L’astronauta Luca Parmitano non sapeva del Coronavirus da novembre: i complottisti non ci stanno
Arriva in serata la precisazione da parte dell’astronauta Luca Parmitano, considerando il fatto che una sua recente intervista aveva dato l’impressione che il diretto interessato fosse a conoscenza del Coronavirus dal mese di novembre. Questione che abbiamo trattato in giornata con un primo approfondimento, ma che ora merita una ripresa per due buoni motivi. Ecco perché è fondamentale precisare almeno un paio di aspetti su questa storia, soprattutto se pensiamo alle polemiche complottiste che hanno preso piede nella giornata di lunedì.
La replica dell’astronauta Luca Parmitano sul Coronavirus noto da novembre
Dopo aver sconvolto in qualche modo l’opinione pubblica, affermando che dallo spazio (dove si trovava in quel periodo) si sapesse del Coronavirus da novembre, Luca Parmitano ha voluto dire la sua con un post su Facebook. In particolare. Tre i punti affrontati per gettare acqua sul fuoco, che proviamo a riassumervi brevemente (per tutte le altre informazioni, vi abbiamo linkato il post in questione):
- A bordo della ISS non utilizziamo il calendario, ma il Coordinated Universal Time (UTC). L’anno inizia con il giorno 1 e finisce con il giorno 365, e gli eventi vengono eseguiti in base a questa pianificazione. Di conseguenza è possibile confondere un mese con un altro;
- Intorno alla fine della missione, parlavamo con l’equipaggio di varie crisi in corso sulla Terra. Nel ripensare agli eventi intorno a quel periodo, ho fatto confusione tra le diverse conversazioni, e nel ricordare gli eventi ho collegato le prime notizie di contagio a un contesto temporale precedente;
- Tutto questo è facilmente verificabile: le comunicazioni Terra – bordo – Terra sono soggette al Freedom Of Information Act, una legge che impone totale trasparenza e che tutte le comunicazioni siano registrate
Ora, la fama di Luca Parmitano dovrebbe precederlo ed il fatto stesso che al termine del post abbia chiesto scusa per il malinteso che si è venuto a creare dopo la sua intervista sul Coronavirus la dice lunga sullo spessore del personaggio. Eppure, tra i commenti al suo messaggio pubblico ne abbiamo moltissimi che lo incolpano di aver fatto un passo indietro solo per piegarsi ai poteri forti. Ecco qualche esempio:
“Vabbè ti è scappata la verità’ che non dovevi dire, non ci pensare”;
“Mi dispiace Colonnello, ma non le credo. Mi sembra quasi che l’abbiano costretta a scrivere queste parole”.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.