Precisazioni

La storia di Salvini ed il retweet “Giudici comunisti di m… Spariamo a loro”: alcuni chiarimenti

Stiamo vivendo giorni in cui Salvini certo non le manda a dire al gip di Agrigento, Alessandra Vella, dopo aver scarcerato Carola Rackete, come avrete intuito da uno dei nostri ultimi articoli sulla vicenda, ma occorre precisare una vicenda che lo coinvolge insieme all’espressione “giudici comunisti“. In verità, il tweet che ancora oggi 4 luglio fa discutere tanto era più complesso e recitava testualmente “La difesa è sempre legittima. Giudici Comunisti di merda. Spariamo a loro prima”.

Qual è il legame tra Salvini ed il post citato? Alcune pagine social, ma anche alcune testate, affermano in queste ore che il Ministro dell’Interno sia stato protagonista del retweet del post in questione, creando in questo modo scandalo. Un messaggio durissimo, oltre ogni differenza di vedute. Non è un caso che a proposito di questa storia e del tweet incentrato sui “giudici comunisti siano necessarie delle precisazioni che ci consentiranno di inquadrare al meglio la vicenda.

Partiamo col dire che risale tutto al 2016, come evidenzia il Corriere della Sera con un articolo pubblicato a suo tempo su questa vicenda. Il contesto era diverso da quello attuale, ragion per cui non ci sono attinenze con la scarcerazione di Carola Rackete e con la decisione del gip Alessandra Vella. Il retweet da parte di Salvini ci fu, ma subito venne rimosso, con alcune importanti precisazioni da parte del diretto interessato, che prese le distanze dal post originale riguardante proprio le accuse ai “giudici comunisti”. Con relative minacce. Questo quanto dichiarò il leader della Lega sulla vicenda:

“Smentisco e condanno nella maniera più ferma e assoluta la frase `sparare prima ai giudici´ che mi viene attribuita. Si tratta di un tweet delirante rilanciato per errore dallo staff e dai cui contenuti prendo e prendiamo le distanze. Altra cosa è condannare l’atteggiamento del Pd a favore dei delinquenti che per l’ennesima volta rimanda l’approvazione della legge sulla legittima difesa”.

Insomma, episodio di tre anni fa, ma anche una presa di posizione netta da parte di Salvini sul tweet riguardante i giudici comunisti ai quali sparare, contrariamente a quanto fu retweettato per errore.

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