La storia della Ferrari comincia ancora prima di quanto pensiate

di Shadow Ranger |

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La storia della Ferrari comincia da prima di quanto pensate. Da una macchina che neppure si chiamava Ferrari, ma lo era. Abbiamo già visto assieme in un precedente articolo come il “Rosso Ferrari” in realtà non il colore originale della Casa, che è passata dal “Giallo Modena” al “Rosso Corsa” per una serie di motivi sportivi.

La storia della Ferrari comincia ancora prima di quanto pensiate

La storia della Ferrari comincia ancora prima di quanto pensiate

Adesso possiamo passare al resto della storia, non meno interessante.

La storia della Ferrari comincia ancora prima di quanto pensiate

La storia della Ferrari comincia da Enzo Ferrari (questa la sapevata), nel 1919 pilota sportivo nell’età pioneristica delle gare, quando una vettura sportiva era poco più che un ammasso di metallo, bulloni e gomma tenuto assieme da preghiere e misure di sicurezza assenti.

Tra i tanti reduci della Grande Guerra lasciati improvvisamente senza un lavoro e prospettive, Enzo Ferrari non era neppure riuscito a far fruttare una lettera di raccomandazioni dal comandante del suo corpo come operaio presso la FIAT. La FIAT perse così un talento, Enzo Ferrari ebbe un momento di scoramento, il mondo guadagnò un pilota e un marchio di lusso e la storia prese una direzione diversa.

Auto Avio Costruzioni 815, la "prima Ferrari"

Auto Avio Costruzioni 815, la “prima Ferrari”

Enzo Ferrari divenne collaudatore di telai usati, in scarsità post-bellica utilizzati per costruire vetture di lusso. Divenne poi pilota per la CMN, e fu notato dalla Alfa Romeo, finalmente riuscendo a guadagnare abbastanza per pensare al futuro.

Nel 1920 divenne pilota per la Alfa Romeo, nel 1923 vinse il Gran Premio del Circuito del Savio, si sposò ed ebbe in dono dalla madre dell’aviatore Francesco Baracca il simbolo del Cavallino Rampante “per usarlo sulle proprie macchine”.

Dal 1933 passerà anche alla progettazione, e dopo la statalizzazione della Alfa Romeo il reparto corse della stessa diventerà la Scuderia Ferrari.

Nel 1939 si mette in proprio, lasciando però il nome Ferrari come parte di un accordo di non concorrenza: la prima Ferrari in realtà sarà la Auto Avio Costruzioni Tipo 815, prodotta in due esemplari di cui uno demolito.

Ferrari potè usare il suo iconico nome e marchio solo a partire dal 1943, lasciando però Auto Avio attiva, ancorché con alcuni cambi di nome che la resero prima Auto Costruzioni Ferrari e poi SEFAC, Società Esercizio Fabbriche Automobili e Corse e infine Ferrari SEFAC.

La storia della Ferrari

Nel 1947 nasce così la prima auto a marchio Ferrari della casa, la 125-S, ancorché non la prima creata sotto l’egida di Enzo Ferrari come abbiamo visto.

Prima a marchio Ferrari, fu anche l’ultima a correre con la livrea del Rosso Alfa, per passare per i motivi che abbiamo visto in passato al “rosso Corsa”, ovvero il colore attribuito alle vetture sportive italiane in competizione divenuto poi il colore simbolo della Ferrari stessa per supremazia di campo.

Non esistono Ferrari 125-S “originali”: i componenti furono riutilizzati nelle “125 F1”, “159” e “166”, ma negli anni ’80 a partire da un motore in ottimo stato fu ricostruita, a scopo anniversario, una 125-S perfettamente funzionante e identica agli esemplari degli anni ’40.

Nel 1955 Ferrari cominciò il suo sodalizio con FIAT, che cominciò a finanziare la Casa, colpita da eventi come il Disastro di Le Mans del ’55 e la tragedia di Guidizzolo ’57, che posero fine all’epoca delle vetture da corsa come “sport estremo” esigendo le più moderne misure di sicurezza e, per un bel pezzo, raffreddando gli entusiasmi dei facoltosi piloti amatoriali verso le corse migrando le corse al puro professionismo.

La Ferrari 365, con la "livrea da esilio"

La Ferrari 365, con la “livrea da esilio”

Negli anni ’60 Henry Ford tentò di comprare il marchio Ferrari, ma Enzo Ferrari interruppe la trattativa esigendo di poter continuara a perseguire quella piena libertà di produzione che lui considerava una forma di vera arte: nel 1964 entrò in rotta con le autorità sportive italiane non sententosi appoggiato (portando ad un breve cambio di livrea, con l’abbandono del Rosso Corsa per un breve periodo).

Nel 1969 FIAT entrò al salvataggio, ponendo le basi per la nascita di Ferrari SpA. Il resto è parte della storia e della gloria Italiana.

 

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