Il leader delle sardine Mattia Santori, anche a questo giro, si ritrova al centro di un’invettiva da parte del centrodestra italiano in un post pubblicato da Giorgia Meloni, che alle 16 di domenica 24 novembre ha pubblicato un estratto di un intervento andato in onda durante una puntata di Omnibus:
Altra cosa incredibile è che io ritengo assurdo che si continui a parlare di Bibbiano. Questo è uno dei motivi per cui noi scendiamo in piazza, perché non vogliamo una campagna elettorale come è stata in altre regioni e come sarà in Italia: non vogliamo che la politica italiana sia questa roba qua.
Mattia Santori vuole fare oscurantismo su Bibbiano, esattamente come riporta Secolo d’Italia? No, affatto. Una panoramica più chiara ci viene data dal video integrale pubblicato sul canale YouTube ufficiale di La7 il 22 novembre. Mattia Santori interveniva sui suoi rapporti con la sinistra e in particolare con Romano Prodi, ma soprattutto sull’importanza della verifica delle fonti da parte dei giornalisti. A tal proposito, infatti, Santori ricorda che Libero Quotidiano e La Verità non gli abbiano mai chiesto udienza, limitandosi a spulciare i profili Facebook delle sardine per poi trarre, in base alle informazioni ricavate dai social, l’associazione tra il movimento e il PD.
Santori sentenzia: “(Fanno così perché) non sanno trovare argomenti” e spiega che i manifestanti sono scesi in piazza contro tutta la retorica dell’odio e la rabbia sui quali – sostiene Santori – la destra ha costruito il consenso.
Tra gli argomenti ricorrenti della destra, infine, Santori cita Bibbiano. Le dichiarazioni su Bibbiano pronunciate da Santori hanno avuto un primo episodio durante un’intervista rilasciata a LaPresse il 18 novembre. Il leader delle sardine, ovviamente, non intendeva chiedere il silenzio su Bibbiano, ma citava il caso come esempio di politica posta in essere con la pancia e non con il cervello, perché ricordiamo tutti la disinformazione dilagante che durante l’estate ha infiammato i social e la politica.
Se i lettori vorranno fare un ripasso potranno visitare il nostro archivio a questo indirizzo.
Su Bibbiano, infatti, lo scontro politico si era alimentato sulla base di reciproche accuse, strumentalizzazioni e invettive sia da parte del mondo politico che sul fronte dei social, anche solamente da parte di pagine Facebook che si improvvisavano finestre di informazioni che da profili fake che usavano il caso di Bibbiano come strumento acchiappalike per gettare discredito su un sistema o su un determinato partito politico.
Come sottolinea NeXt Quotidiano in un’analisi pubblicata il 21 novembre, il messaggio di Mattia Santori è che dal movimento delle sardine non arriveranno mai strumentalizzazioni, e se Santori cita Bibbiano è per fare un esempio di come la strumentalizzazione sia ingiusta e poco performante a livello intellettuale. Santori, in pratica, non chiede il silenzio su Bibbiano, ma chiede di cessare ogni tentativo di usare un fatto di cronaca come slogan, specialmente quando si parla di bambini e quando si toccano, più in generale, temi delicati.
Per questo parliamo di disinformazione e acchiappalike: Santori non fa oscurantismo su Bibbiano, bensì sottolinea – con l’esempio di Bibbiano – che la politica deve smettere di strumentalizzare un fatto di cronaca con slogan che facciano leva sulla pancia e non sul cervello degli elettori.
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