Sta facendo il giro dei social una foto che contrappone la situazione in Ucraina tra il 20 ed il 25 febbraio, con una fake news confermata a conti fatti dalle webcam di Kiev. Una precisazione doverosa da parte nostra, un po’ come avvenuto nella giornata di ieri con un articolo più o meno sulla stessa lunghezza d’onda, affinché non si passi da un estremo all’altro nel narrare quello che sta avvenendo da quelle parti a margine del conflitto tra Ucraina e Russia. Insomma, il fact checking deve andare oltre le opinioni.
In questo caso, infatti, smentire la diapositiva che trovate su Facebook e ad inizio articolo non vuol dire certo che qualcuno qui voglia minimizzare quanto stia avvenendo da quasi tre giorni a questa parte. Tuttavia, basta collegarsi alle webcam di Kiev per rendersi conto che in tanti in Italia stiano cascando in una bufala clamorosa. Da un lato bisogna condannare con fermezza i negazionisti della guerra, mentre dall’altro bisogna evitare estremismi diametralmente opposti.
Le webcam di Kiev, disponibili anche in rete, dimostrano che la seconda foto non si riferisca alla capitale dell’Ucraina. O meglio, c’è stato un momento storico in cui l’abbiamo vista in quello stato, ma non ieri. Basti pensare a quanto riportato da Abc.net per rendersi conto che le macerie a Kiev risalgano al 2014. I disordini e le proteste sono iniziate alla fine del 2013, dopo che il presidente ucraino Viktor Yanukovich ha respinto un accordo commerciale e politico europeo, accordandosi poi con la Russia.
Sia chiaro, l’analisi sulle webcam di Kiev, utile per smentire le differenze tra il 20 ed il 25 febbraio che apparentemente immortala la piazza principale della Capitale tra le macerie, non vuole in alcun modo sminuire quello che stia avvenendo in questi giorni. Tuttavia, è giusto sottolineare che la seconda diapositiva sia di otto anni fa.
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