Lamorgese: Se dovesse arrivare un numero di profughi […] arriveremmo alla confisca degli immobili privati
La bufala della confisca degli immobili privati realizza quanto temevamo di fronte ad un nuovo Ministro degli Interni che non annuncia le sue decisioni sui social, onnipresente in esso.
Ovvero, la minaccia realizzata di avere il solito corteggio di frasi decostruite sbattute in fondo ad un meme, distribuite perché la notizia è su Internet, non vi è ragione di dubitarne.
Siamo alla versione 2.0 della famigerata bufala di Carola Rackete, nella quale persone incapaci di mangiare un gelato senza annunciarne su Internet i gusti di ogni pallina, figure onnipresenti sulla Rete in costante esibizione ad un pubblico di guardoni 2.0, annunciavano convinte la prova della non esistenza di Carola Rackete.
Basate sul fatto che la stessa è scarsamente attiva sui Social, e quindi in un modo di teledipendenti se non esisti sui Social Network non hai diritto di esistere nella vita vera.
È facile quindi decostruire frasi e farne meme (il vile linguaggio di elezione del fare politica più rabbioso e ingiusto) quando il tuo avversario non vive sui social come te.
E nessuna meraviglia che pagine di “memes” che improvvisamente hanno dichiarato il Movimento 5 Stelle comunista e nemico della loro fazione in seguito alla crisi politica aperta dallo strappo leghista si scaglino ora contro il Ministro Lamorgese.
Ci vuole un bello sforzo di immaginazione per dichiarare Di Maio un “comunista” affiancato a Renzi ed alla Boldrini, ma ancora più grosso per punzecchiare le paure dell’uditorio col solito memetto decostruito
Peccato che, come al solito, questo virgolettato non esista. Come al solito, siamo di fronte ad una frase “ricostruita” modificando quanto davvero detto per indinniare meglio.
E noi tutti sappiamo che un virgolettato deve riportare le esatte parole della persona, oppure diventa una bufala, una falsità.
Motivo per cui abbiamo deciso di usare entrambi i tag. Bufala e disinformazione. Perché la piaga dei virgolettati modificati deve terminare, qui ed ora.
La frase, scavando nei meandri della Rete, scopriamo essere liberamente tratta da un intervento del 2011, quando il ministro era commissario per l’emergenza Profughi e Prefetto di Venezia e doveva occuparsi del fatto che ogni regione rispettasse le quote di gestione affidate, rispondendo alle prove muscolari delle amministrazioni con una frase ovvia
“Nell’ordinanza di protezione civile ovviamente si parla delle attività che ognuno di noi può porre in essere, fino ad arrivare alla confisca, ma diciamo sono delle soluzioni estreme a cui spero che non arriverò. Tant’è che se dovessero arrivare un numero considerevole noi dobbiamo collocarli”
Si para forse di immobili privati? No.
Si parla forse di confisca di immobili privati? No, si parla, evidentemente di obblighi che avrebbero potuto colpire amministrazioni che si fossero rifiutate di gestire secondo legge i flussi migratori.
Per farci capire, solo un soggetto in assoluta malafede potrebbe considerare caserme dismesse e scuole abbandonate degli “immobili privati”.
Un soggetto che, evidentemente, sa come indinniare ed agitare lo spettro di un Ministro-fantasma (in quanto non esiste su Internet) che possa togliere al popolo della Rete le loro comode dimore per assegnarle agli immigrati “cattivoni”.
Prepariamoci quindi ad una campagna elettorale permanente ed infuocata.
E voi preparatevi a bannare chiunque, come unica risposta alle eresie che vi condivide, risponda convinto
La notizia è su Internet, non può che essere vera
Perché non lo è, e la sua disinformazione avvelena anche voi.
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