La villa in Toscana venduta da Sting a Zelensky è una fake news
Ci segnalano i nostri contatti un post X che parla di una villa in Toscana venduta da Sting a Zelensky, a sua volta tratto da un canale Telegram parte della galassia di canali dediti alla disinformazione di cui abbiamo parlato spesso.
Il video ha la struttura che abbiamo visto più volte: un video composto in modo che “appare” professionale che simula una vera agenzia di stampa. Ma ovviamente, falso il video, falsa la storia.
La villa in Toscana venduta da Sting a Zelensky è una fake news
Di vero in questa storia c’è solo questo: la presunta società acquirente, presunta è un obbligo in questo caso, è la San Tommaso Srl che risulta essere di proprietà della famiglia Zelensky da tempi precedenti di molto il conflitto e la stessa presidenza di Zelensky.
Secondo quanto riferito dal commercialista della società, all’epoca Zelensky era “semplicemente” un celebrato attore televisivo e, come tale, intenzionato a diversificare i propri investimenti come molti attori.
La bufala, che prende le mosse da bufale precedenti, è stata rapidamente smentita dal comune di Figline, il cui portavoce sdegnosamente, ma con rabbia comprensibile, ha dichiarato
“Non ne so niente ma mi pare impossibile, se ci fosse qualcosa di vero qui da noi si sarebbe saputo qualcosa, non si fa un affare del genere senza che il Comune non ne sappia niente. E poi Sting ha investito troppo da queste parti per mollare tutto così, all’improvviso”
Ottenendo conferma immediata dallo staff del cantante.
Inoltre colleghi fact checker hanno provveduto ad effettuare una serie di visure catastali, escludendo in toto il passaggio di proprietà.
E qui scavando in profondità si scopre l’origine della bufala.
L’origine della bufala
Esiste quindi un set di visure reali ed un set di visure “uso telegram”. Non è la prima volta che accade: più volte su Telegram abbiamo visto circolare documenti plataealmente falsi, come un documento con cui Zelensky avrebbe venduto dei terreni a “Soros jr.”, redatti in Russo stentato malamente ritradotto in Ucraino erroneo.
Tali documenti, apparsi inizialmente su Telegram, sono poi apparsi su testate civetta” come “Pravda” e “Dapravda”, costruite a tavolino per cercare di dare credibilità alle bufale.
Siamo dinanzi ad un circuito di disinformazione di chiara matrice filorussa, che si basa sullo spingere una narrazione che abbiamo visto in precedenti articoli, come questo, questo e questo.
In tutti questi post esiste una narrativa comunque: quella secondo cui, a seconda del destinatario del messaggio gli Occidentali sarebbero stupidi a fornire aiuti militari all’Ucraina perché Zelensky li spenderebbe in lussi oppure i cittadini dell’Occidente dovrebbero ribellarsi ai loro governi per sostenere governi favorevoli alla Russia in quanto l’Ucraina risulta essere una nazione corrotta e bisogna interrompee gli aiuti.
Tutto questo parte del filone che abbiamo visto chiamato “Operazione Overload”, con vere e proprie “testate civetta” create all’apposito scopo di spargere fake news di diverso tipo o “cloni di vere testate” che diffondono fake news sotto nomi autorevoli.
A latere ci tocca far notare con un certo sdegno che subito dopo che ci è pervenuta la segnalazione l’account X che ha diffuso la bufala ha provveduto a nascondere il post in cui la cosa ci era sottoposta.
Provvedendo poi a bloccare il nostro account immediatamente nel tentativo di impedirci lettura e riscontro. Cosa che è avvenuta comunque, e non ci ha impedito di archiviare il post.
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