Ogni volta che ci viene presentato uno “studio rivoluzionario” tendiamo ad essere alquanto diffidenti. La storia del gatto Larry Richardson ci insegna a diffidare non solo degli studi decontestualizzati, ma dai paper predatori, testi dal dubbio impact factor utilizzati nelle discussioni solo in quanto pubblicati da riviste pronti ad accettarlo senza pregio accademico.
L’avventura di Larry Richardson, il gatto scienziato con più citazioni al mondo
Il gatto Larry Richardson entra quindi di diritto in un mondo di “ricerche” in cui COVID19 è stato provocato dai Pokémon e il dottor Stron*o Bestiale è pronto ad aiutarti e cofirmare ogni paper scientifico per i quali hai bisogno dell’endorsement ufficiale di uno scienziato più famoso.
La storia di Larry è molto simile a quella del dottor Stron*o Bestiale e del suo collega scientifico Chester Willard. Per intenderci, il Dottor Stro*o Bestiale venne al mondo quando gli scienziati Bill Moran e William G. Hoover del Laboratorio Nazionale Lawrence Livermore videro un loro paper rifiutato e decisero di inventare l’endorsement di uno scienziato Italiano pronto a garantire la bontà delle loro idee, mentre F.D.C. Willard (Felix Domesticus Chester Willard, Chester il gatto domestico) nacque perché il suo proprietario aveva scritto un intero documento col pluralis majestatis e non aveva alcuna voglia di riscriverlo.
Il gatto Chester
Come i due predecessori, Larry Richardson non ha mai scritto una riga, ma il suo scopo era evidenziare gli schemi per cui gli era stato indicato un intero mercato di “citazioni incrociate” per alimentare la credibilità di scienziati e ricerche a prescindere dal loro contenuto.
Del resto, se uno scienziato è riuscito a pubblicare assieme al Professor Oak, Elm e all’Infermiera Joy della serie animata Pokémon uno studio che incolpa gli animaletti virtuali della malattia, convincere un simpatico gattino a diventare famoso non era impossibile.
L’infermiera Joy, “coautrice” di un testo scientifico su COVID19 che incolpa i Pokémon del contagio
Il suo padrone umano si mise quindi al lavoro generando dodici presunti studi scientifici con Mathgen, Chatbot potenziato dall’AI che consente di scrivere altisonanti ancorché inutili paper scientifici di argomento matematico.
Il piccolo Larry divenne presto autore di testi scientifici sull’isometria, di nuove scoperte sulla geometria Euclidea e studi rivoluzionari per combinare le ricerche di Einstein con quelle di Bernoulli. Il suo coautore umano passò quindi ad editare i 12 testi con LaTeX (programma di videoscrittura usato dai ricercatori) perché si citassero a vicenda.
Le citazioni di Larry
Idealmente avrebbe così ottenuto 144 citazioni con un h-index (indice di Hirsch, che misura le citazioni del proprio lavoro) di 12. Ci andò molto vicino, con 132 citazioni riconosciute e un indice di 11, sorpassando così il suo collega.
Il gioco è bello quando dura poco però: come potete vedere dalle attuali pagine, alla fine il povero Larry si è trovato privato dei suoi titoli sia da Researchgate che da Google Scholar, col primo pronto a ringraziare per aver evidenziato un problema.
Ma è stato bello finché e durato, e sia pur per poco Larry il gattino è stato il gatto ricercatore più famoso del mondo.
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