Le orecchie rosse quando qualcuno parla di te sono un mito antichissimo, con diverse varianti. Molti li avrete sentiti: l’orecchio destro è deputato a ricevere notifica dei complimenti, il sinistro degli insulti.
Oppure si può passare dal rossore al fischio o al tintinnio. Tutte “ovvie” spiegazioni nate in una antichità che non conosceva cose come gli acufeni e il meccanismo della circolazione sanguigna e cercava nella mitologia e nella “magia simpatetica” la soluzione ad ogni problema.
La magia simpatetica è quella teoria per cui gli effetti di una magia si trasferiscano simbolicamente su una persona attraverso una parte. Un esempio sono le bamboline voodoo o le wara ningyo orientali, quei feticci nei quali piantando spilloni o rivolgendo incantesimi essi si trasferiscano dalla bambola/feticcio alla persona.
L’orecchio umano è la parte del corpo universalmente riconosciuta come dedicata ad udire frasi sia benevole che ingiuriose, quindi per “magia simpatetica” sin dall’antichità si è ritenuto che se qualcuno parla di te con forte intenzionalità in qualche modo l’orecchio si attivi.
Già nel 78 dopo Cristo Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia aveva registrato la variante per cui avere le orecchie che fischiano significa che qualcuno, da qualche parte, stia parlando di noi: nel Medioevo, con l’introduzione della mitologia del “lato sinistro come lato del Demonio” apparve il mito per cui l’orecchio destro segnala benedizioni e parole positive e l’orecchio sinistro cattiverie e negatività.
La tipologia di “segnale” varia tra quelli possibili umanamente, ovvero un improvviso rossore delle orecchie o il ronzio.
Noi moderni sappiamo cos’è un acufene e cosa può provocarlo e siamo a conoscenza del fatto che forti emozioni, il passaggio da un ambiente caldo ad uno freddo, l’ingestione di cibi speziati o di alcol o le “vampate” della menopausa e perimenopausa possono provocare brevi momenti di rossore delle orecchie.
Ma nell’antichità si riteneva più probabile credere alla “magia simpatetica”: qualcuno (se non angioletti e diavoletti) stava parlando di te, il tuo corpo l’ha percepito a distanza.
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