La rabbia di Salvini per i domiciliari di Giovanni Brusca, ma la Cassazione ha respinto la richiesta
Si è parlato tanto oggi 7 settembre della richiesta di domiciliari di Giovanni Brusca, dopo circa 20 anni di detenzione. Membro di spicco di Cosa Nostra, sotto gli ordini di Totò Riina, il soggetto in questione sarebbe per sua stessa ammissione responsabile diretto (e indiretto) di oltre cento omicidi. In questo caso, però, è importante non tanto ricordare il suo curriculum, quanto un post che è stato pubblicato da Matteo Salvini questo pomeriggio sulla vicenda.
Cosa ha detto Salvini sui domiciliari di Giovanni Brusca
Scendendo maggiormente in dettagli, dopo le polemiche delle scorse ore per la gogna mediatica verso la donna che avrebbe pubblicato un post contro i poliziotti uccisi a Trieste (qui trovate maggiori dettagli in merito), Salvini si è espresso anche sui possibili domiciliari di Giovanni Brusca. Come, dicendo esattamente “Un assassino, il killer della strage di Capaci, un mafioso libero di tornare a casa??? Ma stiamo scherzando??? In galera fino alla fine dei suoi giorni, non facciamo rivoltare nelle loro povere tombe i troppi morti per mano della mafia“.
In realtà Salvini non ha fatto altro che commentare una richiesta da parte degli avvocati di Brusca. Nessuna decisione definitiva. Nessuna sentenza. Anzi, oggi 7 ottobre la Cassazione si è espressa, respingendo la richiesta di domiciliari di Giovanni Brusca, a testimonianza del fatto che non ci siano ancora i presupposti per accogliere un’esigenza di questo tipo. La conferma arriva da Voce di popolo, che tuttavia parla di una possibile scarcerazione a medio termine secondo gli avvocati:
“Giovanni Brusca terminerà di scontare la sua pena in carcere nel 2022, se la Cassazione non accoglierà la richiesta di collocarlo ai domiciliari, ma potrebbe tornare libero alla fine del 2021 perchè ha uno ‘sconto’ di 270 giorni come previsto dal regolamento carcerario”.
Staremo a vedere come andranno le cose sulla vicenda dei domiciliari di Giovanni Brusca. Per ora bisogna prendere atto che il post di Salvini abbia sollevato indignazione senza che la Cassazione abbia accolto la suddetta richiesta.
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