Complottismo

“Le Forze Speciali degli USA si stanno sacrificando per salvare i nostri server” – Il Patriota Q e la guerra che non è mai accaduta

“Le Forze Speciali degli USA si stanno sacrificando per salvare i nostri server” sarebbe un soggetto perfetto per un nuovo romanzo di fantascienza. Anzi no, come vedremo per un episodio di Futurama dove la figura del Patriota Q si fonde alla figura di Zapp Brannigan, inetta parodia del Capitano Kirk incline al sacrificio dei suoi uomini.

Ed è un “Drop”, uno dei pizzini virtuali del Patriota Q, in diretta da Parler.

Parler, i “social periferici” e i pizzini del Patriota Q

Parler è uno degli infiniti social “satellite” dove i seguaci del Patriota Q amano rifugiarsi quando Facebook e Twitter li bannano.

Del resto, la politica interna di Parler è percepita da loro come estremamente favorevole, con un certo sconcerto dei suoi creatori che vorrebbero invitare altre voci, ma non ci riescono.

Si dice di Parler

“Su Parler non c’è censura, non ci sono fact checker e nessuna segnalazione che dica alle persone cosa dire e cosa pensare”, ha spiegato Matze in un’intervista a Forbes. “La cosa migliore è che tutti possano esporsi con una pessima idea e poi venire zittiti attraverso il dialogo pubblico”. Parlando invece con la CNBC, sempre Matze – che ultimamente ha rilasciato decine di interviste – ha spiegato che non vuole che la sua piattaforma diventi un covo di estrema destra e che ha offerto 20mila dollari a “opinionisti di sinistra con almeno 50mila follower” per unirsi a Parler. Fino ad adesso, però, sembra che nessuno abbia accettato l’offerta.

Beh, non saremo proprio lì, ma come si vede, siamo giusto in cortile a vigilare perché la speranza degli amministratori si avveri e Parler non diventi la Nimbus, la nave spaziale di Zapp Brannigan.

Quindi, di tanto in tanto, i Drop più sugosi, e nel senso dei più bizzarri, goffi, divertenti, il tipico esempio di qualcosa che può essere zittito col dialogo pubblico appaiono fuori da Facebook.

Parler, qualche canale sperduto su Telegram… ovunque, ma non su Facebook. Lì ormai scatta il ban.

Parler, quel tipo di social che tecnicamente, se Trump riuscisse davvero ad abolire “Section 230, la norma che rende possibile a un social ospitare le idee di chiunque senza esserne legalmente responsabile se non in casi normati, sarebbe immediatamente costretto a rivedere la sua utopica visione buttando fuori i QAnon per non essere travolto da una querela per ogni “Biden Pedofilo” e “Hillary Satanista” buttato lì a caso.

Ma questo i QAnon non lo sanno…

“Le Forze Speciali degli USA si stanno sacrificando per salvare i nostri server” – Il Patriota Q e la guerra che non è mai accaduta

Siamo in quello che Maccio Capatonda amerebbe definire “Una storia di Poco Falsa”, sottintendendo con Ironia Sorniona che in realtà siamo nel regno della fantasia.

E nel boschetto della fantasia del Patriota Q, ecco che finalmente i Patrioti si riscuotono e combattono.

Sono nei cieli d’America, pronti a deportare i nemici di Trump a Guantanamo o a interrogarli su fantasiosi aerei della tortura? No.

Stanno forse combattendo per le strade, marciando compatti per spodestare l’odiato Biden e incornare Trump Dio Imperatore della Nuova Dittatura Mondiale Trumpista, col Patriota Q al suo fianco? Cala, cala…

Stanno per caso liberando i poveri Repubblicani già imprigionati nei Campi FEMA, condannati a morire in modi crudeli e inusuali, braccati mediante sistemi di tracciamento inseriti nei vaccini? Spiacente no, il Patriota Q aveva Judo.

Stanno per caso liberando i bambini talpa dalle D.U.M.B., le “Deep Underground Military Bases” dove i Poteri Forti tengono imprigionati i Bambini Talpa da mettere sulle Pizze Sataniche dopo avergli ciucciato per bene l’Adrenocromo? Spiacente, ormai sono fuori moda.

“Le Forze Speciali degli USA si stanno sacrificando per salvare i nostri server” – Il Patriota Q e la guerra che non è mai accaduta

Secondo l’ultimo drop:

Soldati delle Forze Speciali si stanno sacrificando per la nostra libertà. Li stanno uccidendo in azione mentre mettono in sicurezza i server che salveranno la Repubblica per mandare i Traditori verso il loro infame destino. La guerra è vera, Dio Protegga l’America.

Con un link ad un’intervista dove, sostanzialmente qualcuno dice che qualcuno gli ha detto che in Germania qualcun altro mandava delle email dalla Germania alla Spagna per raggiungere la Cina, e per salvare l’umanità alcuni soldati si sono sacrificati per provare la vittoria di Trump.

Link che nel Drop diventa un esasperato telefono senza fili, dove da “probabilmente sono morti dei soldati” si passa a “Le forze speciali muoiono per noi” in un nuovo conflitto di massa.

Ovviamente, sarebbe stato giusto un attimo verificare tali report: se ci fosse stato un attacco massiccio della CIA in Germania sicuramente l’avremmo saputo.

Sicuramente la macchina diplomatica si sarebbe attivata e la Merkel, che ricordiamo secondo le teorie cospirative di QAnon è la zia di Obama, figlia di Hitler e Big Boss dei Poteri Forti che in questo momento storico sono in grado di stroncare la benevola Dittatura Trumpiana in eterno avrebbe quantomeno piantato un casino.

Invece no, nulla di tutto questo.

Fino a quel momento, potremmo immaginare il Patriota Q che invia ondate su ondate di QAnon in giro per il mondo a salvare la risorsa per loro più preziosa: Internet.

Note tecniche: motivi fattuali per cui la storia è inverosimile

Ma diamo una mano al narratore che ha “ricevuto un report che non riesce a confermare”.

Spiegandogli che una Server Farm non è uno stanzone anni ’70 pieno di computer a bobine con le lucine scintillanti.

Ma spesso un ambiente del tutto virtuale e delocalizzato, sparso per l’intero pianeta e composto da una Rete di diversi computer.

Impedire fisicamente a qualcuno di mandare delle mail o impossessarsi di dati in esso contenuti non è cosa che puoi fare mandando “Ondate su ondate di soldati”.

Ma bisogna agire di sequestri e blocchi, agendo sulla connessione e sulla Rete stessa.

L’immagine degli eroici Patrioti che danno la vita perché il Patriota Q possa ricevere una medaglia da Trump è molto poetica: solo molto poco realistica.

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