Le “elezioni per Zerocalcare”, anticipiamo, non sono le elezioni per Zerocalcare. Scusate il gioco di parole, ma la piaga del virgolettato inventato che abbiamo imparato a temere e criticare in questi mesi si è tinta del gioco infantile del “telefono senza fili”.
Prendi una serie di bambini: il primo dirà una frase nell’orecchio del secondo, il quale la riporterà ad un terzo e così via. Di passaggio in passaggio qualcuno perderà una parola per strada, qualcuno dimenticherà una parte della frase e la ricostruirà a memoria e l’ultimo bambino racconterà una storia del tutto diversa.
Non ci bastavano i paywall per scoprire che le affermazioni contenute nei titoli di alcuni articoli pubblicati da giornali nazionali su Giorgia Meloni non erano mai state dette da lei.
Non bastavano i titoli a base di “finlandesi terrorizzati dallo zar che vuole massacrarli” ottenuti interpretando in modo creativo affermazioni in tempi diplomatici difficili.
ZeroCalcare, al secolo Michele Rech, celebrato scrittore, autore e fumettista viene intervistato sul tema lavico del governo.
Il seguito è un gioco del telefono da lui riassunto con un tweet. Questo.
Ora seguite la storia.
Per un articolo de La Repubblica di Palermo, visibile però su PayWall, Michele Rech viene intervistato sulle prospettive future e sul “pericolo fascismo”.
Rech risponde in modo serafico, cosa che oggettivamente sarebbe venuta in mente anche a noi:
“Che è drammatico eh, mica dico di no, ma ecco non penso che mo’ per vent’anni non ci stanno più elezioni”
Nel senso, ovvio, che il processo democratico esiste ancora: ci sono le elezioni, qualcuno vince e qualcuno perde, qualcuno governa e qualcuno sta all’opposizione.
Preceduto da
No, non penso che ritorna il fascismo. I riferimenti economici restano sempre quelli neoliberisti e il posizionamento internazionale rimane atlantista. Penso che delle differenze ci possono stare sul piano della società, dei diritti, in senso autoritario e tradizionalista.
Quindi ogni governo dà una sua impronta (logico), è evidente che ZeroCalcare “non pensi che ritorna il fascismo” (cavolo, l’ha detto) e ricorda che esiste ancora un processo democratico dove ora tocca ad uno ed ora all’altro, a chi tocca tocca e nessuno l’ha tolto.
Arriviamo quindi al primo passaggio, e la frase diventa
Si è drammatico. Però, insomma, spero che in Italia ci siano di nuovo delle elezioni, almeno entro i prossimi vent’anni”
La prima variazione: passare da “Non penso che non ci saranno più elezioni” a “spero che ci siano nuove elezioni” fa l’intera differenza tra il desiderare di “rifare tutto” perché non è gradito il risultato e ammettere che i governi vanno e vengono e quindi “non penso che ritorna il Fascismo”.
Nel secondo passaggio succede che il Secolo twitta un articolo basato sull’interpretazione delle frasi di ZeroCalcare ottenuta dall’interpretazione di La Repubblica
Articolo che viene titolato
La ridicola tesi del “democratico” Zerocalcare: “Tornare al voto, Italia nel dramma con la destra”
Dica il candidato dove nelle frasi originali ci sono le parole “tornare al voto” e “Italia nel dramma con la destra”. Dato che il corpo dell’articolo riporta estratti delle affermazioni trascritte da La Repubblica.
Lasciamo che il gioco del Telefono senza fili torni insomma tra i giochi dei ragazzi.
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