La Svizzera obbliga McDonalds a rivelare i suoi additivi: torna la bufala
Ci segnalano i nostri contatti il ritorno di una bufala vintage per cui “la Svizzera obbliga McDonalds a rivelare i suoi additivi”. Una bufala quasi commovente nel suo essere oldschool. Priva della tarasconese sofisticazione delle bufale delle “fonti russe”, dei tentativi altisonanti di nascondere il rancore col linguaggio pseudoscientifico dei novax, è una bufala così stupida da funzionare basandosi sull’ignoranza e sul noncielodikeno.
C’è la ricetta perfetta delle leggende metropolitane di un tempo: la multinazionale “brutta e cattiva” che mette nel piatto della “veraggente” cibi cancerogeni dagli effetti collaterali sempre più grotteschi ed esasperati, i governi malvagi che “noncielodikeno” e, per finire, uno stato coraggioso che, come nelle favolette dei bambini, sconfigge il mostro cattivo e lo costringe a confessare di aver avvelenato i fanciulli.
Tutto a posto no? Se non fosse che si tratta di una bufala.
La Svizzera obbliga McDonalds a rivelare i suoi additivi: torna la bufala
Questa bufala circola ininterrottamente dal 2014, riapparendo periodicamente, e se ci sembrava così deliziosamente vintage è perché precede la nostra stessa entrata in attività.
La fake news si basa su una serie di elementi che a loro volta si reggono sulla becera ignoranza del condivisore medio.
In primo luogo in Italia come in tutta l’eurozona e molti altri paesi è obbligatorio esibire l’elenco degli ingredienti di ogni alimento, additivi compresi.
La premessa per cui sia possibile imbattersi in un ristorante, tavola calda o altro esercizio commerciale che ti ammanisce piatti dal contenuto sconosciuto finché la Svizzera non lo costringe a non farlo è una assurda bizzarria.
In secondo luogo, ogni singolo ingrediente, allergene, conservante e additivo alimentare è, da tempi immemori, riportato sui menù o anche solo sul sito internet dell’azienda.
Per finire, l’elenco degli “additivi cancerogeni” parte già malissimo. Comprende sostanze, come leggeremo, perfettamente consentite per l’uso umano, in generale o in dose consigliata, ma per capire al livello di mistificazione in cui siamo, comincia con l’E900, descritto da Altroconsumo come
un agente antischiuma. Previene la formazione di schiuma negli oli per friggere, frutta e verdura in scatola, marmellate, prodoti della confetteria, gomme da masticare o ancora zuppe. Nessun effetto dannoso è associato al consumo di E900 e per raggiungere la dose giornaliera accettabile (DGA) stabilita per questo additivo, un adulto di 60 kg dovrebbe consumare, ad esempio, in un giorno, 9 litri di succo di ananas contenente la massima dose autorizzata di questo additivo!
E arriva fino a dichiarare la gomma arabica una perniciosa “causa di riniti”. Così, a caso.
Conclusione
“La Svizzera obbliga McDonalds a rivelare i suoi additivi” è una bufala, perché la Svizzera non poteva ordinare qualcosa a cui, per legge, l’esercente era già tenuto, l’esercente l’aveva fatto e i presunti “additivi pericolosi” in realtà neppure lo sono.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.