La questione riguardante la Nave Diciotti sta facendo discutere moltissimo in Italia in queste ore e, come sempre avviene coi temi di attualità piuttosto caldi nel nostro Paese, le bufale e le relative precisazioni sono all’ordine del giorno. Arrivati al 23 agosto, ad esempio, è possibile concentrarsi su aspetti come il No Way australiano riesumato da Salvini, senza dimenticare l’incubo scabbia che ha preso piede proprio in queste ore, oppure la famosa foto del migrante che a detta di molti non rientrerebbe tra i minorenni aventi diritto a lasciare l’imbarcazione.
In tanti in queste ore, a margine del caso della Nave Diciotti, stanno cercando informazioni sul No Way australiano, dopo la citazione da parte di Salvini. In cosa consiste? Fondamentalmente, da circa 5 anni tutti coloro che non vengono considerati “rifugiati” e privi di pass, non possono mettere piede in Australia. Indipendentemente dal sesso e dalla classe sociale di appartenenza. Il problema è che, ad oggi, un principio del genere non è applicabile in Italia.
L’allarme scabbia è stato involontariamente alimentato da Luigi Patronaggio, Procuratore di Agrigento, il quale ha fatto visita alla Nave Diciotti sottolineando come questa patologia sia largamente diffusa all’interno dell’imbarcazione. Tanto è bastato per accentuare un timore di massa. C’è effettivamente da aver paura? Assolutamente no e per tutti gli approfondimenti del caso vi rimandiamo ad un nostro articolo del 2015 sul medesimo argomento.
Su alcune pagine Facebook si è diffusa la convinzione che i migranti della Nave Diciotti siano ben vestiti, coi soliti luoghi comuni sulla mancanza di lavoro ed il paradosso dello smartphone o degli abiti di un certo valore. Proprio oggi alcuni post si sono concentrati persino sulle sciarpe, tralasciando il fatto che siano stati portati a bordo dai primi soccorritori a Catania. Non è un caso che nei primi video riguardanti gli sbarchi possiamo notare diversi migranti che la indossano. Possibile che in tanti si siano riforniti dallo stesso sarto prima di partire?
Ha fatto il giro del web l’immagine di un migrante sbarcato a Catania. In molti affermano che non possa trattarsi di un minorenne, nonostante solo ai minori di 18 anni fosse concesso di lasciare la Nave Diciotti. Anche quest’ultimo argomento è stato oggetto di un’analisi in queste ore. Morale della favola? Al dì là delle apparenze, impossibile nutrire certezze sull’età di possibili adulti scesi dall’imbarcazione.
L’ultima precisazione riguardante la Nave Diciotti si riferisce ad un’altra foto, denunciando lo sbarco di “migranti in carne“. L’immagine in questione viene da una notizia del 2017, rimossa da diversi siti. Una traccia, però, c’è ancora ed è disponibile su Il Denaro. Facile notare che la news in questione parli di tutt’altro rispetto al caso che sta tenendo banco in queste ore, e si presenta come un tentativo di rinverdire la bufala del punto 4 esibendo una “prova” falsificata, ma non facilmente reperibile e riscontrabile dall’utente medio.
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