Tutti i giorni ci interroghiamo sulla capacità di animali e pesci di sentire dolore, acquisito come un dato di fatto, perché lo è. Ma forse dovremmo chiedercelo anche per le piante.
E prima ancora di farlo, dovremmo partire da una domanda fondamentale: cos’è il dolore?
Il dolore ci ricorda l’Enciclopedia Treccani è una Sensazione spiacevole, dovuta all’azione di un agente che compromette l’integrità somatica, o suscitata dallo stato di sofferenza anatomica o funzionale di un organo.
Il concetto di sensazione postula l’esistenza di un sistema nervoso in grado di registrarla, cosa di cui le piante difettano.
Le piante non sentono dolore come gli animali.
Il che non significa che non possano reagire all’azione di agenti che ne compromettono l’integrità somatica, anche in modo evidente.
Le piante a differenza degli animali non hanno una rete neurale in grado di elaborare sensazioni e stimoli, ma sono in grado di reagire all’azione di agenti che ne compromettono l’integrità.
Ad esempio attivando in caso di ferite ormoni difensivi che le preparano a futuri pericoli, usando il calcio come innesco e in alcuni casi si è registrata la produzione di ultrasuoni.
Una pianta quindi non sente dolore ma ha delle reazioni chimiche a stimoli avversi che ne compromettono l’integrità.
Informazione utile per l’agricoltura e per la conoscenza del mondo vegetale.
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