La “tabella francese degli effetti indesiderabili” e come non leggere i dati EudraVigilance
La “tabella francese degli effetti indesiderabili è un testo di cui abbiamo già parlato”. Un dato mistificato ed alterato, estrapolato brutalmente dal suo contesto fino a diventare una fake.
Basato su un concetto che amiamo chiamare il “feticismo per la carta stampata”. Lo stesso concetto, provato essere una bufala se scritto su un messaggio WhatsApp, diventa agli occhi del complottista più “vero” se viene stampato su carta e fotografato.
In realtà, in questo caso la scelta di ristampare la “tabella francese degli effetti indesiderabili” assolve ad un effetto voluto dai complottisti.
Ed è lo stesso per cui negli USA, dove il sistema di riferimento è il VAERS, c’è un fiorire di siti che “aggregano e rendono facili da ottenere” i dati in esso contenuto.
Lo scopo, avrete intuito, non è “rendere facile” l’accesso ad un aggregato con un motore di ricerca.
Premessa: problema noto agli enti medici, proprio la natura facoltativa, di collezione di segnalazioni dei VAERS ed EUDRAVIGILANCE consente di abusare degli stessi.
Le premesse: esempi di abuso del VAERS e di EUDRAVIGILANCE
Lo Skeptical Inquirer racconta una storia interessante (“Diving into the VAERS Dumpster: Fake News about Vaccine Injuries”. Skeptical Inquirer. 42 (6): 28–31.).
Un anestesiologo, deciso oppositore delle teorie novax (all’epoca concentrate sul provare l’inesistente correlazione tra vaccini e autismo ad ogni costo), decise di prendere il coraggio a due mani e dimostrare che il VAERS è un collettore di segnalazioni che poi vanno approfondite da altri enti, non una raccolta di prove.
Inoltrò così un quantomeno bizzarro rapporto, e ne ottenne pubblicazione, dichiarando che dopo l’iniezione del farmaco antinfluenzale stava cominciando a trasformarsi in una creatura dalla pelle verde, un “Gigante di Giada” dai muscoli possenti, il corpo indistruttibile animato dalla rabbia
Sostanzialmente James Laidler riuscì a tenere pubblicato sul VAERS un rapporto nel quale dichiarava che il vaccino l’aveva trasformato nell’Incredibile Hulk, membro dei Vendicatori, finché non scrisse al servizio rivelando l’arcano e chiedendo la cancellazione del falso rapporto.
Oppure deve lasciare che il mondo lo creda finché non avrà trovato il sistema di imbrigliare lo spirito furibondo che alberga dentro di lui, questo non ci è dato sapere.
Sostanzialmente è lo stesso sistema alla base del “Paper Predatorio” già evidenziato.
Trovando una rivista lassista nei controlli, o (nel caso della Farmacovigilanza), abusando della mancanza di conoscenza del pubblico sui meccanismi delle segnalazioni, posso pubblicare un testo scientifico che dichiara che il COVID19 viene diffuso dai Pokemon e nessuno potrà impedirmelo.
Con una differenza: una rivista predatoria è una rivista che pubblica qualsiasi contributo senza i dovuti controlli.
Gli enti di farmacovigilanza non sono tenuti a fare quei controlli, che appartengono ad una fase successiva, ma l’utente medio non lo sa.
Come funziona un “abuso della Farmacovigilanza”
La farmacovigilanza agisce quindi secondo il principio di continuità. Fomentato da un certo antivaccinismo.
Immaginiamo che ad una certa data un tizio si vaccini. Cinque-sei giorni dopo capita un accidente a lui, a suo figlio, al suo animale domestico preferito… a qualcuno.
Verrà invitato a segnalare la cosa al VAERS o ad EUDRAVIGILANCE, ovviamente, perché la segnalazione venga poi esaminata dagli enti preposti.
Ma attenzione, in questo anello della catena si introducono gli antivaccinisti, che spesso accedono al VAERS tranne aggregatori esterni, motori di ricerca che omettono gli avvisi citati.
Oppure, come appena visto, da noi in Europa si girano l’uno con l’altro i “pizzini stampati”
Cominciano ad apparire sui blog e affini gli articoli che parlano di “Danni gravi dal vaccino registrati dal VAERS”, “Il “bilancio della vaccinazione in Europa”, “Bimba di due anni muore dopo la vaccinazione” cosa che stimola, indirettamente se non a volte direttamente, il pubblico a inondare gli enti citati di nuove segnalazioni.
Segnalazioni che vengono poi usate come prova della correttezza delle stesse, in un circolo vizioso.
Se ci è consentito di fare un paragone col sistema giustizia, è come se ogni volta che un anziano si ritrova con un sacchetto di zucchero in meno, i blog consigliassero di denunciare la badante, a prescindere, perché è sicuro che lo zucchero l’ha rubato lei.
Ed a questo punto ci ritroveremmo con decine di articoli di blog che parlano di badanti ladre, badanti abusatrici, badanti criminali, creando un clima di sospetto che porterà ulteriori anziani a denunciare le badanti per la sparizione di qualsiasi cosa.
Salvo poi scoprire, alla fine di tutto, che semplicemente l’anziano non aveva comprato quello zucchero, l’orologio l’aveva prestato al nipote, la cento euro sparita dal comodino era stata usata per la spesa ed il resto era in una delle buste, la badante era innocente, ma intanto tutte le badanti di Italia ora sono accusate di ogni infamia.
Le segnalazioni di farmacovigilanza sono comunque perlopiù autentiche, salvo i casi più pacchiani (vedi Hulk), ma sono semplici segnalazioni di prossimità.
“Ho fatto il vaccino X, dopo è successo Y, qualcuno indaghi”.
Segnalazioni che in un clima di sospetto diventano verdetti di condanna esibiti sui blog.
Quindi la segnalazione per cui “un lattante muore due giorni dopo il vaccino della madre” non prova affatto che il vaccino Pfizer provochi trombosi nei lattanti mediante il latte.
Come un foglio stampato con “la “tabella francese degli effetti indesiderabili” non prova l’esistenza degli stessi.
Prova che qualcuno ha segnalato un evento che potrebbe o non potrebbe avere collegamenti.
Come il fatto che tuo nonno abbia denunciato la badante per la sparizione di 100 euro dal comodino può provare che la badante l’abbia derubato, ma anche provare che tuo nonno si scordi le cose o che tuo nonno si vergognava di dire di essere andato a donnine di strada con quei cento euro ed ha preferito raccontarti la storia della badante.
Badante che intanto hai lasciato fosse denunciata, hai crocefisso pubblicamente e contribuito ad un clima di disistima che danneggerà tutte le badanti di Italia.
Una segnalazione alla Farmacovigilanza non significa che qualcuno sia morto
Chiunque può segnalare casi presunti di morte o qualsiasi effetto collaterale “successivi” al vaccino.
Cosa che assume il valore giuridico, legale e medico di cose come “va a farsi il vaccino, viene investito da un autobus” e altri titoli del genere.
Quello che dà davvero certezza della correlazione sono le autopsie e gli studi successivi: e ad oggi secondo CDC
“Ad oggi, non sono stati evidenzianti in VAERS dati sulle cause di morte che indicano un problema di sicurezza coi vaccini COVID”
Contiguità e continuità, non causalità
Parliamo quindi di un problema noto a molti colleghi.
Proprio perché la farmacovigilanza raccoglie segnalazioni, ma la verifica spetta ad altri, si entra in un circolo vizioso.
La farmacovigilanza riceve segnalazioni basate sul principio di contiguità e non di causalità. Indici, ma non vincolanti, non scritti nel bronzo, bensì nella sabbia.
L’equivalente di “Ieri ho mangiato aragoste, il giorno dopo mi hanno trovato un neo maligno, incolperò l’aragosta perché l’ho mangiata ieri e non il luglio scorso passato a prendere la tintarella senza crema solare”.
La “controinformazione” prende di assalto la farmacovigilanza tirando vuori video virali, audio virali, testi virali, condivisioni virali in cui usa dati estrapolati (male) dalla stessa come prova della sua teoria.
Non ci sono prove di nesso causale, ma come ricorda la direttrice dell’ufficio di Biostatistica ed Epidemiologia presso FDA, dottoressa Ellenberg, ci sono una serie di problemi.
Il VAERS e EUDRAVIGILANCE non hanno gruppi di controllo, come i test in “doppio cieco”.
Ci sono persone che segnalano eventi.
Persone che segnalano eventi, eventi che finiscono viralizzati, altre persone che leggono eventi e segnalano al VAERS cose che prima non avrebbero segnalato.
Il che non significa che la Farmacovigilanza sia inutile: anzi.
Ma il concetto di utilità è una cosa relativa: se sei l’FDA, EMA o l’ente che dovrà poi esaminare quelle segnalazioni, è utilissimo.
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