Le corde dei violini erano fatte con le budella dei gatti? Assolutamente no
Una falsa credenza vuole che le corde dei violini erano fatte con le budella dei gatti, almeno fino all’invenzione dei materiali sintetici. Credenza così pervicace che in lingua inglese i fili da sutura e le corde di violino in intestino animale vengono ancora chiamate catgut.
Ma non è così che funziona.
Le corde dei violini erano fatte con le budella dei gatti? Assolutamente no
Il termine inglese “catgut” deriva dalla corruzione di “kitgut” e “kitstring”, ovvero “budello [preparato] per violini” (kit in dialetto locale) o “corde da violino”.
Le corde da violino e i fili da sutura sono stati fatti per secoli in budello animale, ma perlopiù animali già macellati per il consumo, come pecore e capre, occasionalmente cavalli e somari.
Se in Inglese la corruzione di “kitgut” portò a “catgut”, la falsa credenza fu ulteriormente perpetuata da liutai tesi a difendere i loro segreti professionali: il gatto veniva considerato infatti un animale tradizionalmente sciagurato e legato al mondo dell’esoterismo, tacitando così le curiosità dei cacciatori di segreti professionali.
Una interessante variazione vede il noto compositore Brahms essere stato accusato da Wagner in persona di aver ricevuto in dono da Anton Dvorak un archetto miracoloso usato per percuotere gatti randagi e ispirarsi con le loro grida di dolore: si tratta di una fake news sia come attribuzione che come storia.
Ad oggi abbiamo a disposizione materiali sintetici, ma il filo di budello trova applicazioni in medicina e nella musica.
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