Leader Sardine fa affari con accoglienza migranti: “Abolire i Decreti Salvini”
Il gioco del Telefono senza Fili è entrato ufficialmente nell’età del Web 2.0. Lo ricordate vero il gioco del telefono senza fili?
Prendevi tutti i tuoi compagnucci di classe e li mettevi in fila, uno vicino all’altro, lungo i giardinetti, dando un messaggio all’amico ad inizio fila. Unica regola, il messaggio doveva essere tramandato un amichetto per volta.
Alla fine lo stesso, tra dettagli alterati/non sentiti bene/dimenticati/ricostruiti veniva del tutto modificato.
Quando abbiamo letto l’articolo Leader Sardine fa affari con accoglienza migranti: “Abolire i Decreti Salvini” ci siamo resi conto di essere nella versione SEO di quel gioco.
Già partire con leader sardine, per titillare i motori di ricerca sia pur sapendo che le Sardine non hanno un vertice è un sottile campanello di allarme.
Ma l’intero articolo è basato su un documento dal quale sono state tratte le prime cinque righe di un articolo di Il Giornale. Queste
Poi il leader del movimento delle sardine ha chiesto la “discontinuità sui Decreti Sicurezza di Salvini”. E perché mai? La sardina risponde: “Abbiamo una cooperativa sociale. Con questi decreti alcuni migranti sono costretti ad andare via”
Omettendo però proprio il seguito dell’articolo. Quello che smentisce l’estratto sparato in prima pagina
“Faccio l’esempio di questa Cooperativa e dei loro lavoratori assunti. Con questi decreti sono stati costretti ad andare via perché sono venuti meno il permesso di soggiorno e le garanzie di rimanere. Adesso fanno parte di quel mare, il mare di quelli che sono diventati invisibili”
Faceva riferimento all’associazione bolognese Vicini d’Istanti nata nel 2017 per favorire l’integrazione dei richiedenti asilo, associazione che collabora, a sua volta, con la cooperativa Arca di Noè (109 dipendenti), impegnata nel sociale, ma che gestisce anche birrifici, ristoranti, impianti fotovoltaici con ricavi dichiarati nel 2018 (leggiamo dal loro bilancio) per oltre sei milioni di euro.
Non si vuole dire,come banalmente troppi scrivono, che le cooperative che lavorano con i migranti siano tutte caverne di profitti e magazzini di carne umana. E però, da Santori, che venne spinto a furor di piazza, era quella di San Giovanni a Roma, e coperto di fischi, a mutare la richiesta(«Chiediamola modifica. Piano, piano! Avete ragione, non la modifica, ma l’abolizione dei decreti sicurezza…») ci si attendeva la domanda di abolizione per disumanità, anziché la cancellazione per rilanciare il Pil, l’accoglienza come capitale.
L’articolo de il Giornale, il famoso documento agitato dal portale come prova delle sue affermazioni, semplicemente leggendolo per intero afferma l’esatto contrario.
Non parla di una cooperativa di Sartori che perde qualcosa, ma del rammarico per aver visto una realtà produttiva perfettamente funzionante privata della forza lavoro, e quindi della possiblità di proseguire.
E non dice neppure che l’intenzione di Sartori sia abolire i Decreti Sicurezza per una pro domo sua, ma per evitare la distruzione di realtà già stabilite sul territorio.
Ancora una volta, un gioco del telefono senza fili, dove si parte da banalmente troppi scrivono che le cooperative sono caverne di profitti (cosa che, veramente, noi sappiamo da un bel pezzo), per arrivare a leader sardine fa affari con accoglienza migranti.
Eppure, sarebbe bastato leggere il “documento” proposto. Ma fino alla fine.
Per questo, troviamo anche per niente corretto che il portale indicatoci attribuisca la paternità di un estratto mutilato al giornalista autore del reale, e veritiero, articolo completo che di fatto sconfessa.
Siamo sempre sconvolti dal fatto che la cosiddetta controinformazione si serva sovente proprio dell’informazione ed il giornalismo che critica per lanciare i suoi proclami.
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