Uno dei problemi che abbiamo evidenziato quando abbiamo dato l’ottima notizia sul vaccino Pfizer, uno invero dei molti problemi che la comunità scientifica dovrà affrontare è la scarsità.
Esattamente come per le mascherine all’inizio della Pandemia, un bene utile ma ancora non presente in numeri idonei per tutti va prioritizzato.
All’inizio, si pregava i cittadini di lasciare almeno una consistente fetta delle poche mascherine rimaste a medici, soccorritori, OSS e forze dell’ordine. Adesso per forza di cose i primi lotti di vaccino dovranno essere prioritizzati e dati a medici, soccorritori, OSS, forze dell’ordine, anziani e pazienti cronici con comorbidità importanti.
Se c’è scarsità di un bene, tale bene non va dato a “chi ha i soldi per permetterselo”, ma va dato a chi ne ha più bisogno. Per sopravvivere, per aiutare gli altri sopravvivere, per non trasformare gli ospedali in lazzaretti dove entri per curarti ed esci col COVID19.
Per quanto una macchina produttiva forte possa accelerare il processo, un singolo candidato vaccino promettente avrebbe comunque bisogno di mesi, se non di anni, per raggiungere fette della popolazione idonee ad archiviare la pandemia e anni per raggiungere tutta la collettività mondiale.
Con più candidati vaccini disponibili, e tutti di efficacia comparabile, quel tempo si riduce.
Il vaccino Moderna mRNA-1273 presenta sin dalla fase di test avanzata due enormi vantaggi che, ove confermati nel prosieguo, comporteranno un balzo avanti nell’obiettivo della massima immunizzazione.
In primo luogo, la sua efficacia, comparabile a quella del vaccino Pfizer e quindi, come abbiamo detto in tale occasione, sufficiente a raggiungere l’obiettivo dell’Immunità di gregge ove accompagnato da una campagna di vaccinazione diffusa e dal contrasto all’Infodemia negazionista e antivaccinista che cerca di spingere fette consistenti della popolazione contro la medicina e la vaccinazione.
In secondo luogo il vaccino Moderna mRNA-1273 può essere conservato per 30 giorni a temperature comprese tra i 2 e gli 8 gradi centigradi, per dodici ore a temperatura ambiente.
Laddove il vaccino Pfizer richiede temperature inferiori, per le quali la compagnia ha comunque approntato particolari kit in grado di mantenere la temperatura e rendere agevole il trasporto superando l’inevitabile necessità con la scienza, il vaccino Moderna può essere inserito nella catena del freddo già impiegata per la distribuzione di altri farmaci o prodotti che richiedono temperature comparabili.
Nel mondo del complottismo, già fioccano allarmismi e bufale sulla sua tecnologia, vagheggiando incubi distopici di mutazioni dell’RNA.
Ricordiamo che un virus come SARS-CoV-2 è, essenzialmente un filamento di RNA avvolto in un guscio, una “sacca di lipidi”. Cosa che consente di ridurre il rischio con una costante igiene, in quanto sapone e disinfettanti rompono quel guscio esponendo l’RNA all’ambiente.
Ecco, il vaccino Moderna mRNA-1273 è sostanzialmente, e scusate il paragone truce, un pezzo mutilato del SARS-CoV-2 gettato in pasto al sistema immunitario perché possa allenarsi senza dover incontrare il SARS-CoV-2 intero e attivo nella sua brutale potenza.
Esplorando il Corpo Umano lo ricordate tutti, vero?
E ricordate come veniva raffigurato il sistema immunitario? Un esercito di futuristiche navicelle, guidate da un comandante con le sembianze del bambino protagonista, Pierre, da adulto.
Individuato un patogeno, il Comandante Pierre ed i suoi sottoposti non avevano che da inquadrarlo nelle loro navicelle per liberare una flottiglia di sorprendenti robottini, gli anticorpi
E scagliarli a sconfiggere il patogeno, raffigurato da un sordido vermetto con la faccia da bullo per i virus, e da un nerboruto omone tutto blu per i batteri.
Problema: COVID19 è una malattia insidiosa. Il Colonnello Pierre, anzi tutti i Colonnelli Pierre della flotta del Sistema Immunitario di tutti gli esseri umani non hanno mai visto nella loro esistenza qualcosa come SARS-CoV-2.
Ora, un vaccino a cui siamo solitamente abituati si presenta come un virus inattivato, indebolito o incapace di replicarsi, o come un virus innocuo usato come vettore di antigeni.
Un vaccino a mRNA sostanzialmente è l’equivalente di gettare la testa decapitata dell’antipatico vermetto a Pierre perché Metro possa allenarsi e imparare a riconoscerlo, un frammento virale sufficiente solamente ad allenare il sistema immunitario senza cagionare infezioni.
L’equivalente dell’uso dei romanzi western più truci degli sceriffi di chiedere ai cacciatori di taglie, ove impossibilitati a portarsi per lunghe distanze il cadavere del bandito di cui avevano chiesto prova della consegna “Vivo o morto”, di portare loro le teste decapitate o gli arti riconoscibili del loro nemico, in una versione microscopica e scientifica della caccia al bandito Joaquin Murieta.
Non ora. Non adesso.
Una maratona comincia da un singolo passo. Possiamo dire che stiamo iniziando a muovere i passi giusti.
Il vaccino dovrà superare gli ultimi test, già l’Agenzia Europea per i Medicinali ha cominciato la c.d. rolling review, i test sul campo per asseverare l’efficacia, la sicurezza e la diffusione del vaccino.
Il New York Times tiene traccia dei vaccini che stanno arrivando alla Rolling Review e vicini alla diffusione, e il fatto che il loro numero cresca costantemente è una buona notizia.
Resta il fatto che per quanto le fasi di test si avvicinino alla conclusione, i vaccini vanno comunque prodotti. E distribuiti.
Ci sarà bisogno di uno sforzo titanico di laboratori, corrieri e governi, amministrazioni globali e locali che dovranno assicurare la capillare distribuzione dei sieri.
E un contrasto all’Infodemia.
Siamo nella situazione di una nazione squassata dai monsoni alla quale è stato detto che nei prossimi mesi potrà arrivare un materiale rivoluzionario che ricostruirà le case di tutti e limiterà il rischio dei monsoni.
Ma bisognerà prima distribuire tale materiale, ricostruire quelle case e evitare che qualcuno decida di correre ignudo verso i Monsoni convinto che la sola promessa del materiale basti ad allontanarli o, peggio, di non aver bisogno di tali materiali.
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