Ci segnalano i nostri contatti un video TikTok e due articoli di giornale che parlano della multa per auto sporca al posto di blocco. Si tratta dell’ennesima clickbait, non a caso tirata fuori nello stesso periodo e dalle stesse fonti delle inesistenti multe per occhiali da sole, per puzza di sudore e dell’immaginario “canone annuale di 50 euro per la targa”.
Clickbait appunto: un titolo spaventoso stimola il lettore a cliccare arricchendo il sito fonte di visualizzazioni, il richiamo a fatti di cronaca incita la “rabbia social” spingendo persone altrimenti razionali a lanciarsi in ingiurie e improperi contro ministri e governo, e poi la sopresa: ci rende ridicoli scoprendo che il testo dice tutt’altro, molto in fondo all’articolo.
La presunta “multa per occhiali da sole”, ricordiamo, veniva giustificata col generico obbligo di garantire condizioni di visibilità, “ipotizzando” un ipotetico e fantasioso automobilista con gli occhiali da sole in galleria a luci spente, la presunta “multa per puzzo di sudore” veniva collegata ad una altrettanto artefatta “legge Sud Coreana”, il “canone annuale da 50 euro” era in realtà il costo totale di ottenimento di una “targa prova”.
In questo caso la “multa per auto sporca” viene ostentatamente descritta come un uso Russo, preso dalle solite raccolte di “leggi assurde raccolte dal mondo”.
In una raccolta del Fatto Quotidiano del 2017 la “sanzione” viene sostanziata nell’obbligo di lavare il prima possibile l’automobile ricordando che, a prescindere, una targa così sporca da essere illeggibile di fatto in tutto il mondo potrebbe rientrare nel caso di targa illeggibile.
In questo caso, tanto per terrorizzare l’uditorio, ecco che il “lavaggio forzato” si trasforma magicamente in una “multa ufficiale” (“ufficiale” è la parola che compare sempre come un mantra in tutti gli acchiappaclick) e una “legge clamorosa” per cui “Scattano multe molto, molto pesanti”.
Il gioco è palese: il condivisore compulsivo non ha tempo per leggere un intero articolo sino in fondo. Sovente neppure lo legge: legge solo la parte condivisa sui social. Che in questo caso è la foto di una vettura sporca presa da un sito di immagini gratuite con la scrittta “Lei è un lurido: le devo fare la multa | Sanzione per l’auto sporca: da oggi non si scherza più”
Nessuna indicazione del luogo, nessuna indicazione del clickbait, ed ecco come si arriva a titoloni caricati come “L’auto sporca da oggi è reato: punibile al Posto di Blocco | Passata la legge del Codice della Strada” (senza indicazione del Codice di quale posto) e i video TikTok con “Zitti e buoni” dei Maneskin che incitano il perenne stato di “Road Rage” alla “ha stato Salvinoh!”
Anche in Russia, anche in Corea del Sud, l’importante è cliccare.
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