Fa discutere oggi 21 novembre la storia di Mel Gibson macellaio, propenso a gesti violenti e crudeli verso gli animali nel tempo libero. Questione che ha immediatamente fatto scattare l’alert in Italia, considerando l’elevato numero di persone sensibili a tali tematiche. Ce ne siamo accorti mesi fa con una bufala su Salvini, secondo l’articolo pubblicato a suo tempo sulle nostre pagine. Ecco perché abbiamo cercato di vederci chiaro su questa storia, stando ai contenuti che girano su Facebook questo giovedì.
Indagando a proposito di Mel Gibson macellaio, emerge che si tratti di un articolo pubblicato da Peace Link nel lontano 2004, che a sua volta cita una testimonianza di un attore riportata dal Corriere della Sera. All’interno dell’archivio della nota testata abbiamo trovato informazioni frammentarie in merito, ma soprattutto trapela che in Italia e nel resto del mondo la vicenda non sia stata ripresa da nessuno. Nonostante la testimonianza che viene associata al regista del film in cui l’attore interpreta Amleto appaia completa. Stiamo parlando di Zeffirelli.
Lo stesso regista avrebbe parlato di un episodio dal quale scaturisce appunto l’etichetta di Mel Gibson macellaio. Avvicinandosi ad Holm, attore che perde la vita nel film, lo stesso Mel avrebbe raccontato una storia piuttosto sconvolgente. Almeno stando alla testimonianza di Zeffirelli:
“Un animale ferito a morte non resta con lo sguardo fissa, ma rotea gli occhi negli ultimi spasimi, prima insieme e poi nelle direzioni opposte…come uno strabico, fa quasi ridere. Ne ho visti morire tanti.Gli occhi sono gli ultimi a fermarsi, subito dopo il cuore, pochi secondi. Quando posso, per rilassarmi, vado nei miei allevamenti e ne ammazzo tanti di vitelli nei giorni di mattanza. Ma con le pistole quelle bestie muoiono troppo in fretta si capisce meglio quello che gli succede attraverso gli occhi dei vitelli quando li sgozziamo”.
Insomma, tutto nasce da un racconto che Zeffirelli avrebbe inviato al Corriere della Sera. Potrebbe trattarsi di un racconto di fantasia, concepito dall’attore per cercare di ottenere la migliore scena possibile. Resta il fatto che, ad oggi, non ci siano prova sul fatto che sia idonea l’etichetta di Mel Gibson macellaio.
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