Le inutili polemiche su Conte e proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre per il Covid
In tanti ci hanno chiesto un approfondimento a proposito della proroga dello stato di emergenza voluto da Conte fino al 31 dicembre, a causa dell’emergenza sanitaria riguardante il Covid-19. Una questione che abbiamo affrontato già a suo tempo, quando vennero definiti i termini per la prima scadenza e che, a quanto pare, tocca riprendere anche a fine luglio. Eccessiva la disinformazione complottista e sovranista sull’argomento, al punto da influenzare negativamente tanti italiani che vogliono vederci chiaro sulla questione.
Le tre ragioni per cui è inutile discutere la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre
In primis, c’è un dato che dovrebbe far riflettere i complottisti. La proroga dello stato di emergenza rientra in una prassi che ha indotto il governo a dichiararlo in prima istanza già durante il mese di gennaio, quando non c’era ancora il minimo sentore che il Covid-19 potesse mettere piede in Italia. Allungare il periodo in questione non implica il lockdown, come erroneamente riportato da qualcuno, ma solo la possibilità di agire più velocemente in caso di necessità.
E qui ci si ricollega agli altri due punti. Il secondo, infatti, si riferisce al fatto che la pandemia ci sia ancora. Nonostante in tanti stiano facendo finta di nulla in Italia e non solo, questo è un dato di fatto inconfutabile. Infine, associato al primo punto, abbiamo una proroga per lo stato di emergenza necessaria per una motivazione meramente tecnica e burocratica, come riporta Scanzi su Facebook. Senza la misura in questione, infatti, il governo non potrebbe rendere operative decisioni tempestive, indispensabili per evitare ulteriori a nuovi casi Codogno.
Insomma, ci sono diverse ragioni, se vogliamo anche banali, che rendono totalmente inutili le questioni che sono sorte in queste ore sullo stato di emergenza, con la proroga di Conte legata al Covid-19 che evidentemente non ha dato vita agli opportuni approfondimenti sul termine del 31 dicembre.
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