Le notizie sulle dimissioni di Samantha Cristoforetti dall’Aeronautica, ufficialmente siglate il 31 dicembre 2019, sono state accolte con un certo vigore da testate e utenti Facebook. Tra questi ultimi, in particolare, insiste una certa teoria secondo la quale dietro le dimissioni di AstroSamantha ci sarebbero ragioni legate al genere, una vera e propria discriminazione della sua natura di donna a favore di Walter Villadei, particolarmente favorito durante il summit ministeriale tenutosi a novembre a Siviglia. Soprattutto i nostri lettori ci segnalano un post a rischio viralità pubblicato su Facebook e copia-incollato di bacheca in bacheca.
Piccola storia triste ….
Tristi storie nostrane, sarebbe da legger tutto:
Samantha Cristoforetti è un mito mondiale, uno dei personaggi più rappresentativi della scienza italiana: le sono stati intitolati un asteroide, una bambola Barbie ed un fiore. Ambasciatrice UNICEF, Cavaliere e Commendatore, ha una laurea specifica e due ad honorem. Pilota da guerra è stata scelta per le missioni spaziali al termine di una selezione massacrante fra 8.500 candidati, ha un record di permanenza in orbita per 199 giorni.
Ovviamente vola come austronauta ESA, portando i colori italiani sulla tuta in quanto appartenente all’aviazione militare, Le sue qualifiche sono di tutto rispetto, fra l’altro è Ufficiale Medico, e parla con certificazione massima inglese, francese tedesco russo e cinese. Ha scritto libri di divulgazione in tre lingue.
Bene, cosa fanno gli italiani? Sembra che per ragioni politiche le preferiscano un altro astronauta, che pur essendo costato al contribuente una dozzina di milioni in preparazione non ha passato gli esami ed i test, venendo comunque promosso ad un grado militare superiore alla Nostra senza aver fatto un giorno in orbita. Non riuscendo a farlo volare con la ESA, che accetta solo i migliori, finirà per andare in orbita a pagamento di 60 milioni (nostri) con i russi.
La Cristoforetti non ci vede nulla di male in queste italiche usanze, ma dove succedono queste cose lei non lavora e si è dimessa, con molto garbo come suo stile. Il prossimo volo lo farà sempre con la ESA, ma senza la bandierina italiana. In futuro probabilmente sarà astronauta in Cina, dove è già una star in TV per i suoi programmi di divulgazione, che tiene in cinese. Sempre senza bandiera italiana, of course.
Manco ci si vergogna più, anni fa il portavoce dell’Agenzia Spaziale Italiana era un parrucchiere promosso all’incarico per motivi politici. Quando si alzava per parlare i rappresentanti degli altri paesi uscivano tutti come protesta silenziosa. Che figure, e quanto ci son costate per perdere alla fine un testimonial importante, un esempio che la Cristoforetti stessa ha costruito in anni di duro lavoro e allenamento: prepararsi ad andare nello spazio per mesi non è uno scherzo, è considerata fra i migliori del mondo. Noi le abbiamo prferito un raccomandato che non ha passato gli esami.
Il dubitativo è ovviamente d’obbligo ed è riportato nel post: “Sembra che per ragioni politiche… “, e la stessa formula viene usata in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore il 4 gennaio 2020. L’astronauta indicato come “raccomandato per ragioni politiche” è Walter Villadei:
In campo ci sarebbe oltretutto, incomprensibilmente, un candidato risultato addirittura non idoneo, tempo fa, nelle selezioni per diventare astronauta europeo. Una storia che di fatto va avanti da anni, sa solo Iddio perché. Se uno viene dichiarato non idoneo infatti se ne fa una ragione e fa altro, è capitato a tanti e tante che avevano il desiderio di andare fuori dal nostro pianeta per un po’, ma non per questa persona che, grazie al supporto di chissà chi, vuole rimanere in gioco. Ecco allora la scappatoia, tutta in salsa italiana, in senso ovviamente deteriore: lo si rivende come cosmonauta, ossia un navigatore dello spazio ma di area russa.Il tenente colonnello Walter Villadei, non essendo riuscito a superare le prime selezioni come astronauta europeo, non potrà mai arrivare alla ISS, la stazione spaziale internazionale, con questa etichetta, figurarsi quindi con NASA, e visto che lo si vuole far volare a tutti i costi, anche a scapito di reputazione internazionale ed esborso economico, si va in Russia dove, dietro lauto compenso, pare 2 milioni alla volta ma è difficile sapere la cifra esatta, si allena il Villadei stesso, come cosmonauta, così si chiamano da quelle parti.
Al centro di tutta la storia rimbalzata di bacheca in bacheca e di testata in testata troviamo un articolo pubblicato l’1 gennaio 2020 su Repubblica dal titolo: “Samantha Cristoforetti tradita dall’Aeronautica: ecco perché ora lascia la divisa”, accessibile soltanto agli abbonati ma ripreso da più fonti con la possibilità di scoprire il contenuto. Linkiesta, per esempio, ricostruisce l’accaduto a partire dal meeting ministeriale in un articolo del 3 gennaio.
Il meeting ministeriale dell’ESA (European Space Agency) “Space19+” si è tenuto a Siviglia il 27 e il 28 novembre 2019. La delegazione italiana era presente con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega per lo spazio Riccardo Fraccaro, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia e l’Ammiraglio Carlo Massagli, Segretario del Comitato Interministeriale per lo spazio ed aerospazio.
La delegazione italiana, scrive Linkiesta, ha presentato un assegno da 2,3 miliardi di euro per chiedere all’ESA un’occasione di volo per Walter Villadei e Samantha Cristoforetti, ma il verdetto dell’ESA ha scelto AstroSamantha nonostante – scrivono le fonti – i vertici militari facessero pressione per la scelta di Villadei.
Da quel momento il ruolo fondamentale è di Repubblica, che nel suo articolo – ripreso e spiegato da NeXt Quotidiano il 2 gennaio 2020 – scrive che le pressioni dell’Aeronautica per Villadei indussero il premier Conte, nell’epoca gialloverde, a sponsorizzare una missione interamente italiana durante un incontro con Vladimir Putin, ma tutto si fermò per il costo eccessivo di 60 milioni di euro.
Nel frattempo Villadei non aveva superato il concorso all’ESA, ma la Difesa continuava a finanziare la sua preparazione presso il Centro Addestramento Cosmonauti “Yuri Gagarin” di Mosca fino al completamento dell’addestramento di sopravvivenza in mare, comunicato dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica.
A quel punto sono scattate le ipotesi: Samantha Cristoforetti avrebbe abbandonato l’Aeronautica Militare, restando all’ESA, per rispondere alla discriminazione operata nei suoi confronti dai vertici militari durante il summit di Siviglia del 27 e 28 novembre.
Chiamata in causa, AstroSamantha ha pubblicato un tweet il 2 gennaio, ripreso anche da Adnkronos:
Tornata da una breve vacanza con la famiglia, vorrei fare alcune brevi precisazioni a proposito delle notizie che mi riguardano riportate nei giorni scorsi dalla stampa.
È vero che mi sono congedata dall’Aeronautica Militare il giorno 31.12.2019 transitando nel complemento. Era mia facoltà chiedere la cessazione del servizio da quando, nel settembre 2019, ho concluso i miei obblighi di ferma.
In previsione di questa “scadenza” avevo informato i vertici dell’Aeronautica Militare già all’inizio del 2019 sul fatto che avrei riflettuto, nel corso dell’anno, sull’opportunità o meno di continuare la doppia dipendenza da ESA e dalla Forza Armata, resa possibile dalla legge 1114/62.Dal 2009 sono infatti impegnata in ESA in qualità di astronauta. Da ESA dipendo per l’impiego quotidiano e da ESA percepisco lo stipendio. L’appartenenza alla Forza Armata ha avuto negli ultimi 10 anni un valore simbolico e affettivo.
Le Superiori Autorità hanno inoltre sempre saputo, perché l’ho sempre detto chiaramente, che non avevo anche per il futuro intenzione di lasciare il mio incarico in ESA. Per questo ho ritenuto poco utile interrompere le mie attività per svariati mesi per svolgere i corsi necessari all’avanzamento a Ufficiale Superiore, e vi ho quindi rinunciato, rinunciando contestualmente di mia volontà all’avanzamento nel grado.
Riguardo ai motivi per i quali mi sono congedata e alle varie ipotesi che ho letto:
1) non sto cambiando mestiere o assumendo un nuovo incarico: continuo ad essere un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e conto di tornare presto nello spazio;
2) non mi sento oggetto di discriminazione di genere: non posso entrare nella testa delle persone, ed è vero che siamo tutti, ma proprio tutti, pieni di bias di ogni tipo, ma io non ho motivo concreto di lamentare alcuna discriminazione di questo tipo;
3) ho avuto il massimo supporto da parte della delegazione italiana alla Ministeriale ESA dello scorso novembre, tanto che l’Italia ha ottenuto l’impegno per un secondo volo per me entro qualche anno; ho già allora manifestato pubblicamente la mia gratitudine al capo delegazione, Sottosegretario Fraccaro, e a tutto il team della Presidenza del Consiglio e di ASI, quest’ultimo guidato dal Presidente Saccoccia;
4) semplicemente, ho avuto occasione di esprimere alla Forza Armata, nelle sedi appropriate, il mio disaccordo riguardo ad alcune situazioni e, contestualmente, ho ritenuto per coerenza e per mia serenità congedarmi. In schiettezza e reciproca cordialità, senza alcuna polemica. Speravo anche con discrezione, ma su questo nulla ho potuto.
La formazione di pilota militare è un’ottima strada, seppur certamente non l’unica, per prepararsi a fare l’astronauta. In vista di una nuova selezione astronauti prevista entro un paio d’anni, mi auguro che tanti e tante giovani Ufficiali vogliano partecipare e a loro va il mio “in bocca al lupo”. Alle tante amiche e ai tanti amici che vestono l’uniforme azzurra, il mio affetto. A tutte le donne e a tutti gli uomini dell’Aeronautica Militare e di tutte le Forze Armate il mio grazie, da cittadina italiana, per il servizio che prestano al Paese. Sono stata orgogliosa di essere una Vostra collega.
Il 4 gennaio Repubblica è tornata sull’argomento e ha riportato le dichiarazioni di Giorgio Saccoccia, presidente dell’ASI e presente durante il summit ministeriale di Siviglia del 27 e 28 novembre 2019. Lo riprende NeXt Quotidiano e riporta il passaggio in cui a Saccoccia viene chiesto se sia a conoscenza delle ragioni del disaccordo tra la Cristoforetti e l’Aeronautica che avrebbero decretato l’allontanamento di AstroSamantha dalla Forza Armata:
Non posso parlare per Samantha. Non so se il “disaccordo” abbia alla base anche questo. Tuttavia l’Asi non ha mai ricevuto pressioni dall’Aeronautica per far volare Villadei. Nella Ministeriale di Siviglia di fine novembre l’Agenzia spaziale e tutta la delegazione si sono impegnate per ottenere un nuovo volo di lunga durata per Samantha. Alla fine il direttore dell’Esa Johann-Dietrich Wörnerm si è impegnato a proporre Cristoforetti per un ritorno sulla Stazione spaziale internazionale entro il 2022. È il risultato di un negoziato che abbiamo condotto noi e di cui siamo orgogliosi. E comunque a Siviglia non è stato chiesto all’Esa di far volare Villadei al posto di Samantha.
A quel punto il giornalista di Repubblica fa riferimento ai documenti che il ComInt (Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio) aveva preparato per il summit, all’interno dei quali si leggeva della richiesta dell’Italia di una possibilità sia per Cristoforetti che per Villadei, con una particolare insistenza su quest’ultimo per un’opportunità presso il corpo astronauti europei.
Saccoccia risponde: “Nei documenti approvati dal Comint non si fanno nomi di astronauti, però non escludo che possano essere stati scritti su materiali preparatori“.
Secondo i diretti interessati, dunque, non vi sarebbero state pressioni per la scelta di Villadei al posto della Cristoforetti, che nel suo tweet parla di disaccordi con l’Aeronautica riguardo ad “alcune situazioni” ma precisa di non essere stata discriminata in quanto donna. Probabilmente ci vorrà del tempo per capire quali fossero le altre situazioni alla base del disaccordo tra AstroSamantha e l’Aeronautica, ma prendiamoci tempo per parlarne e attendiamo dalle fonti ufficiali, qualora arrivassero le informazioni che tutti cerchiamo.
Questo è ciò che sappiamo sulle motivazioni che hanno portato alle dimissioni di Samantha Cristoforetti dall’Aeronautica: una decisione che l’astronauta già maturava dall’inizio del 2019, per poi portarla a compimento il 31 dicembre 2019. Inoltre Saccoccia smentisce di aver ricevuto pressioni per Villadei da parte delle Forze Armate.
Finché non si ha conferma sulle altre ragioni che hanno portato alle dimissioni di Samantha Cristoforetti sarebbe il caso di evitare i post acchiappalike.
Non risulta alcuna correlazione tra le dimissioni della Cristoforetti e il percorso del T.Col Villadei in AM. Tantomeno competizione tra i due Ufficiali: infatti, alla Ministeriale 2019, il Governo italiano ha chiesto un secondo volo in quota ESA per Cristoforetti senza richiedere alcuna occasione di volo per Villadei, in attesa della prima dopo dieci anni di addestramento, né tantomeno presentando un’offerta economica!
Altro che raccomandato! Si tratta invece di un professionista, che si è addestrato duramente.
Lo stesso ha conseguito successi unanimemente riconosciuti! Qualificato nel 2007 da ESA come istruttore. Nel 2008 e 2009, ha svolto una prima fase addestrativa presso il centro russo Yuri Gagarin, la Città delle Stelle. Ha conseguito la qualifica di cosmonauta nel 2012, con il massimo dei voti; quella avanzata a fine 2015 e il mantenimento delle abilitazioni a fine 2019. In verità, le abilitazioni del T.Col Villadei lo rendono già ad oggi, dal punto di visto delle qualifiche e del training conseguito (Soyuz Flight Engineer, International Space Station User, EVA operator), potenziale candidato al volo spaziale.
Inoltre, non è vero che non ha “passato” esami e test. La selezione ESA del 2009 prevedeva due percorsi distinti: per piloti (con almeno 1000 ore di volo su velivoli ad elevate prestazioni e qualifica di test pilot ovvero laurea tecnica); per ingegneri e tecnici (almeno una laurea in materie tecnicoscientifiche e non meno di tre anni di esperienza). L’allora Cap. Villadei soddisfaceva tutti i requisiti come ingegnere aerospaziale, avendo oltre a due lauree, molteplici corsi di specializzazione e decennale attività nei ranghi dell’AM (anche in svariati teatri operativi).
La reputazione internazionale dell’Italia non solo non è mai stata lesa ma semmai rafforzata dall’operato del T.Col Villadei, che ha conseguito eccellenti risultati, a livello nazionale ed internazionale, assolvendo tutti i compiti assegnati: in ASI, come membro del CTS, in AM come Capo Ufficio e in ambito Commissione Europea, come delegato nominato dalla Presidenza del Consiglio. Infine, i costi sostenuti per l’addestramento (la cui stima nell’articolo è sbagliata) risultano in linea con quelli degli altri astronauti.
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