norma si presenti in cancelleria con una proposta di legge ben articolata e redatta da incardinare in un buon verbale di presentazione.
Forma e sostanza non sono concetti astratti che si escludono a vicenda: non andreste in ciabatte infradito e calzini bianchi al matrimonio di qualcuno, non affidereste una cosa importante come una richiesta di iniziativa popolare ad un WhatsApp di incerta composizione aspettando che qualcuno si faccia avanti.
Prima si redige una proposta di legge articolata, poi la si presenta in Cancelleria della Corte di Cassazione, e poi si fanno partire le raccolte di firme, raggiungendo le desiderate 50.000 firme e non likes, WhatsApp, condivisioni o balletti TikTok.
Qualche consiglio sul contenuto
Lasceremo agli esperti il giudizio sugli orizzonti, volutamente vaghi, lasciati alla “proposta di proposta” che, inevitabilmente, in un passaggio tecnico dovranno essere precisati sotto pena di inammissibilità.
Per le parti più critiche del contenuto vi rimandiamo ad un testo in cui la Camera dei Deputati fu costretta a sottoporre a rigido Fact Checking diverse aporie contenute ancora in questo testo.
Nel 2004 la stessa Camera dei Deputati decise di confutare uno per uno i dati indicati nell’appello
Trattamento economico
La prima voce è l’indennità, quella che nel linguaggio comune è definita “stipendio”, seguono la diaria e i rimborsi: per le “spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori”, per le spese accessorie di viaggio e per i viaggi all’estero, per le spese telefoniche.
Completano la scheda le voci sull’assegno di fine mandato, le prestazioni previdenziali e sanitarie e sui trasporti.
Indennità parlamentare
L’indennità, prevista dalla Costituzione all’art. 69, è determinata in base alla legge n. 1261 del 31 ottobre 1965. È fissata in misura non superiore al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate.
L’indennità è corrisposta per 12 mensilità. L’importo mensile è pari a 5.941,91 euro, al netto delle ritenute previdenziali (€ 833,10) e assistenziali (€ 559,54) della quota contributiva per l’assegno vitalizio (€ 1.069,35) e della ritenuta fiscale (€ 4.030,42).
Diaria
Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della stessa legge n. 1261 del 1965.
La diaria ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico.
È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell’arco della giornata.
Rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori
A titolo di rimborso forfetario per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, al deputato è attribuita una somma mensile di 4.190 euro, che viene erogata tramite il gruppo parlamentare di appartenenza.
Ai deputati non è riconosciuto alcun rimborso per le spese postali a decorrere dal 1990.
Spese di trasporto e spese di viaggio
I deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale.
Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, ed a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.
I deputati, qualora si rechino all’estero per ragioni di studio o connesse all’attività parlamentare, possono richiedere un rimborso per le spese sostenute entro un limite massimo annuo di 3.100,00 euro.
Spese telefoniche
I deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche. La Camera non fornisce ai deputati telefoni cellulari.
Assistenza sanitaria
Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 4,5 per cento della propria indennità lorda, pari a 559,54 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario.
Assegno di fine mandato
Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari a 833,10 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l’assegno di fine mandato, che è pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).
Assegno vitalizio
Anche in questo caso, il deputato versa mensilmente una quota – l’8,6 per cento, pari a 1.069,35 euro – della propria indennità lorda, che viene accantonata per il pagamento degli assegni vitalizi, come previsto da un apposito Regolamento approvato dall’Ufficio di Presidenza il 30 luglio 1997.
In base alle norme contenute in tale Regolamento, il deputato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età diminuisce fino al 60° anno di età in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti.
Lo stesso Regolamento prevede la sospensione del pagamento del vitalizio qualora il deputato sia rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale.
L’importo dell’assegno varia da un minimo del 25 per cento a un massimo dell’80 per cento edell’indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.
E si prega di notare come, oltre un decennio dopo, i dati indicati nell’appello bufala non si avvicinino per niente alla realtà dei fatti, che i miscredenti potranno reperire qui per la Camera e qui per il Senato.
Nel mezzo, una lunga querelle che vede la bufala destarsi dal suo sonno, essere controbattuta e poi rimanifestarsi come un herpes sul volto della virtualità.
Riassumendo
Se dalla “proposta di proposta” saranno espunte tutte le fake news ivi contenute, e se quello che rimane sarà incartato in forma di una proposta di legge organica, che possa essere quindi sottoposta nelle forme indicate dall’Ordinamento ai cittadini per essere Parlamentarizzata, non crediamo vi saranno problemi.
Naturalmente, questo implica avere un Comitato che si faccia avanti per effettuare questo lavoro di ripulitura, redazione, collazione ed esposizione di una proposta coesa e funzionante che faccia a meno delle “proposte di manifestazioni” per pervenire al giusto olio della tecnica e della ricerca.
Ad esempio, poco chiaro ci è il punto in cui si parla di rispettare le stesse leggi del resto degli italiani. Si sta forse parlando in modo un po’ contorto delle immunità parlamentari? Se sì andrebbe scritto chiaramente: anche una mera “proposta di proposta” non può girare intorno al punto. Deve individuarlo, se vuole avere la speranza di essere sottoposta al giudizio popolare.
Fino a quel momento? Potete anche posare i cellulari: state sprecando il vostro tempo.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.