Il diciotto gennaio: segnatevi questa data perché, a quanto dichiarato dal collettivo Anonymous, questa sarebbe la data nella quale si è deciso tutto.
Anonymous sarebbe entrato in possesso di un “leak”, un furto di dati, posto alla base del suo atto di accusa, un dito puntato contro Putin. O quanto meno, una delle tante dita delle tante mani che nel collettivo hanno indicato con rabbia Putin e gli oligarchi come oggetto della loro ira.
La formula dubitativa è obbligatoria: secondo l’analista di sicurezza Micheal Horowitz i documenti sono stati scoperti dal ministero della difesa di Kiev sul campo. E non sappiamo molto altro. A parte il fatto di essere stati posti al centro dell’ultimo atto di accusa di Anonymous al governo Russo. Atto di accusa pubblico.
I documenti sono datati ovviamente 18 gennaio (archiviati qui), e sul frontespizio riportano le scritte “Mappa di lavoro” e “flotta del Mar Nero”.
Nel leak ci sono dei dati: una mappa ed un cronoprogramma che, ottimisticamente, parte dal 20 febbraio per arrivare al sei marzo.
Non sappiamo se ci sono altre pagine coi programmi di altri giorni, ma l’idea che anonymous ha incorporato nel suo atto di accusa è che Putin si aspettava una guerra rapida e veloce.
Dal diciotto gennaio molte cose sono cambiate: un leak successivo parla della ricerca di personale medico per prepararsi ad un’emergenza sanitaria prossima coincidente col conflitto.
Quel genere di emergenza che richiede anestesisti, esperti di traumi, cardiologi e radiologi. In una parola, gli effetti di un conflitto destinato a perdurare oltre una veloce “guerra lampo” e con perdite umane sul campo. Perdite che fonti dell’intelligenze dichiarano il Cremlino è pronto a misurare in 50.000 unità, a fronte delle 2.800 già indicate da fonte Ucraina.
Tra i commenti alla notizia echeggiano come una profezia inquietante le parole di Vladimir Zhirinovsky, che con un colorito linguaggio aveva lanciato quella che potrebbe essere una semplice esternazione dell’ego degli alti gradi del governo Russo. O una profezia inquietante:
“Alle quattro del mattino del 22 Febbraio sentirete la nostra nuova politica. Mi piacerebbe poter dire che avremo un 2022 pacifico, ma io amo la verità. Non ci sarà pace: quest’anno la Russia tornerà grande”
Profezia che cita direttamente il bellicoso motto dei QAnon e dei Trumpiani di ferro: “Make America Great Again”.
È indubbio che uno degli scopi della politica aggressiva del Cremlino sia proprio “Rendere la Russia Grande ancora una volta”, ovvero esibire una rabbiosa prova muscolare al mondo di potere e controllo.
Resta da valutare se l’atto di accusa di Anonymous porterà frutto.
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