Lasciate in pace il 3398641447 per i 25 cuccioli di pastore maremmano: bufala WhatsApp e Facebook
Occorre tornare su una catena WhatsApp e Facebook che ancora oggi 28 maggio coinvolge l’utente titolare del numero 3398641447, esattamente come abbiamo riscontrato poco più di un mese fa sulle nostre pagine, in merito ai 25 cuccioli di pastore maremmano. In cosa consiste una storia che anche noi addetti ai lavori dobbiamo contribuire ad arrestare? Sostanzialmente, da alcune ore a questa parte sta circolando un post che ha allarmato tutti colori che hanno a cuore il destino degli animali.
Nel dettaglio, gli utenti vengono invitati a contattare lo stesso 3398641447 affinché si possano ottenere informazioni utili ad avere in affidamento cuccioli di pastore maremmano. Sono 25 per la precisione e, secondo il testo in questione, qualora non si trovi una soluzione saranno tutti destinati a finire in un canile. Ebbene, si tratta di una bufala che va analizzata nel dettaglio, partendo proprio dal post di cui tanto si parla qui in Italia:
“Qualcuno vuole un pastore maremmano di 25 giorni/ conosce qualcuno che vorrebbe adottarlo?
É una cucciolata da quindici quindi devono assolutamente trovare casa al più presto altrimenti finiscono in canile. Lo regala.
3398641447
Se conosci qualcuno, fallo girare
Grazie“.
In Rete abbiamo trovato la testimonianza diretta da parte del titolare del numero 3398641447 e a questo punto possiamo risalire alla verità assoluta sui 25 cuccioli di pastore maremmano. L’emergenza per un breve periodo c’è stata, ma non il rischio non è mai stato quello di darli ad un canile. O addirittura di vederli finire soppressi, contrariamente a quanto emerso con un’altra versione della catena in questione.
I 25 cuccioli di pastore maremmano sono stati affidati da un bel pezzo, eppure la gente continua a contattare il 3398641447. A volte per avere informazioni, altre per insultare il titolare del numero dopo aver letto del potenziale rischio canile o soppressione. Ricapitolando, lasciamo in pace questa persona, in quanto la catena, da un punto di vista temporale, ad oggi 28 maggio diffonde una bufala.
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