L’aereo che disegna un pene nel cielo nell’epoca della viralità
L’arte dello slow journalism si è persa: dinanzi ad ogni fenomeno c’è sempre una spiegazione. Ma cercarla comporta tempo, e spesso la spiegazione è assai noiosa e poco cliccabile.
Andare di pancia e pubblicare una notizia viralizzabile, oppure attendere e perdere il treno delle condivisioni? Noi abbiamo fatto la seconda scelta, molti la prima in un ambiente in cui tutti gli altri sono stati di fatto se non costretti stimolati a seguire.
L’aereo che disegna un pene nel cielo nell’epoca della viralità
La notizia che credete di aver letto, e che anche chi ha correttamente rettificato ammette ad inizio aveva riportato nella sua versione inveritiera si presta molto: un pilota deve atterrare a Catania, viene dirottato a Malta e comincia a disegnare peni nel cielo per insultare la Torre di Comando.
Fa molto ridere, in fondo è una variante della “bufala del giustiziere“, quella tipologia di fake news per cui un soggetto percepito come “umile” e “vicino alla gente” si vendica con arguzia dei suoi superiori, della “kasta” e degli intoccabili con dosi di violenza in alcuni casi, volgarità negli altri, che creano un sentimento di catarsi nell’uomo comune facendolo sentire pronto alla vendetta.
In realtà tutte le notizie fornite si fermano sul fatto che non puoi fermare un aereo a mezz’aria.
Se un aereo riceve l’ordine di “aspettare in volo” non si congela per aria, deve girare in tondo facendo un movimento ad otto.
Se l’aereo torna indietro prima di ruotare, ecco che la rotta compone una forma fallica: il mistero è quindi risolto e senza vendette trasversali.
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