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La storia della tredicenne resa invalida da Kamala Harris proviene da un sito Doppelganger

La storia della tredicenne resa invalida da Kamala Harris proviene da un sito Doppelganger, ed è arrivata in Italia sostenuta dai social come abbiamo visto accadere in questi casi assai sovente.

Anche in questo caso abbiamo uno spezzone video sottotitolato in Russo dove una giovane donna racconta una storia dimostratasi del tutto infondata. Secondo tale narrazione Kamala Harris avrebbe investito una tredicenne di colore lasciandola permanentemente invalida. L’indomani avrebbe inviato dei suoi sgherri a casa della giovinetta (che non aveva soccorso) i quali l’avrebbero minacciata di “fare del male a sua madre”.

La storia della tredicenne resa invalida da Kamala Harris proviene da un sito Doppelganger

Genitrice convenientemente morta a ridosso della campagna elettorale, lasciando così la donna, ora ventiseienne libera di denunciare l’accaduto rovinando la carriera politica di Kamala Harris.

O meglio, cosa che accadrebbe se la storia fosse vera.

La storia della tredicenne resa invalida da Kamala Harris proviene da un sito Doppelganger

Innanzitutto, come abbiamo visto sovente in questi casi, il sito che diffonde la storia è un “doppelganger”, un falso sito occidentale creato per l’apposito scopo di diffondere una falsa narrazione.

Il sito è stato registrato ad Agosto del 2024 mediante un servizio di “siti a basso costo”: non esattamente quello che farebbe un’emittente legittima

Sito registrato per un anno

E registrato solo per un anno: il tempo di una operazione “frega e scappa”, sostanzialmente. Il sito peraltro dichiara di rappresentare un’emittente chiamata KBSF, San Francisco News, ma tale emittente semplicemente non esiste.

In America infatti le emittenti radiotelevisive sono sottoposte a registrazione, e KBSF semplicemente non è registrata da nessuna parte.

KBSF non esiste

Continuando, i colleghi di Politifact non hanno trovato alcuni riscontri dell’esistenza della presunta vittima, evidentemente interpretata da una terza persona: né tracce di Alicia Brown né di Alisha Brown, nome peraltro curiosamente stereotipato.

Infine, le autorità di polizia locale, nonché le analisi indipendenti del team di PolitiFact (giusto per voler dare credito all’assurda notizia degli “sgherri di Kamala Harris in grado di far scomparire le prove di un incidente stradale nel nulla”) hanno dimostrato che nel 2011 non vi è stato alcun sinistro stradale descritto dalla sedicente signorina Brown.

E a questo punto la storia diventa ancora più strana.

Il video assemblato

Il video si compone di più scene: in una scena la sedicente Alisha racconta la sua storia dolorosa, e mentre parla scorrono immagini che dovrebbero provare la verità della sua narrazione.

L’auto sfasciata con la quale Kamala Harris avrebbe investito la presunta Alisha appartiene in realtà ad un 59enne di Guam, accusato nel 2018 di aver investito un ottantunenne

Screenshot del sinistro a Guam

Mentre le foto del corpo devastato della tredicenne per causa delle “lesioni cagionate da Kamala Harris” provengono rispettivamente da un testo medico del 2010 che cerca di individuare un collegamento tra la fragilità ossea e la poliposi intestinale di Cronkite-Canada e un testo sulle fratture pediatriche del 2017

Frattura pediatrica di una dodicenne nel testo medico

Semplicemente chi ha assemblato la storia si è limitato pigramente a cercare “automobile investe pedone” e “frattura ossea dodicenne” e copincollare assai svogliatamente i risultati.

Le presunte fratture alle costole

Come accade spesso in questi casi, la storia è poi passata attraverso le “spunte blu” di X, profili spesso legati a teorie filo-Trump per ripulirla e fornirle una inesistente legittimità.

Conclusione

Nonostante nel video si veda una donna che dichiari di essere la sedicente Alisha Brown, investita e menomata da Kamala Harris che avrebbe poi inviato i suoi sgherri a minacciarne la madre, non esiste alcuna Alisha o Alicia che dir si voglia.

Come non esistono tracce del presunto sinistro: le foto e i video che dovrebbero dimostrarlo sono rubate da altre storie e testi medici facilmente reperiili in rete.

La fake news fa parte di un ricco filone che vede ad esempio Kamala Harris essere una prostituta, una donna senile o una figura tirannica che vuole chiudere i social e arrestare i suoi nemici.

Non a caso inoltre il doppelganger ha deciso di usare come finta vittima una donna di colore, cercando quindi di rendere Kamala Harris invisa all’elettorato progressista che rappresenta.

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