Le Iene corrotte e l’operaio del PD: tutte le bufale in difesa di Antonio Di Maio

Antonio Di Maio in questi giorni riveste un doppio ruolo: padre del Ministro Luigi Di Maio e parola chiave cliccatissima della Rete. Nonché, oggetto della solita empia shitstorm da paladini della tastiera.

Premessa: noi siamo garantisti, perché nonostante quello che possono dire gli indinniati da Tastiera, siamo pronti ad aspettare sentenza passata in giudicato (come dichiara la Costituzione che molti dicono di difendere ma nessuno conosce) per passare di classe un indagato da imputato a colpevole o innocente.

Il popolo della Rete no: gli indinniati da sempre non capiscono altra lingua se non la becera menzogna, e mentono, mentono solamente, per assolvere o per condannare.

In questo caso, la menzogna diventa mezzo per “assolvere”, e anticipano l’opera della magistratura mentendo e diffamando altri soggetti. Cosa, questa, gravissima, come abbiamo più volte detto.

Ed ecco che Il Giunco, quotidiano locale, ci racconta una di queste storie: un indinniato speciale, evidentemente politicamente schierato, illudendosi nella sua mente di rendere servizio alla sua parte politica (che invece, ricordiamo, ne è stata danneggiata, e certamente possiamo ritenere non avrebbe voluto simili menzogne) ha composto questo meme

Il meme sul presunto “Operaio del PD di Antonio Di Maio”

Una foto di un soggetto a caso con dei loghi del PD, ed una didascalia indinniata ed indinnante dove si dichiara

Le Iene questo non lo hanno detto!!!
L’operaio che ha accusato il padre di Di Maio era candidato nel 2014 col PD!

Perché non lo hanno detto? Passiamo la parola al nostro esperto Jedi Luke Skywalker

La parola al nostro esperto Jedi Luke Skywalker

Come ci rivela Il Giunco, quello nella foto:

  1. Non è un Operaio
  2. Non ha mai lavorato per Antonio Di Maio
  3. È stato candidato nel 2018, non del 2014

Trattasi infatti di Leonardo Marras, toscano, che non ha potuto fare altro che raccogliere e pubblicare tutte le ingiurie e diffamazioni ricevute dal “Popolo degli Indinniati”, speriamo per una querela che gli faccia passare per sempre la voglia di abusare della risorsa Internet.

Anche in questo caso, il “paziente zero” della nostra operazione si nasconde dietro il facile orpello della satira: si tratta della fanpage M5S, da non confondersi con la pagina ufficiale

Che ha lanciato il messaggio intorno alle ore 19 del 26 Novembre.

A stretto giro di posta è arrivata la “pagina di svago” Noi con Boldrini, carica di memes contro l’onorevole Laura Boldrini e a favore dell’attuale maggioranza (sia pur, riteniamo, facendo alla stessa un ben cattivo servizio) che, come accade sempre con gli Indinniatori Seriali, pensa che abusando della funzione Modifica di Facebook si possa evitare le denunce e dichiarandosi “di satira” si possa inventare di tutto.

Ed infatti ha ritoccato il messaggio così, come un bambino colto con le manine nella marmellata che cerca di pulirsi sulle tende

Le modifiche al post sull'”Operaio del PD contro Antonio di Maio”

Virando cerchiobottisticamente la didascalia da diffamazione a boutade, allegro scherzo o zingarata.

Che intanto, come si è visto, ha coinvolto una persona innocente ed estranea ai fatti scatenandole contro l’odio della Rete.

La macchina dell’odio intanto prosegue, e sta colpendo Le Iene, “colpevoli” di aver diffuso una notizia contraria agli interessi di un determinato partito politico

Uno dei memes contro le Iene

Appaiono così una serie di Memes in cui i giornalisti delle Iene si accusano in vari modi di aver creato una fake news ad arte su ordine di Silvio Berlusconi.

Una fake news che accusa un giornalista di fake news sostanzialmente, dimostrando come agli Indinniati non piaccia la verità, ma solo che la loro narrazione sia ben composta e confacente al loro pregiudizio.

AGGIORNAMENTO: Nel pomeriggio del 27 Novembre le pagine Noi con Boldrini e M5S sono andate offline. In compenso la pagina Movimento 5 Stelle Notizie ha rilanciato la fake news contro Leonardo Marras ed in favore di Antonio Di Maio.

L’anomalia? Come si vede dal watermark “ilgiunco.net”, non trovando più la bufala originale hanno scaricato l’immagine dall’articolo del quotidiano toscano che denunciava la bufala stessa.

Come sempre, al peggio non vi è mai fine.

E temiamo la situazione continuerà a degradare nei prossimi giorni…

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