La “settimana del vapore” e strampalati consigli per prevenire COVID19: no al fai da te
Ci risiamo: sono tornati gli strampalati consigli per prevenire COVID19, come la “settimana del vapore”
Una risibile serie di “consigli della nonna” di blando sollievo ed una serie di pratiche inutili, se non completamente stregonesche. Ne abbiamo parlato esattamente un anno fa: ma con la variante Omicron che riporta indietro le lancette del contagio (e, solo grazie al vaccino, non quelle delle ospedalizzazioni), tutta una serie di vecchie bufale vintage stanno tornando in auge con poche modifiche.
Gli strampalati consigli per prevenire COVID19: no al fai da te e alla “settimana del vapore”
Ecco il messaggio che ci è arrivato
ECCO I CONSIGLI PER LA PREVENZIONE !!! • Siediti al sole per 15-20 minuti • Dormi per almeno 7-8 ore. • Bevi 1 litro e mezzo di acqua al giorno Tutti gli alimenti devono essere caldi (non freddi). Tieni presente che il pH del coronavirus varia da 5,5 a 8,5. Quindi tutto ciò che dobbiamo fare per eliminare il virus è mangiare cibi più alcalini, al di sopra del livello acido del virus. Come; Banane, Lime → 9,9 pH Limone Giallo → 8,2 pH Avocado – pH 15,6 Aglio – pH 13.2 Mango – pH 8,7 Mandarino – pH 8,5 Ananas – 12,7 pH Crescione – 22,7 pH Verdure verdi … Mineralizzare con Chlorella … o Kkamath … o vitamina complesso B … Disintossicare il fegato..vitam C … vitam D3 … Zinco … Respira Ravintsara… O lavanda… o tea tree… Timo… in acqua calda. NON tenere queste informazioni solo per te stesso, dalle a tutta la tua famiglia e ai tuoi amici. * Messaggio importante per tutti * L’acqua calda che bevi fa bene alla gola. Ma questo virus corona si annida dietro il seno paranasale del naso per 3-4 giorni. L’acqua calda che beviamo non ce la fa. Dopo 4-5 giorni, questo virus annidato dietro il paranasale raggiunge i polmoni (e potresti avere difficoltà a respirare). Ecco perché è molto importante respirare il vapore, che raggiunge la parte posteriore del seno paranasale. Devi uccidere questo virus nel naso con il vapore. A 50 ° C, questo virus diventa invalido, vale a dire paralizzato. A 60 ° C, questo virus diventa così debole che qualsiasi sistema immunitario umano può combatterlo. A 70°C questo virus muore completamente. Questo è ciò che fa il vapore. Chi resta a casa dovrebbe fare il vapore una volta al giorno. Se vai al mercato per comprare le verdure, fallo due volte al giorno. Chiunque incontri persone o vada in ufficio dovrebbe fare il vapore 3 volte al giorno. Passa questo a tutti i tuoi cari. Settimana del vapore !!!!!! Secondo i medici, il virus può essere ucciso inalando vapore attraverso il naso e la bocca, eliminando così il virus. Se tutti dovessero lanciare una campagna di allenamento a vapore per una settimana, la pandemia finirebbe presto. Quindi ecco una proposta: Avviare il processo per una settimana al mattino e alla sera, per soli 5 minuti ogni volta, per inalare il vapore. Se tutti adotteranno questa pratica per una settimana, il virus verrà cancellato. Anche questa pratica non ha effetti collaterali. Fatene tesoro Grazie
Se non vi ricorda niente, è perché non avete letto il nostro precedente pezzo del 2020.
La Catena di S. Antonio è la stessa, con due fondamentali differenze.
Prima vs dopo: l’aggiunta della “settimana del vapore”
Nella versione precedente della fake news, l’autore ignoto si lanciava in una lunghissima quanto inaccurata descrizione dei sintomi di COVID19.
Che in questa versione è scomparsa del tutto, probabilmente per l’incertezza dovuta alla diversa sintomatologia riscontrata nei casi di Omicron arrivati in Europa.
Incertezza che avrà fatto temere all’autore della fake news degli strampalati consigli per prevenire COVID19 di essere subito smentito dai fatti.
Attenzione alla “Settimana del vapore”
Appare però al suo posto una improbabile e scientificamente infondata teoria sul virus che diventa “disabile” a 50 gradi e muore a 70 gradi nella “settimana del vapore”.
Teoria ridicolmente infondata perché sappiamo benissimo che virus come SARS-CoV-2 effettivamente sono sensibili alle temperature, ma sappiamo anche che nessun beverone né vaporazione di questo mondo potrà sterilizzare all’interno il vostro organismo.
A meno che non riteniate davvero di poter bollire i vostri polmoni dall’interno per liberarvi da COVID19.
Cosa insensata: semplicemente non riuscireste mai a saturare i vostri polmoni di vapori bollenti (per tacere di cosa potreste combinare nel tentativo) e i semplici suffumigi non bastano a curare COVID19.
Gli operatori sanitari hanno preparato questo messaggio – falso
Questo perché proprio a seguito delle prime iterazioni di questi inviti all’autodiagnosi la FNOMCeO ha espressamente ed esplicitamente vietato agli operatori sanitari di dilettarsi ne l’uso sempre più comune e incontrollato di video e altri contenuti multimediali postati sui social, anche da parte dei professionisti sanitari, per veicolare messaggi sul contagio e sulla situazione degli ospedali, e al fine di realizzare una comunicazione più corretta e in linea con i principi dell’etica e della deontologia professionale
Cosa che un vero operatore sanitario saprebbe benissimo, evitandosi quindi la redazione di una Catena di S. Antonio in anonimo. E non solo.
Come abbiamo anticipato, il testo mescola falsità a verità esattamente come nelle migliori bufale. Quelle che, come un boccone avvelenato, contengono le sostanze tossiche all’interno di un guscio saporito. E come un animaletto affamato che si avvelena, spingono il bufalaro a condividere perché “Vi ho letto una cosa vera, quindi mi fido delle altre”.
Bere non mantiene la gola secca, l’acqua bevuta non lava i polmoni
Bere molto quando si è influenzati assume due fondamentali funzioni: mantiene il corpo idratato, perché l’organismo ha sempre bisogno della corretta idratazione e idrata la gola, riducendo la sensazione dolorosa di una gola irritata che, paradossalmente, scoraggia l’individuo dal bere e mangiare.
“Costringersi” a bere i due litri di acqua giornaliera necessari per la nostra ordinaria salute è una buona cosa: trincare acqua calda o bollente a ripetizione illudendosi di “lavare i polmoni” è una colossale e sesquipedale idiozia. In un corpo sano l’acqua non arriva ai polmoni, abbiamo un’epiglottide apposta, o moriremmo annegati ad ogni sorso d’acqua.
Il ritorno della bufala dei cibi alcalini
L’articolo mescola a tutto la sempreverde bufala dei cibi alcalini, che compare in ogni cura fai da te dal cancro all’influenza.
L’idea dietro questa autentica pseudoscienza è che, introducendo cibi alcalini nel sangue, si possa mutare l’acidità del sangue rendendo il corpo umano invivibile per le cellule tumorali o per i patogeni.
Problema: se questo fosse possibile, ci basterebbe mangiare un pompelmo in più per morire di una morte atroce, o ci scioglieremmo dall’interno ingurgitando determinati alimenti.
Se c’è una cosa che il nostro corpo è dannatamente bravo a fare è mantenersi in vita, quindi mantenere gli equilibri interni necessari a farlo.
In un interessante cortocircuito di bufale abbiamo i novaxx, gli antivaxx e i Negazionisti COVID pronti a giurare che le mascherine siano dannose perché “rendono il PH acido” e poi pronti a ingollare quintali di vitamina C, acido ascorbico e agrumi nel tentativo di rendere il PH del loro sangue acido per virtù miracolosa.
E questo dovrebbe farvi capire quanto poco senso abbia la cosa. Anche omettendo come il valore massimo del PH può arrivare a 14, e qui abbiamo valori non solo fuori scala, ma fuori dalle leggi della fisica e della logica.
Per il resto, possiamo dire che mangiare, dormire e bere sano, fare passeggiate e esporsi al Sole faccia bene: ma dire che “cura il COVID” è come raccontare ad un paziente oncologico che si guarisce dal cancro dormendo otto ore al giorno e mangiando tutto il brodino.
Partiamo da un presupposto: siamo di fronte a sintomi che ormai abbiamo imparato a conoscere.
Una panoplia di sintomi, fatali in pazienti a rischio o con complicazioni, che vanno dal semplice raffreddore alla polmonite con tutte le possibili vie di mezzo.
L’unico metodo efficace di diagnosi è la sincerità seguita dai test medici, come il tampone orofaringeo.
Il paziente dovrebbe, con tutta sincerità, dichiarare al medico se ritiene di aver avuto contatti con soggetti esposti al COVID19, e in caso ciò accada o non sia possibile escluderlo il medico trarrà i dovuti provvedimenti.
Sarà il medico stesso, non “l’autodiagnosi dell’amico dello zio del cugino” a dire cosa fare.
Ed è dovere del paziente rimettersi al parere del medico.
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