Le richieste di risarcimento per il vaccino non sono un’invenzione del COVID19, ma tornano in auge proprio in questi tempi.
E nasce tutto dalla fotografia di un documento, che si vuole prodotto dalla Regione Lombardia, di suo alquanto neutro, oseremmo dire.
Documento che sostanzialmente dice in legalese quello che noi di Bufale vi diciamo quando ci arriva una segnalazione (spesso va detto sgrammaticata, spesso poco educata) nei commenti agli articoli, su un Twitter di replica a caso o in tag random.
Ovvero che se si vuole che una richiesta vada presa in considerazione, essa va inoltrata correttamente. In questo caso alle ASST che dovranno poi eventualmente inoltrarle alle assicurazioni, che si attiveranno dopo l’istruttoria.
Né più, né meno.
Nessun riconoscimento di danni da vaccino, nessun allarme danni da vaccino, nessuna confessione della Regione Lombardia.
Vieppiù che scopriamo qualcosa al riguardo. Un fenomeno che conosciamo benissimo.
ATS ha rilasciato questo commento al Sussidiario
Al momento si tratta di pochi casi, circa una trentina (ma in aumento), e la regione Lombardia non intende assolutamente pagare, anche perchè le richieste sono «sostanzialmente tutte identiche», come se dietro tale azione vi fosse quasi una sorta di regia comune. «Purtroppo – commentano sempre da Ats – ormai da anni ci sono soggetti che hanno fatto di questo tipo di iniziative una fonte di business e il Covid non poteva che solleticarne i palati», e la situazione non riguarderebbe solamente la regione lombarda, ma molte altre «aziende sanitarie di tutto il territorio nazionale».
E francamente, abbiamo visto segnalazioni più bizzarre.
Ne abbiamo parlato più volte: ogni singola campagna vaccinale porta segnalazioni di eventi avversi, a volte strumentali, a volte successivamente riscontrate infondate, senza che questo comporti una qualsiasi ammissione di colpa.
La storia della vaccinazione è piena di inesistenti collegamenti tra vaccini e autismo e presunti danni indicati ma mai riscontrati.
VAERS ed EudraVigilance, gli enti di vigilanza, riportano ogni giorno molteplici segnalazioni, ma con la precisazione che segnalazione è diverso da certezza, e molte non porteranno frutto.
A meno che non vi sia una negligenza evidente, come aghi spezzati, somministrazioni di quantità eccedenti o inferiori il richiesto o plateali errori medici, ci ricorda la testata, difficilmente una segnalazione andrà a termine.
E il fatto che sin’ora ci siano segnalazioni in fotocopia, è un ulteriore bandierina di allarme.
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