Le manifestazioni nopass riescono solo a Bugliano (che chiude gli account Social)
“Le manifestazioni nopass riescono solo a Bugliano”: questo l’ultimo colpo di coda della saga (o sagra?) di Bugliano.
Bugliano, il Mondo Piccolo 2.0, il paesello inventato sospeso tra Guareschi e il Web, il posto dove Matteo Doroteo sfida il Sindaco Buggiani a colpi di Ruspa, e tutti mangiano nutria al Papero Offeso.
Il luogo più amato e odiato di Italia, luogo dove in un momento il vigile Vittorino prometteva di richiedere il Green Pass anche a casa dei cittadini e il momento dopo il Green Pass stesso veniva sostituito da una improbabile quanto impossibile autocertificazione.
Un luogo dove il 5G era già arrivato, ma era stato disattivato per la vaccinazione. Dove il Sindaco Buggiani col suo pugno di ferro cambiava liberamente “i colori” al comune sfuggendo alle restrizioni pandemiche.
Il luogo dove l’immunità di gregge poteva essere raggiunta con gite con colazione al sacco e contagio libero, apparso agli onori delle cronaca come patria mondiale del Novax.
E non poteva essere altrimenti: come il Mondo Piccolo, Bugliano era un luogo quasi incantato dove vivevano le (pochissime) virtù e i (moltissimi) vizi dell’Italiano medio.
Quel posto dove le ambizioni tarasconesi dell’Italiano Medio, a parole un titano e nei fatti un nano, si incarnano in una dimensione surreale dove le fantasia di potenza diventano grottesco potere.
Le manifestazioni nopass riescono solo a Bugliano
Siamo ora in quel primo settembre fatale dove le manifestazioni NoPass sono state un colossale flop, partito dalla diffidenza degli stessi nopass militanti su Telegram pronti a giurare di avere la DIGOS sul collo e poco inclini a sfidarla (e, invero, non senza buone ragioni…).
Dove l’ingente numero di manifestanti si è disciolto sparute unità (e una ventina di persone in stazione è diventato un obiettivo rilevante), scendendo dalle presunte centinaia se non migliaia a casi, come la manifestazione di Napoli, con due individui.
In ogni luogo se non nel Comune di Bugliano, che come ultimo atto su questa triste valle di lacrime ha notificato ad uno dei gruppi Telegram principali dei NoPass che 3500 baldi Buglianesi erano pronti alla lotta in Stazione
Ma tutte le cose belle finiscono.
In un atto di “suicidio social” collettivo, compiuta la sua ultima e più grande impresa, il Comune di Bugliano ha deciso semplicemente di cessare di esistere.
Le manifestazioni nopass riescono solo a Bugliano, ma non esiste più una Bugliano per gioirne.
Il Comune di Bugliano finisce la sua avventura (per ora)
L’ultimo post del Comune di Bugliano annuncia i motivi della fine.
Ci piacerebbe pensare che, come una antica civiltà precolombiana, Bugliano si sia sciolto aspettando la fine del mondo in festini, sacrifici orgiastici e bagordi perché poi gli abitanti prendano ognuno la loro strada mescolandosi alle altre civiltà della zona.
Ma non è andata così: la realtà ha schiacciato Bugliano.
E non sono state le denunce di chi è caduto nei loro scherzi, né atti di violenza: semplicemente le menti dietro la pagina, come il Comico Pagliacci incapace di ridere di se stesso, non riuscivano più a divertirsi con noi.
Come dichiara il post di addio, il sistema stesso dei Social rendeva la gestione della pagina una fatica di Sisifo: i post visibili sempre a meno persone, la prevalenza delle pagine “con promozione a pagamento” rispetto alle altre, la fatica di cercare contenuti sempre più divertenti per poi vederseli passare in ombra.
O magari anche stroncare, con la risibile affettazione di chi vedendo una foto dell’Ape Cross del fido Vittorino ribaltato era pronto a lamentarsi che anche suo cugino si era ribaltato con l’Ape Cross e non era giusto riderne.
Così finisce l’avventura di Bugliano, con un ultimo, beffardo colpo di coda.
Sopravvivono per ora i gruppi di fan. In attesa e nella speranza di un ritorno del Comune, con reperti dell’ultima vittoria a Bugliano
La (decotta) manifestazione nopass trasformata nella “Zingarata degli Schiaffi” di Amici Miei.
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