Un post pubblicato il 13 ottobre dalla pagina Facebook La Verità Ci Rende Liberi – Il Risveglio 2 ritorna sul complottismo in merito agli attentati dell’11 settembre e tira in ballo Larry Silverstein, uomo d’affari che secondo gli autori (anche se lo sottintendono soltanto) sarebbe la ragione del sanguinoso episodio, da lui programmato per incassare i soldi dell’assicurazione.
Larry Silverstein
L’uomo che comprò il World Trade Center 6 mesi prima dell’assalto alle torri gemelle e che stipulando una polizza assicurativa proprio su attentati terroristici guodagnò (sic!) la modica cifra di 4.550.000.000 di dollari.
Questo genere di disinformazione non è nuova al web, e ce ne accorgiamo dal momento che le stesse compagnie di assicurazione, addirittura in Italia, già nel 2015 si sono preoccupate di fare chiarezza. Troviamo un esempio su Assicuri.com, che brevemente spiega che Silverstein era diventato concessionario dell’area delle torri gemelle pochi mesi prima dell’attentato, ricevendo il complesso in affitto per 99 anni.
Come scrivono gli autori: “Inutile dire che solo un pazzo non si sarebbe tutelato dal rischio di perdere un investimento tanto grande a causa della distruzione degli edifici, per cui l’idea di stipulare una polizza assicurativa era non solo giusta ma oseremmo dire ovvia” ed era noto, tra l’altro, che Al Qaeda minacciava da tempo gli Stati Uniti.
Per avere un quadro oggettivo e totale sui retroscena del complottismo su Larry Silverstein e gli attentati dell’11 settembre ricorriamo a Snopes che riporta che l’uomo d’affari non era l’unico affittuario del World Trade Center. Insieme a lui, infatti, c’erano il GMAC Commercial Mortgage della General Motors, la Westfield America Inc. e l’immobiliare Lloyd Goldman, e tutti avevano pari voci in capitolo sulle polizze assicurative che interessavano l’area.
Per contraddire le teorie complottiste, tra l’altro, dobbiamo ricordare che l’Insurance Information Institute ci informa che la copertura assicurativa contro gli attentati terroristici è automatica da ben prima dell’11 settembre, essendo una clausola gratuita di tutte le pratiche commerciali. Silverstein, in poche parole, assicurò automaticamente l’area al momento della firma del contratto di locazione, il 24 giugno 2001.
Dal momento in cui l’11 settembre vi furono due attacchi (due aerei) alle torri gemelle, Larry Silverstein si rivolse al tribunale di New York per chiedere il doppio dei danni, e a tal proposito aveva denunciato le compagnie United Airlines e American Airlines, gli aeroporti dai quali erano partiti i voli e l’azienda produttrice Boeing. Le due compagnie erano “colpevoli” di non aver protetto i passeggeri dal momento in cui i terroristi iniziarono il dirottamento, gli aeroporti erano accusati di non aver intercettato i terroristi al momento dell’imbarco e l’azienda produttrice era “colpevole” di aver progettato male gli aerei.
Facciamo un passo indietro e ricordiamoci due numeri: Larry Silverstein vinse la gara d’appalto sul WTC e pagò 3,2miliardi di dollari e stipulò la polizza assicurativa del valore di 3,55 miliardi, una cifra che superava di poco la somma corrisposta per l’affitto. Una volta distrutte le torri gemelle, Silverstein si ritrovò con un buco di 30 miliardi che fino all’attentato erano tutti gli introiti degli affitti. Dopo il crollo del WTC, in pratica, per Silverstein era previsto un rimborso di “appena” 3,55 miliardi di dollari.
Una prima sentenza, nel 2004, favorì l’imprenditore per un risarcimento di 7 miliardi, ma dopo il ricorso delle compagnie una seconda sentenza capovolse la prima e l’assicurazione corrispose a Silverstein 4,55 miliardi di dollari destinati alla ricostruzione del WTC.
In primo luogo, sottintendere che Larry Silverstein avesse in qualche modo voluto e programmato gli attacchi terroristici è un chiaro complottismo che gode della morte di 2996 persone e, soprattutto, ricordiamo che l’imprenditore aveva sottoscritto la polizza in automatico al momento della firma del contratto di locazione, una clausola gratuita che esisteva ben prima degli attentati dell’11 settembre.
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