Un nuovo allucinato fantasma si aggira per i profili, lo spettro dei “No Turetta”. Profili spesso col mattoncino che abbiamo visto associato alle più infami teorie del complotto si lanciano nella teoria secondo cui Filippo Turetta, il reo confesso per l’omicidio di Giulia Cecchettin, sia in realtà un personaggio inesistente.
Secondo tali teorie i “Poteri Forti” avrebbero orchestrato un omicidio che non esiste, ai danni di una donna che non esiste, per una serie di scopi “nefandi” come promuovere il femminismo e privare il “maschio” di non si capisce quale diritto, dato che si tratta di un omicidio.
Le prove sarebbero quantomeno peculiari: la posizione dei brufoli ad esempio, presunte diversità oculari, persino tweet in cui sopracciglia identiche e occhi identici vengono descritti come diversi e orde di utenti ci credono sulla parola.
Non dedicheremo oltre a confutare la risibile teoria: Turetta era in tribunale, ha rilasciato la sua allucinata confessione basata sul possesso e sul controllo.
Passeremo ad esaminare come le “pistole fumanti” agitate dai mattonisti più o meno consapevolemente (torneremo anche su questo) siano sostanzialmente le stesse di ogni altro complotto.
Le presunte differenze oculari, peraltro da foto sgranate, sono le stesse che che in altri ambienti del complotto sono state usate, ad esempio, per sentenziare che Imane Khelif è segretamente una donna sì, ma una aliena rettiliana venuta dallo spazio per dominare la Terra con un esercito di “donne rettile” riconoscibili dai riflessi nella pupilla.
Parimenti il concetto che i “Poteri Forti” orchestrino stragi per far “sfigurare” i loro nemici e avere un modo per “togliere diritti” compare spesso in ambienti ideologicamente affini al Mattonismo, movimento di opinione schierato in netto favore della destra estrema filo-Trump e QAnon (movimento a sua volta cresciuto intorno al complotto di Pizzagate, quello per cui i Dem e i Poteri Forti hanno raggiunto l’immortalità mangiando bambini con la pizza…).
È successo con Alex Jones, condannato ad un risarcimento stellare per aver negato la strage di Sandy Hook, ed è successo in Italia con chi ha negato la strage del Bataclan insistendo che Valeria Solesin, vittima della strage del Bataclan, fosse una attrice pagata per giustificare fantomatiche strette alla libertà col suo martirio.
Il concetto di base è sostanzialmente lo stesso: ci sono ambienti in cui il femminismo è un taboo e proteggere i diritti della donna viene visto come un attacco ad una mascolinità tossica sempre più fragile.
Un mondo di “maschi alpha” dove ci si dimentica che, ad esempio, “Alpha” in informatica indica una versione preliminare di un prodotto, difettosa e inadatta ad essere mostrata in pubblico o interagire in un mondo connesso.
Arriva quindi una corposa componente Troll: il “mattonista” sa che sta mentendo, ma si nasconde dietro uno stentoreo left can’t meme.
La versione assurdamente postmoderna del ragazzino beccato a mentire clamorosamente per attirare l’attenzione e che, colto in fallo, comincia a belare mesto
“Eh mai io stavo a scherzà! Ridi stron*o, ridi! Mi mandi alla galera/mi ammazzi di botte per una risata? Non hai il senso dell’umorismo? Lo capisci che io sto a scherzare e ridere?”
Taceremo sul fatto che davanti ad un femminicidio non ci sia niente da ridere e insistere sul poter “ridere del femminicidio” crea sul sostrato che poi il femminicidio lo manifesta davvero.
Ma il concetto è lo stesso dei negazionisti. E dello Slop.
Inoltre il meccanismo è lo stesso dello Slop. Contenuti a basso, bassissimo costo creati con AI gratuite, spesso quelle fornite dai social stessi (come Grok e Flux per X), commentati da bot e troll che attirano disinformati convinti di interagire con persone reali e rinforzati nei loro deliri da una legione di fantasmi che gli confermano di non essere soli, anche se lo sono.
Non siamo così sciocchi da credere che davvero possano esistere i “nolaringe”, persone che abbiamo visto postare improbabili complotti per “sdoganare la transessualità” basati sul fatto che, nella loro visione del mondo le donne non possono avere la cartilagine laringea (cosa che condannerebbe al mutismo metà della popolazione mondiale…), né così sprovveduti chi sparge improbabili post in cui “ChatGPT gli ha rivelato che Turetta non esiste” lo faccia sul serio.
Il concetto è lo stesso dello Slop e dei “Siti Doppelganger”: un falsario che crea dei falsi che danno ai “boccaloni” l’illusione che qualcuno dia voce ai loro insensati dubbi.
Uno “scherzo” sì, ma orchestrato per creare un Pifferaio Magico che non ha neppure bisogno di esistere per far danzare i suoi topolini.
Topolini che, credendosi leoni ma dimostrandosi topi e pecore, spingeranno agende retrograde basate sulla negazione del tutto.
Dei diritti della donna, della scienza, dell’ambiente, persino del buon senso e della logica.
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