Un video altamente violento e al limite del gore sta circolando su WhatsApp e su Messenger, e riporta un caso avvenuto a Madhya Pradesh, nell’India Centrale. Secondo il testo allegato, la ragazza picchiata dalla folla e arsa viva sarebbe colpevole di aver partecipato a un incontro di preghiera in una chiesa cristiana. Non vi sottoporremo, ovviamente, il video in questione perché non vogliamo esporre al pubblico ludibrio la tortura e la morte di una ragazza.
Il messaggio che accompagna il video è il seguente:
La ragazza indù bruciata viva in Madhya Pradesh perché ha partecipato a un incontro di preghiera in una chiesa cristiana. Per favore manda questo intorno in modo che tutto il mondo possa vedere l’India; Il vero inferno sul pianeta Terra. Basta vedere la più brutta faccia di “Incredible India”
Per favore, per favore, per favore, condividi questo video tanto quanto puoi non smettere di inviare fa sapere al mondo cosa sta succedendo nel mondo
Il segreto ve lo sveliamo noi: obbedire al comando “fallo girare” non vi rende persone piene di giustizia, perché state semplicemente assecondando il capriccio di un mendicante del web (leggi la nostra guida) senza avere la minima idea della verità nascosta dietro un filmato. Ciò che è peggio è che un fatto già grave viene distorto per favorire un’indignazione deviata, tutto questo sulla carne della povera ragazza protagonista del video, che viene violata due volte solo perché si obbedisce passivamente alla richiesta di condivisione.
Le terribili immagini riportate nel video non provengono dall’India, bensì dal Guatemala, nazione a sud del Messico. Lo riporta Snopes, e la sua analisi ci fa pensare che si tratta dell’ennesimo materiale arrivato dalle Americhe e tradotto con Google Translate. Difatti gli autori di Snopes riportano uno screenshot del messaggio virale che già circolava in lingua inglese:
Più precisamente, il video è stato girato in Guatemala nel 2015, e dopo 4 lunghi anni arriva in Italia con la stessa distorsione dell’informazione operata dai viralizzatori d’oltremare. Le immagini della folla inferocita che si accanisce contro una ragazza indifesa erano state riportate anche dall’emittente Al-Jazeera nel maggio 2015 che riportava, in descrizione, che si trattava di una ragazza di 16 anni accusata di aver ucciso un autista di taxi insieme a due uomini.
La vittima dell’omicidio presumibilmente attribuito alla giovane ragazza era un uomo di 68 anni di nome Carlos Enrique González Noriega, ma la stessa stampa locale non dava certezze sulla responsabilità della ragazza. L’uomo viveva a Rio Bravo e, secondo le indiscrezioni, era stato ucciso dopo aver rifiutato di pagare una quota alla criminalità locale. La ragazza, secondo i rumor, era la figlia di due malviventi che in quel momento si trovavano in carcere, e aveva ricevuto l’ordine di uccidere l’uomo insieme a due complici. Nessuno approfondì la dinamica dell’omicido, ma la ragazza venne trovata in possesso di una pistola e quindi subito considerata colpevole dalla folla che mise in atto la giustizia fai-da-te.
Secondo le prime ricostruzioni gli assassini del tassista si diedero alla macchia dopo l’omicidio, e all’arrivo dei vigilantes (Independent) la ragazza si trovava sul posto. La CNN riportava che, secondo la Polizia accorsa sul luogo della brutalizzazione della ragazza, il problema della giustizia sommaria operata dai vigilantes è una piaga in tutto il Paese.
Parliamo di disinformazione, quindi, per sottolineare la totale inesattezza associata a un video cruento e che già di suo documenta un fatto gravissimo e pieno di orrore. Il filmato non è stato girato in India Centrale ma in Guatemala, e la donna non era accusata di aver partecipato a un incontro in una chiesa cristiana.
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