L’associazione nazionale consulenti del lavoro condanna il comunicato del Ministero del lavoro/INPS
Ci segnalano i nostri contatti un comunicato del ministero con le reazioni dell’ACNL che gira di condivisione in condivisione.
Possiamo rassicurarvi su una cosa. Le reazioni dell’ACNL sono reali, le trovate sulla pagina social. Del resto, è quello che forse avreste dovuto fare prima di chiederci sull’esistenza del comunicato. Va bene chiedere a noi, ma farci surrogato della vostra esperienza sensoriale, ci pare un po’ esagerato.
Quindi ecco il comunicato, dalla viva voce dell’ACNL.
Il comunicato del Ministero e le reazioni dell’ACNL
Nasce tutto da una serie di problemi, che dimostrano come citando un antico precetto della filosofia Zen, unire la pratica e la tecnica è una cosa saggia.
Ma fare in modo che chi debba mettere in pratica i precetti si ritrovi con una tecnica insufficiente, spesso fa in modo che pratica senza dottrina sia come crusca ma senza farina.
Abbiamo quindi da un lato l’INPS e il Ministero competente, chiamati ad occuparsi della “dottrina”, di come effettuare determinati adempimenti.
Da un lato una rete di consulenti del lavoro, ragionieri e commercialisti che sono quelli che ci mettono, volgarmente parlando, la “faccia e le mani”.
La faccia perché loro sono l’interfaccia tra il datore di lavoro e l’INPS e, diciamolo, le persone a cui il lavoratore insoddisfatto tende a dare la colpa e l’onere di ogni distorsione del sistema che impatti sulla loro vita e sul loro reddito.
Le mani perché chi mette in pratica gli adempimenti richiesti dalla norma sono loro.
E se la norma non risponde a tutti i loro dubbi operativi, ecco che sale in loro una certa “vis polemica” che sottace il bisogno di quel chiarimento immediato.
Chiarimento che secondo l’ACNL non può passare da un comunicato che rimanda a futuri comunicati.
Il punto dolente è il seguente. Secondo il comunicato “la Legge di Bilancio riconosce 12 settimane di “Cig Covid” per il periodo 1 gennaio –31 marzo 2021 e il successivo DL Sostegni riconosce ulteriori 13 settimane nel periodo dal 1 aprile al 30 giugno 2021. Il primo giorno lavorativo dell’anno 2021 è stato il 4 gennaio e le 12 settimane decorrenti dal 4 gennaio terminano il 28 marzo 2021“.
Nessun problema, ok. Ma vedete: il consulente deve materialmente elaborare e preparare i prospetti paga. Deve occuparsi delle dovute registrazioni, spesso con scadenze precise che poco si conciliano con le correzioni dell’ultimo minuto e del “arriverà comunicato”.
Che se arrivasse a giochi fatti?
Cosa che in base ai consulenti che abbiamo interpellato è di fatto successa, dato che la circolare è, evidentemente, successiva al 16 Marzo, ultimo giorno per mandare la documentazione per il pagamento dei contributi e quindi alla chiusura dei prospetti paga.
Un’operazione complessa come “spostare” l’inizio al 1 aprile stabilito dalla legge possa essere interpretato al 29 marzo, nonché i giorni di gennaio e di marzo persi per chi ha richiesto settimane di CIG rispettivamente anteriormente o dal primo gennaio, postulerebbe considerare i Weekend come lavorativi per alcune lavorazioni, e comunque una circolare chiara.
Sono questioni tecniche, che solo un tecnico può comprendere e solo un tecnico può discutere. Non entreremo quindi in questioni che non ci competono, registrando l’esistenza di un comunicato, latore di esigenze di una categoria professionale.
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