Le 5 bufale più assurde sui vaccini nel 2018: autismo, metalli e non solo
In questo periodo sta tornando prepotentemente di moda un argomento estremamente delicato come quello dei vaccini obbligatori in Europa e, ovviamente, in Italia. Complici alcuni post su Facebook da parte di coloro che evidentemente spingono per misure differenti rispetto a quelle attuali, a costo di alimentare una certa disinformazione sull’argomento, occorre assolutamente prendere in esame specifiche fake news, che in determinati frangenti finiscono con l’essere anche piuttosto divertenti per chi segue da vicino queste vicende.
1. Vaccini alla base dell’autismo
Questa è probabilmente la bufala più diffusa tra coloro che sperano di non imbattersi più in vaccini obbligatori. Affermare che in alcuni casi possano provocare l’autismo, infatti, è tra le tesi maggiormente sostenute soprattutto sui social network, nonostante il fatto che anche autorevoli addetti ai lavori “no vax” ormai abbiano abbondato questa strada. Insomma, una notizia del tutto falsa che a suo tempo è stata smentita dal giornalista investigativo Brian Deer (qui tutti gli approfondimenti del caso).
2. I vaccini contengono metalli pesanti e mercurio
Non ci giriamo troppo intorno. In questo giorni sta spopolando una bufala secondo cui i vaccini conterrebbero metalli pesanti e mercurio. Il Thimerosal è stato eliminato. Occorre precisare che tutti i programmi di vaccinazione presenti in Italia non hanno mai seguito un percorso del genere, o comunque quantità limitatissime di tali sostanze che risultano a conti fatti innocue per la nostra salute e soprattutto quella dei nostri bambini. A sostenere questa tesi, poco più di un anno fa, anche una testata come Il Fatto Quotidiano, che per intenderci è da sempre vicina alle posizioni del Movimento 5 Stelle, a sua volta sostenitore della necessità di non rendere i vaccini obbligatori. Il semplice approfondimento linkato, evidentemente, dovrebbe dissuadere tutti coloro che portano avanti ancora oggi una tesi di questo tipo.
A prescindere da queste considerazioni, occorre evidenziare anche un altro concetto fondamentale a chi si è schierato contro i vaccini obbligatori. Sostanzialmente, come evidenziato dalla fonte scelta per portare alla luce questa bufala, affermare che ci sia mercurio o altri metalli all’interno di un vaccini rappresenta cosa ben diversa dal dire che ci siano “quantità di mercurio pericolose per la salute”. Importante approfondire i dati raccolti fino a questo momento, in quanto la presenza di mercurio all’interno dei vaccini riscontrata fino a questo momento risulta essere pari al massimo a 10 microgrammi per litro. Cosa comporta questo? Fondamentalmente che l’apporto di mercurio nei vaccini corrisponde a circa un centesimo di microgrammo. Siamo dunque su valori davvero insignificanti, come riportato in precedenza, e almeno mille volte inferiore alla dose giornaliera cronica a partire dalla quale potrebbero iniziare a manifestarsi eventuali effetti per la salute.
3. Meglio essere immuni che vaccinarsi
Negli ultimi giorni hanno preso piede su Facebook alcuni gruppi assurdi, per certi folli, con genitori che avrebbero preso appuntamenti con altri mamme e papà “no vax”. L’obiettivo è quello di far contrarre ai propri figli determinate patologie al fine di renderli immuni dopo averli curati. Secondo questa nuova corrente di pensiero, estremamente pericolosa, si tratterebbe della migliore soluzione alternativa ai vaccini. Peccato che ci si dimentichi che contrarre una specifica infezione rischia di avere effetti anche molto gravi, evidentemente non previsti da questi genitori incoscienti.
Si arriva ad esempio al ritardo mentale qualora si faccia i conti con l’infezione da Haemophilus influenzae di tipo b, fino ad arrivare ai difetti congeniti in merito alla rosolia. Si ipotizzano poi scenari addirittura peggiori, come il cancro al fegato per il virus dell’epatite B, oltre ovviamente alla morte nel caso del morbillo. Sotto questo punto di vista potete consultare anche un interessante articolo di TPI che rende meglio l’idea di quello che vi stiamo riportando.
4. Cancro trasmesso tramite vaccino, l’ammissione dell’azienda
Fino a questo momento ci siamo concentrati su temi più o meno attuali, provando ad affrontare anche alcuni pericolosi trend che hanno preso piede sui social per tutti coloro che che vorrebbero rimuovere i vaccini obbligatori dalla nostra società. Giunti a questo punto, abbiamo deciso di rivolgere uno sguardo al passato, nemmeno così lontano, concentrandoci su alcune bufale riguardanti il tema che hanno fatto molto rumore. Una di queste coinvolge la presunta ammissione da parte di un’azienda produttrice di vaccini, che avrebbe ammesso dopo alcuni test la correlazione tra il proprio “articolo” ed il cancro (qui trovate il nostro approfondimento). Anche in quel caso il post originale girò moltissimo sui social, alimentando non poca disinformazione tra gli utenti italiani su un tema assai delicato. Il vaccino richiamato in questo caso (vedi HPV e HBV) hanno all’opposto il compito di prevenire il cancro.
5. Assassinato il medico no vax
Sempre nel 2018, all’interno del nostro sito, abbiamo affrontato un’altra bufala che per qualche ora ha dato forza ai sostenitori della causa anti vaccini obbligatori in Europa e nel resto del mondo. In particolare, non poteva mancare all’appello la notizia basata sul complotto. In particolare, in quel frangente vi parlammo della fake news relativa al presunto ritrovamento del corpo di un medico che aveva “osato” schierarsi contro i vaccini, portando avanti una serie di studi che avrebbe sollevato un polverone non di poco conto. Inutile dire che, anche in quel frangente, risultò sufficiente qualche studio più specifico per dimostrare che in realtà si era al cospetto di una bufala.
Staremo a vedere se a queste false notizie riguardanti i vaccini obbligatori in Europa, in Italia e nel resto del mondo se ne aggiungeranno altre. Ognuno può maturare opinioni su qualsiasi argomento, ma in questo particolare frangente occorre fare moltissima attenzione alla selezione delle fonti. Volendo, anche nel nostro caso.
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