A distanza di giorni, state continuando a segnalarci la bufala riguardante la signora sessantenne che fa la spesa al supermercato con Cashback. L’app io funziona ed il bancomat non prevede le commissioni che vengono segnalate nella catena, come del resto vi avevamo riportato in modo approfondito in settimana. Tuttavia, il messaggio in questione, da quello che ci risulta, continua a girare oggi 13 dicembre su WhatsApp, scatenando in questo mondo una nuova ondata virare per questo concentrato di fake news.
Il post virale ormai lo conoscete tutti. Qualora non lo abbiate letto, è facilmente rintracciabile su Facebook. Ci parla di una signora sessantenne che prova a fare la spesa al supermercato con Cashback, sfruttando in questo modo tutto il potenziale dell’app IO, che ormai funziona perfettamente anche con bancomat dopo i prevedibili (ed in parte giustificabili) problemi tecnici che sono stati segnalati dagli utenti in settimana. Concentriamoci, dunque, sulle inesattezze dell’ennesimo post populista che crea disinformazione.
Una catena lunghissima, il cui finale presenta già di suo tutte le tracce della solita bufala sconclusionata per “indinniati“. La chiamata all’azione per alimentare la viralità del messaggio, per intenderci, come evidenziato da Giornalettismo. Ad esempio, alla signora sessantenne che fa la spesa al supermercato andrebbe spiegato che in linea di massima non c’è pagamento delle commissioni per le operazioni che vengono effettuate con la carta di credito. Il condizionale nasce dal fatto che, ovviamente, non esiste la signora che avrebbe avuto un dialogo simile con il titolare di un supermercato.
Ancora, è una bufala che non esista un rimborso di 150 euro. Semplicemente, lo sconto del 10% si applica per un acquisto massimo di 1.500 euro. In quel caso, raggiungerete la soglia massima di rimborso con la vostra app IO. E, visto che funziona, sui social si trovano già testimonianze che confermano il tutto. L’altra bufala sulla spesa al supermercato con cashback, riguarda invece gli esercenti: non esistono spese a loro carico nella gestione del cashback di Stato, essendo incluse spese di ammortamento degli esercenti.
Infine, l’esercizio commerciale non deve fare altre azioni rispetto quanto avvenuto finora, se non prevedere il metodo di pagamento (anche bancomat), che la signora sessantenne magari avrebbe utilizzato un mese fa, come oggi, per fare la spesa al supermercato con Cashback di Stato.
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