Le enormi cavolate sul 5G e Coronovirus smascherato: tra onde radio 1918, Steiner e vandalismo
Ci siamo presi un po’ di settimane prima di riportarvi alcune informazioni a proposito del presunto rapporto tra 5G e Coronavirus. Complottismo dilagante su questo tema, soprattutto attraverso app come Facebook e WhatsApp come avrete notato con la catena da noi trattata alcuni giorni fa. Lo spunto di oggi, fondamentalmente, arriva da due questioni che proprio non potevamo ignorare, in quanto tra episodi di cronaca all’estero e alcuni youtuber che seguono teorie in stile “non cielo dicono”, l’argomento è tornato ad essere caldo.
Vandalismo nel Regno Unito per presunti legami 5G e Coronavirus
Le teorie complottiste su possibili legami tra 5G e Coronavirus, purtroppo, non sono dilaganti solo in Italia. Nonostante l’oggettiva assenza di prove scientifiche, secondo cui la diffusione della pandemia sarebbe in qualche modo legata alla nuova rete sulla quale gli operatori di telefonia stanno lavorando, nel Regno Unito sono stati registrati episodi spiacevoli di cronaca. In settimana, ad esempio, ci sono stati incendi ad impianti che in precedenza erano stati fissati a Birmingham, Liverpool, Melling, fino ad arrivare a Belfast, in Irlanda del Nord.
Come sottolinea Repubblica, tutto ruota attorno a due mega bufale riguardanti l’improbabile relazione tra 5G e Coronavirus. La prima si concentra sul fatto che le reti 5G sarebbero in grado di indebolire il nostro sistema immunitario, rendendoci in questo modo più vulnerabili al Coronavirus. Eppure le sue onde radio e le relative radiazioni elettromagnetiche sono 66 volte inferiori al limite con cui le radiazioni potrebbero modificare il Dna ed essere potenzialmente causa di tumori. La seconda teoria, invece, punta su “batteri che riuscirebbero a comunicare e a diffondersi più facilmente“: oltre ad essere uno studio mai dimostrato, va ricordato che Covid-19 sia un virus e non un batterio.
Il legame tra 5G e Coronavirus spiegato con Steiner ed onde radio del 1918
Nel frattempo, grazie anche a youtuber laureati presso “l’Università della strada”, abbiamo teorie che associano il potenziale matrimonio tra 5G e Coronavirus, alla diffusione delle onde radio nel 1918 con la famosa “spagnola”. Insomma, anche la pandemia del primo dopoguerra sarebbe stata originata da questioni simili al 5G. Eppure, basta dare uno sguardo all’apposita cronologia disponibile su Wikipedia per comprendere che tra gli step fondamentali per la diffusione delle radio, non ci siano tappe rilevanti tra il 1917 ed il 1918.
Infine, c’è qualcuno che parla di 5G e Coronavirus “smascherato”, menzionando tra l’altro Rudolf Steiner. Chi era? La fonte “autorevole” qui si concentra su un personaggio che non era un biologo, né un virologo, ma semplicemente sul precursore della cosiddetta “Agricoltura biodinamica”. Per chi non lo sapesse, una pseudoscienza. E non aggiungiamo altro.
Piuttosto che parlare dell’Agricoltura Biodinamica e delle “Forze Cosmiche”
Smonteremo la base di questa bizzarra teoria
La bufala del 5G e dell’Elettroporazione
Il concetto base del revival di Steiner è l’Elettroporazione, la teoria secondo cui il 5G renda “permeabili” le cellule all’ingresso di un virus che a seconda della teoria magari non esiste neppure, ma del resto è il concetto quello che conta.
Problema, l’elettroporazione è
In genetica molecolare, metodo per trasferire molecole di acido nucleico nelle cellule dopo somministrazione di un impulso di corrente ad alto voltaggio. Le cellule sono immesse in una soluzione contenente DNA e sottoposte a un breve impulso elettrico che produce una transitoria apertura dei pori della membrana, attraverso i quali il DNA entra direttamente nel citoplasma.
Ma parliamo di fortissimi campi magnetici applicati a breve distanza, di certo non di un campo magnetico di intensità variabile a distanza elevata.
Praticamente, è come dichiarare che siccome premersi una puntina da disegno sulla mano causa un buchino nella pelle, costruire una cerbottana per lanciare puntine dalla distanza di diversi chilometri può creare un’arma letale in grado di distruggere il più robusto giubbotto antiproiettile.
Il tutto, spiegando la balzana teoria nel modo più semplice possibile.
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