Si è pronunciata l’AGCM sui risarcimenti per fotografie online, e molti blogger in ascolto potranno respirare con più tranquillità. Il tema è l’elefante enorme nella stanza dei risarcimenti per foto.
Credo che tutti i piccoli gestori di siti sanno come funziona: il SEO è una severa matrona se non matrigna, ed esige il suo tributo di link, fotografie e parole chiave. Parte essenziale per la riuscita di un buon articolo diventa non solo pubblicarlo, non solo redigerlo a modo, ma anche illustrarlo.
La tentazione di ricorrere a Google Immagini è fortissima, e anche pescando di imageboard in imageboard l’errore è alle porte. Questo non lo neghiamo noi, che conosciamo la questione di prima mano in quanto autori noi stessi, e non lo nega nessuno.
L’AGCM sui risarcimenti per fotografie online dice altro: dice come provvedere alla tutela escludendo forme massive ritenute “commercialmente scorrette”.
Il riferimento di AGCM è reperibile sul Bollettino 35 del 3 Ottobre corrente anno, pubblicato in questi giorni.
Lasceremo al bollettino dettagli tecnici e interpreti della vicenda: quello che pertiene i nostri lettori blogger è l’accaduto, secondo un copione che molte piccole redazioni o hobbisti conoscono.
Una serie di lettere inviate in modo “massivo”, ovvero uno stesso formato tipo ciclostile inviato a più soggetti, che comunica asserite violazioni del diritto d’autore intimando “all’adesione a una proposta transattiva contenente clausole particolarmente onerose. In tali comunicazioni il legale rappresenta che, in caso di mancata adesione alla proposta, le micro-imprese saranno citate davanti alla giustizia tedesca e avvisa che i costi complessivi potranno essere molto più alti” (cfr. bollettino)
Tale tipologia è stata censurata ed ha portato all’irrogazione di sanzioni verso gli interssati, secondo AGCM “sproporzionate, non essendo definite secondo criteri oggettivi” e dall’uso di interpretazioni tali da paventare maggiori oneri in caso di diniego nell’accettare la proposta “guidando” quindi il consenso con richieste dal carattere “pressante e perentorio” ancorché senza gli elementi necessari per una serena valutazione.
Maggiori dettagli potrete trovare sul portale USPI, unione della Stampa Periodica Italiana alla quale i portali online sono ormai assimilati.
Una ventata di fresco per molti blogger, dunque.
Foto Di George Milton da Pexels
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