Ci segnalano i nostri contatti un post con la scoperta del “vero testo di Ambarabaciccicoccò”. Un fake news palese, affine per molti sensi alla scoperta del “vero testo di in bocca al lupo” di cui abbiamo parlato nell’ormai lontano 2018.
Il tentativo di censurare col pudore postumo precise etimologie sostituendole con “paraetimi” cui attribuire un significato postumo.
Come abbiamo avuto modo di scoprire, se la fonte è “il Web” al 99% siamo di fronte ad una fake news, e tale locuzione e le sue varianti sovente accompagnano le moderne leggende metropolitane.
Non fa eccezione tale caso.
Umberto Eco si è spinto a datare le origini di tale filastrocca al 1700, e la prima pubblicazione “moderna” in raccolta risale agli anni ’70, dove compare già il testo che conosciamo, il deliziosamente “politicamente scorretto
Ambarabà ciccì coccò
tre civette sul comò
che facevano l’amore
con la figlia del dottore;
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!
Aspettarsi che il “politicamente corretto” irrompa nel mondo delle fiabe e delle filastrocche per cancellare riferimenti alla zoofilia ha lo stesso senso di immaginare che “in bocca al lupo” finisse con “viva il lupo” in tempi in cui la coscienza ambientalista era ancora assai lontana o che le fiabe in raccolta finissero come le versioni Disney del mito in un’epoca in cui lo scopo era impartire ammaestramento morale ai bambini a costo di terrorizzarli sul tema dell’obbedienza agli adulti ed alle figure di autorità e sull’agire in modo etico e morale.
Vermondo Brugnatelli si è spinto a esaminare l’Ambarababàciccìcoccò, facendolo derivare da locuzioni latine. Possiamo parlare di una stratificazione nel tempo che, dal ‘700 ad oggi, ha introdotto gli elementi del comò, delle civette e dell’incontro amoroso. Le civette sono, dalla Dea Atena in poi, un simbolo di saggezza, occulto e mistero, il tre è un numero “magico” per eccellenza e il tutto viene costruito in una filastrocca circolare, costruita per essere ripetuta all’infinito fino a perdere ogni significato e fornire da colonna sonora ritmica dei giochi infantili.
Possiamo quindi archiviare le origini del “vero testo di Ambarabaciccicoccò” tra le origini del “vero nome delle dita dei piedi”, della “vera risposta ad attenti al lupo” e la leggenda metropolita dei maestri del Giappone che non si inchinano neppure di fronte all’Imperatore.
Difatti l’origine “del web” può essere rintracciata in una modifica della pagina di Wikpedia fatta da un anonimo il 24 Novembre del 2019, subito rimossa perché effettuata senza fonte alcuna, non prima di essere finita sui social.
Wikipedia in sé è una raccolta di fonti, inadatta ad essere essa stessa fonte.
Ricordiamo per referenza come una casalinga cinese appassionata di storia abbia, per anni, nutrito sulle Wikipedia in lingua Russa e Cinese una complessa, e del tutto inventata, epica degna di Tolkien o del film di animazione “The Deer King” dove i “principi dell’Argento” dell’Oblast di Tver per secoli si sarebbero contrapposti alla Russia imperiale per il controllo della preziosa risorsa, spingendosi a descrivere usi e costumi di un popolo del tutto inesistente e senza correzione alcuna.
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