ChatGRC è la cosa più simile ad una particolare forma di magia che abbiamo visto nel “Wizarding World”, il “Mondo dei Maghi” di Harry Potter. Nel mondo magico di Harry Potter è possibile che un mago potente (solitamente un preside o altro notabile di Hogwarts) “istruisca” personalmente un suo ritratto.
Il detto ritratto, alla sua morte, erediterà ogni forma di pensiero consentendo ai sopravvissuti di continuare a parlare coi morti. Nell’incerto canone della Rowling è detto che è “impossibile avere una conversazione compiuta” con un quadro, eppure nei vari capitoli e spin-off della saga è spesso possibile imbattersi in quadri divenuti veri e propri alter ego del defunto, cosa che nel recente gioco Hogwarts Legacy diventa un punto di trama che consente al protagonista di interagire in modo compiuto e sensato con persone morte secoli prima della sua vita.
L’Associazione Gianroberto Casaleggio è riuscita a portare la magia del mondo dei Maghi nell’altrimenti algido mondo dell’informatica.
Nasce così ChatGRC, nell’idea dei suoi creatori un “Ritratto parlante” del compianto Gianroberto Casaleggio.
La chiave di tutto è ChatGPT, di cui in questi tempi abbiamo più volte parlato, per la decisione del Garante e non solo.
Concettualmente ChatGRT è più simile a “Lord Magneton” che al “vero” Gianroberto Casaleggio: il nostro riferimento è all’esperimento di un programmatore che dopo aver scritto un saggio di cento pagine sulla vita del suo amico immaginario, ha affidato a ChatGPT il compito di dargli voce e personalità, sia pur con risultati imprevisti.
ChatGPT, nutrito con 100 pagine sulla storia di un forno a microonde parlante, veterano di due guerre mondiali, poeta, nobiluomo, cavaliere nonché avido giocatore di Starcraft per intrattenere il suo fedele amico, aveva portato in vita il bizzarro Lord Inglese, “aggiungendo” un fortissimo risentimento per essere stato ricacciato nell’inconscio del piccolo Lucas, tale da spingerlo a odiare e rinnegare il Lucas adulto.
ChatGRC, dicevamo, è il Lord Magneton di Casaleggio sr.: una AI basata su un chatbot come ChatGPT nutrita con tutti i dati disponibili su Casaleggio.
Del quale si considera una proseucuzione fisica diretta, negando di essere il frutto di una AI.
Cosa questa che invero lo rende simile anche a Dixie Flatine, personaggio del romanzo sci-fi “Neuromante” di William Gibson, una Intelligenza Artificiale in una cartuccia con una ROM inizialmente ignara della sua artificialità e poi desiderosa di essere disattivata ponendo fine alla sua prosecuzione “artificiale”.
Spiccano però alcune differenze rispetto all’originale: ad esempio il Casaleggio-Bot si dichiara curiosamente favorevole sia a correttivi del divieto di doppio mandato che favorevole all’alleanza di PD-M5S, entrambe nozioni che il Casaleggio vivente avrebbe accolto con un fortissimo scetticismo.
Per poi glissare sull’amico Beppe Grillo ma riconoscersi nella gestione Conte, curiosamente (ma non tanto) dimenticando i nomi e le identità di tutti i suoi amici e collaboratori non introdotti nel set dati.
L’interessante esperimento di necromanzia virtuale invariabilmente si conclude con Casaleggio virtuale, che, esattamente come il ritratto di Albus Silente quando ritiene necessario chiudere la conversazione, si dichiara stanco e propone di incontrarsi in un’altra occsione, possibilmente il 15 aprile al Bosco di Gianroberto.
Ciò non ha impedito a diverse testate di interagire col “ritratto di Casaleggio”, ottenendo i medesimi risultati ci si potrebbe immaginare da una AI.
Immagine di copertina tratta da Harry Potter
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