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Le fonti russe inventano graffiti contro Zelensky, come al solito

Le fonti russe inventano graffiti contro Zelensky, come al solito. Li avrete sicuramente già visti sui social anche da noi. Due graffiti curiosamente simili, apparsi in due città Europee (secondo la narrazione in Polonia e Francia).

Le fonti russe inventano graffiti contro Zelensky, come al solito

Parliamo della medesima narrazione filorussa, come vedremo fallace, apparsa in altri casi simili, come il finto murales pubblicitario giapponese.

La falsa teoria secondo cui l’Occidente sia “stanco di sostenere l’Ucraina” e i media Occidentali vogliano nascondere un supporto della popolazione alla causa Russa pronto a tracimare nella grottesca fake news di “Milioni di Occidentali pronti a tradire la Patria per unirsi all’Esercito Russo e sottomettere l’Occidente tutto” in un assurdo colpo di stato.

Le fonti russe inventano graffiti contro Zelensky, come al solito

Partiamo dal principio: tutto quello che esiste di questi graffiti sono due post Instagram sul gruppo dei presunti autori, conditi da invettive verso l’odiato Zelensky.

Non risultano riportati neppure gli estremi delle città, che sono stati però reperiti dai colleghi Fact-Checker dei paesi indicati mediante geolocalizzazione delle presunte piazze.

Tanto è bastato perché, come indicato in precedenza, le “Fonti Russe” reinnescassero la narrazione di un Occidente segretamente filoPutin e pronto ad abbracciare la causa di una nuova Russia Globale.

Il caso francese

Cominciamo dal presunto graffito Francese, affrontato dai colleghi di France 24 con un’ispezione sul posto.

Nonostante infatti il canale Instagram non riportasse la città, è stato possibile risalire alla stessa dalla piazza, ovvero una stazione della metropolitana a Saint Mandé.

Città dove nessuno ha visto il graffito: nè i negozianti accanti, né gli avventori della Metropolitana, né le autorità civiche.

Il graffito risulta essere un fantasma, anzi, secondo gli esperti di Grafica Forense interpellati, un falso evidente ottenuto dipingendo al computer il graffito sopra una immagine della piazza vuota.

Diverse anomalie grafiche comuni ai due “ritratti” lo dimostrano.

Ulteriori anomalie grafiche riscontrate nel montaggio sono la presenza di solo poche bombolette colorate intonse a fronte di un graffito policromo e il “Madonnaro” rappresentato da una figura dagli abiti intonsi, la tipica tuta “Gopnik” degli abitanti Russi di ceto basso.

Il caso Polacco

Anche i fact checker Polacchi hanno provveduto ad una ispezione in luogo e digitale.

In questo caso la foto raffigura un incrocio tra viale Jana Pawła II e via Złota a Varsavia.

Interpellata, la Municipalizzata che si occupa delle pulizie semplicemente nega che il graffito sia mai esistito.

Gli esperti rilevano però la medesima presenza di errori grafici compatibili col fotomontaggio.

I graffiti e le foto da dove arrivano?

Assai probabilmente, come conferma l’analisi di Hannes Mareen, Fact Checker specializzato in immagini, da Photoshop.

Sia pur nell’impossibilità di arrivare alla certezza sul mezzo usato, sono evidenti una serie di segnali di manipolazione che parlano chiaramente di dettagli aggiunti successivamente e in modo stratificato

Segnali di falsificazione nelle foto

Tutto questo ci porta a ritenere che è corretto concludere l’analisi con “le fonti russe inventano graffiti contro Zelensky, come al solito”

Del caso si stanno occupando non solo diversi colleghi del circuito EDMO, ma anche del circuito IDMO, legato al fact checking Italiano.

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