Bufala

La bufala dell’audio WhatsApp di Vittorio Da Bolzano su come gonfiano per soldi i morti Covid

Ci sono bufale che continuano a ritornare, incessantemente e costantemente. Cambiano solo forma.

Ad esempio la bufala dei “morti segnalati come pazienti COVID per ottenere denaro”. Falsa ovviamente. Con tanto di parametri dell’ISS che evidenziano in pieno come funzionano le segnalazioni stesse, di cui parleremo nel dettaglio (ma ora già vi diamo link), ma se volete risparmiare tempo ecco con quali criteri viene indicato il decesso per covid.

Alcune forme sono diverse dalle altre: e questa bufala ha anche una colonna sonora consigliata. Ascoltatela, che torniamo.

Ebbene, non è una scelta casuale.

Vi abbiamo già parlato della bufala dei 900 dati ai medici per ogni morto per COVID, diventati poi 3000 Euro in Brasile “ma forse anche in Italia”, diventata poi una somma indeterminata a Le Molinette.

In questa variante, come nelle migliori leggende metropolitane viene introdotto il salvifico personaggio di “mio cuggino”.

Immaginate di essere fermati dalla strada dal mitico “mio cuggino”, colui che ha prodotto della Menta ma non era autorizzato per cui l’hanno imprigionato, che una volta ha visto una senza reggipetto, che una volta in discoteca ha conosciuto una tipa che pero’ poi non si ricorda piu’ niente e alla fine si e’ svegliato in un fosso tutto bagnato che gli mancava un rene.

Non c’è dubbio che prendereste quanto vi dice con le pinze, specie se raffrontabile con una nota bufala.

Se però qualcuno dice di aver conferito personalmente col Cuggino su WhatsApp, stranamente nessuno si pone alcun dubbio.

L’audio WhatsApp da Bolzano di Vittorio: “1700 euro per ogni morto per COVID”

L’audio che ci è stato sottoposto si trascrive così:

Ciao a tutti, chiedo cortesemente di condividere questo audio… il più possibile..eeee… sono V. di Bolzano, oggi è Domenica 21 di Febbraio 2021… mi chiama poco fa un amico e mi dice… devo raccontarti una notizia che ha dello sconvolgente. Considerate che a Bolzano siamo in zona Rosso Scura, non possiamo uscire dal Comune… di residenza, i negozi sono chiusi, bar ristoranti… un disastro. Perché i numeri sono altri. Allora mi dice… “guarda questa notte è morta la suocera di un nostro conoscente, una persona che io e lui conosciamo, da tempo, è morta di infarto, stava fondamentalmente bene a quanto ho capito… quando è arrivato il personale sanitario han chiesto ai parenti se potevano indicare nel referto medico che la donna è morta di COVID.” I parenti rimangono sbalorditi e dicono “E perché questa cosa qua, e perché dobbiamo dichiarare il falso”. E i sanitari rispondono “E perché se dichiariamo questa cosa qua che è morta di COVID riceviamo 1700 euro al posto dei 400 previsti per una morte normale”. Ecco, questo probabilmente accadrà per tutte le morti che avvengono in Italia, ed è ovvio che così i numeri si gonfiano naturalmente, le statistiche si sballano e noi ci troviamo a rimanere chiusi in casa, non poter lavorare, non poter trovarci una sciata, a trovare amici e parenti perché i numeri sono stati gonfiati per ragioni economiche. Mi raccomando fate girare questo audio è importantissimo

Praticamente il nostro V. riferisce che gli ha detto uno, che conosce uno, che gli ha detto uno, che dei non meglio precisati Sanitari gli hanno a sua volta riferito un canovaccio che ricalca completamente la bufala di un non meglio precisato “Bonus per morte COVID” inesistente, arricchito delle precedenti iterazioni della Bufala.

Peraltro il lockdown a Bolzano non si deve ad un presunto aumento dei numeri della pandemia, ma alla presenza di varianti quale quella Sudafricana, considerate con sospetto.

Inoltre, come ricordato precedentemente ci sono precisi e oggettivi criteri per definire una morte da COVID19. Ci ricorda l’ISS

I criteri per definire un decesso per COVID-19 sono indicati nel rapporto sopracitato e comprendono:

· Decesso occorso in un paziente definibile come caso confermato microbiologicamente (tampone molecolare) di COVID-19

· Presenza di un quadro clinico e strumentale suggestivo di COVID-19

· Assenza di una chiara causa di morte diversa dal COVID-19

· Assenza di periodo di recupero clinico completo tra la malattia e il decesso.

Se la morte è causata da un evento non immediatamente riconducibile al COVID-19, ad esempio un infarto, ma il soggetto è positivo, come deve essere classificato il decesso?

La positività al Sars-Cov-2 non è sufficiente per considerare il decesso come dovuto al COVID-19, ma è necessaria la presenza di tutte le condizioni sopra menzionate, inclusa l’assenza di chiara altra causa di morte. Va precisato però che non sono da considerarsi tra le chiare cause di morte diverse da COVID-19 le patologie pre-esistenti che possono aver favorito o predisposto ad un decorso negativo dell’infezione (per esempio cancro, patologie cardiovascolari, renali ed epatiche, demenza, patologie psichiatriche e diabete). Sono da considerarsi cause di morte associate a COVID-19 le complicazioni o gli esiti collegati a patologie pre-esistenti che possono aver favorito o predisposto ad un decorso negativo un paziente con quadro clinico compatibile con COVID-19. Nel caso specifico, se l’infarto avviene in un paziente cardiopatico con una polmonite COVID-19, è ipotizzabile che l’infarto rappresenti una complicanza del COVID-19 e quindi il decesso deve essere classificato come dovuto a COVID-19. Se l’infarto avviene in un paziente che non ha un quadro clinico compatibile con COVID-19, il decesso non deve essere classificato come dovuto a tale condizione.

L‘esempio fornito dall’ISS è incompatibile col quadro fornito.

Aggiornamento: Alla data del 24 Febbraio è stata rilasciata smentita delle amministrazioni locali cui seguirà denuncia presso le autorità.

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