Le statistiche inglesi che collegano morte e vaccinazione ancora decontestualizzate
Le statistiche inglesi che collegano morte e vaccinazione ancora decontestualizzate: ne abbiamo parlato. Succede ogni singola volt che i dati del servizio sanitario inglese (o di altri paesi) vengono divulgati.
Arriva sempre il novax di turno che, ignorando i meccanismi della statistica o decidendo di ignorarli trae conclusioni arbitrarie. Solitamente quelle che lui stesso decide di trarvi.
Del problema ne abbiamo parlato noi stessi in passato e ne hanno parlato i colleghi di Reuters.
Partiamo quindi dalle basi della statistica.
Le statistiche inglesi che collegano morte e vaccinazione ancora decontestualizzate
Parliamo di un dato non normalizzato: quindi del dato relativo alle morti tra i non vaccinati, i vaccinati con ciclo senza booster e i vaccinati con booster.
Ricordate quanto dicemmo sul Paradosso di Simpson?
È una distorsione che ritorna spesso nelle fonti alternative-novax e si basa su una realtà di fatto: i novax sono una specie in via di estinzione.
Lo sono perché nel resto del mondo il numero di vaccinati cresce (superato il 90% in Italia, intorno al 70% a ciclo completo più booster e 87% con due dosi in Inghilterra) e, sommato al numero di guariti, il numero di non immunizzati recede.
Quindi è statisticamente più probabile imbattersi in un vaccinato che in un non vaccinato, ed è per questo che il dato va normalizzato.
Tra i vaccinati esiste sempre un numero, sia pur ridotto di un intero ordine di fattori, di persone che sviluppano la malattia, di cui alcuni la possono sviluppare in forme tali da richiedere ospedalizzazione.
Per questo il dato va solitamente “normalizzato”, o meglio paragonato al campione di riferimento (gli stessi complottisti, ignorando la statistica, amano parlare di “normalizzazione” come un termine di derisione. Un insulto che dovrebbe dimostrare come i “debunker” da loro odiati rendano “normale” ciò che per loro non lo è).
Se in una data collettività c’è il 70% di vaccinati e il 30% di novax, ovviamente prelevando il dato dalle Terapie Intensive troverai entrambe le categorie ospedalizzate.
Ma se tieni conto nel dato del campione più ampio di riferimento (la c.d. “normalizzazione”), ecco che il dato si “diluisce”.
Cosa comporta questo?
Nei paesi in cui la vaccinazione ha preso piede ogni singola statistica relativa al dato vaccinale, a meno che di presentare un dato normalizzato o “in proporzione” mostrerà sempre un numero maggiore di ospedalizzati tra i vaccinati.
Perché i vaccinati sono la stragrande maggioranza della popolazione e i non vaccinati sono un gruppo sociale in via di estinzione, che fluirà tra i vaccinati, gli ammalati o i guariti.
Va piuttosto esaminato il dato in proporzione, che confermerà che anche in presenza di Omicron BA5 il vaccino aumenta la protezione da malattia grave e morte.
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