L’editore fa marcia indietro: tornano le edizioni integrali di Dahl. Questo il seguito di una notizia che vi avevamo dato qualche giorno fa
In tale occasione avevamo descritto l’editore Penguin Books, detentore dei diritti per mezzo della sua linea “per giovanissimi” Puffin Books, riscrivere parzialmente i testi di Roald Dahl per renderli più inclusivi.
Nel farlo sollevando problemi e polemiche.
Odiamo tediarvi coi dettagli e ripetendo più volte lo stesso articolo per logiche di SEO, per cui vi preghiamo di rileggerlo qui.
Vi forniremo però un esaustivo riassunto: dopo un’indagine del Telegram è risultato che la raccolta completa dei testi di Roald Dahl presenta attualmente alterazioni nel testo più o meno sottili. La Roald Dahl Story Company ha assicurato al Telegraph che le modifiche sono state fatte «mantenendo la trama della storia, i caratteri dei personaggi e l’irriverenza e lo spirito acuto del testo originale» e che sono «piccole e valutate con grande attenzione», ma esse sono presenti.
E di tutti i tipi: ad esempio ogni riferimento in “Le Streghe” all’aspetto tipicamente deforme delle suddette antagoniste (calve, indossano parrucche per sembrare donne mortali, hanno anomalie su mani e piedi che nascondono con guanti e scarpe…) è stato minimizzato o ridotto per evitare che il piccolo lettore associasse, ad esempio, l’alopecia o altre condizioni fisiche alla cattiveria. Parimenti, riferimenti grevi all’aspetto fisico dei personaggi sono stati rimodulati, e Matilda dell’omonimo romanzo, un tempo appassionata dei romanzi di Kipling, ora lo è dei romanzi di Jane Austen (in quanto Kipling è stato associato al colonialismo e Austen al femminismo).
Sia gli eredi di Dahl che l’editore hanno lungamente difeso la loro scelta, descrivendola come scelta di inclusione e modernità. Scrittori come Salman Rushdie e Licia Troisi hanno criticato la scelta per ragioni di cui parleremo e che ci sentimmo di sostenere, l’attivista Billy Bragg ha invece difeso la scelta.
Il punto di vista di personalità come Billy Bragg si basa sull’inclusività, facendo l’esempio di una ipotetica madre di famiglia, paziente oncologica, che si veda accusare di essere una strega perché un bambino ha imparato da “Le Streghe” a tirare i capelli alle donne sospette per valutare la presenza di alopecia e rash cutanei.
Il punto di vista di Salman Rushdie e altri, tra cui la neo-Regina di Inghilterra Camilla Parker Bowles, si basa sul fatto che una simile scelta cancella, retroattivamente, una intera serie di libri e limita la libertà dello scrittore.
Fino a pochi giorni fa eravamo di fronte al paradosso di libri resi legalmente impossibili da ottenere, sostituiti sugli scaffali da versioni alternative.
Con un risultato discretamente bizzarro: le vecchie edizioni sono ancora presenti in scuole e biblioteche, col sottinteso che se davvero si volesse evitare che i bambini ne vengano a contatto, l’unica soluzione sarebbe ritirarli in blocco.
L’adulto consapevole che vuole studiare le tematiche di Roald Dahl si sarebbe trovato nell’impossibilità legale di comprare edizioni integrali, se non ricorrendo al mercato dell’usato.
Mercato che, ovviamente, non può durare per sempre.
Resta inoltre il tema etico che, scegliendo per la via della “scomparsa dagli scaffali del testo scomodo” e non di un’edizione annotata, diventa quasi impossibile studiare perché determinati autori hanno scritto determinate cose e capire come superare i pregiudizi dell’epoca.
Alla fine l’editore ha scelto la soluzione che avevamo ampiamente caldeggiato noi stessi: un’edizione “ridotta” per l’infanzia ed una annotata per l’età adulta.
Penguin Books ha quindi annunciato più avanti nel 2023 la ristampa delle edizioni integrali del testo, che affiancheranno le edizioni ridotte, rivedute e corrette.
Il CEO della compagnia ha riconosciuto l’importanza di mantenere Dahl in stampa assicurando che i lettori potranno liberamente scegliere quale edizione comprare.
Il punto era la scelta, che l’edizione unica ha rimosso.
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