La Russia verso limitazione del cambio di sesso, ma per un motivo decisamente assurdo e legato alla guerra. Nina Ostanina, presidente della Commissione Famiglia, Donna e questioni per l’Infanzia avrebbe infatti dichiarato alla rivista russa Komersant che vi saranno imminenti riforme. Una fonte interna alla Duma precisa il perché: i russi cambiano sesso per evadere la leva.
L’attuale normativa consente infatti di cambiare sesso legalmente senza aspettare di aver terminato le procedure mediche per la riattribuzione chirurgica del nuovo sesso.
Cosa che secondo le fonti in commissione intervistate da Komersant ha suscitato un nuovo spauracchio nella Duma: non più lo “spettro del Comunismo che si aggira per l’Europa”, ma lo “spettro del Gender” che si aggira per la Russia convincendo i giovani Ivan e Vanka pronti per morire al fronte a riregistrarsi all’anagrafe come Irina e Katiuscia per stare a casa.
Terrore che si unisce e si sposa in pieno con una società tragicomicamente maschilista e con una campagna militare travestita da “operazione speciale” piagata da tentativi di renitenza, cattiva organizzazione e incerto accoglimento nel popolo.
“Presto vi saranno emendamenti introdotti alla Duma per impedire il cambio di sesso senza riattribuzione chirurgica”, ha annunciato infatti Nina Ostanova, seguita a ruota da fonti alla Duma che legano tale decisione, e la fretta, alla controffensiva Ucraina di Primavera
“A causa dell’Operazione Speciale molti giovani ricorrono alle cliniche private per dichiarare il cambio di sesso e evitare la coscrizione. Il registro civile non ha problemi a registrare i matrimoni di queste persone”
L’operazione echeggia la trama del celeberrimo film “A qualcuno piace caldo”, con gli inevitabili risvolti di commedia. Ma il divertimento è ben poco contando il sostrato culturale da cui proviene.
L’attuale società Russa è decisamente e ipertroficamente machista. La TV di Stato orgogliosa manda reality show basati sull’identificare e allontanare l’omosessuale da una “Casa” in stile Grande Fratello identificandolo tra una ciurma di virili “maschioni” russi.
Stringenti norme impediscono di mostrare in videogiochi e prodotti di intrattenimento “propaganda di relazioni non eterosessuali rivolte ai minori”, di fatto bandendo videogiochi e telefilm con personaggi gay.
Norme così pervasive nella loro introduzione sociale che una improbabile false flag a Mariupol fu inscenata mostrando un presunto “covo di terroristi” ricolmo di parrucche colorate e copie di videogames con personaggi omosessuali, insinuando che lo scopo finale di intere logge di “terroristi nazisti Ucraini” sia spacciare l’omosessualità ai giovani Russi.
In tempi non sospetti un Ministro, con una burla poco biologicamente corretta, dichiarò in pubblico che i Russi erano tutti muniti di un cromosoma in più che li rendeva immuni ai vizi dell’Occidente capitalista e decadente, tra cui l’Omosessualità.
La “Manosfera”, i gruppi basati sul culto della Mascolinità Tossica, costituisce parte ingente del “culto della Z” alla base dell’Operazione Speciale, vivendola come un’occasione per una società Russa profondamente tradizionale e ipermascolina.
Nella quale persino l’aborto è sotto attacco e per motivi bellici: il “provita” Russo non è tale per difendere il diritto alla vita del bambino. Giudicando dagli spot, vede in ogni aborto un futuro soldato che non avrà modo di morire in battaglia.
Il tutto in una Russia dal culto della virilità, un calo demografico vistoso e un sessismo vintage ereditato dall’URSS che tramanda il dovere patriottico di “difendere la donna” da lavori e ruoli non adatti al femminile.
Sommiamo a tutto questo le magagne del reclutamento.
In Russia ovviamente la popolazione non è contenta di andare a morire in Ucraina. Quantomeno, non in una situazione in cui persino le uniformi spariscono dai magazzini.
E non in una situazione in cui interi villaggi si dichiarano renitenti alla leva per dedicarsi ad occupazioni “essenziali” come la raccolta dei mirtilli.
La stessa TV di Stato Russa è costretta ad ammettere magagne.
Ad esempio casi di casi di coscritti risultati poi del tutto inabili, se non direttamente inutili alla leva, come studenti, malati, madri di famiglia con figli piccoli e, in un caso particolarmente grottesco, un insegnante di musica anziano e praticamente invalido “selezionato” perché inviso all’ufficiale di leva, nonché segnalazioni di armi inadeguate, cibo scadente (di cui invero ci siamo già occupati in passato) ed equipaggiamento inadeguato, con ripetuti inviti alle madri di convincere i loro figlioli a partire lo stesso per l’onore della Russia.
Obiettivo mancato, data la combinazione dei suemarginati fattori e del trend in ascesa di procedure di cambio sesso e rilascio di nuovi passaporti che la Russia cerca di tamponare per avere il maggior numero di persone da mandare al fronte.
Le associazioni LGBT hanno una spiegazione meno grottesca e più verosimile di quella delle “fonti russe”: è vero che siamo arrivati negli ultimi anni a 2700 cambi di sesso anagrafico, ma l’accelerazione dell’ultimo anno è dovuta al fatto che i componenti della comunità LGBT non si sentono più al sicuro in Russia e cercano di andar via, e quindi necessitano dei documenti.
In ogni caso, la reazione della Duma e la “stretta sul cambio di sesso” ci restituiscono l’immagine non rosea per il Cremlino.
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