La profezia di CS Lewis non esiste: le Lettere di Berlicche e la falsa citazione
Il nuovo tormentone dei complottisti è una profezia di CS Lewis, scritto per esteso Clive Staples Lewis, noto autore de Le Cronache di Narnia e attuale idolo dei mendicanti del web. In un post virale viene citato un passaggio attribuito all’opera Le Lettere di Berlicche, pubblicato dall’autore nel 1942 dopo una prima apparizione sul quotidiano The Guardian. Il post riporta un dialogo immaginario con il diavolo, attribuito all’opera, in cui si racconta come sia facile condurre le anime all’inferno facendo leva sulla loro paura di ammalarsi e in questo dialogo, i complottisti, vedono una profezia della pandemia che ha colpito il mondo.
IL DIAVOLO: LA PAURA DI AMMALARSI LI HA RESI PRIGIONIERI DELL’INFERNO.
LA “PROFEZIA” DI CS LEWIS, ANNO 1942L’incredibile profezia di Clive Staples Lewis, l’autore delle “Cronache di Narnia”, tratta dal libro “Lettere di Berlicche”, pubblicato nel 1942. L’autore parla col diavolo. Domanda: «Come hai fatto a portare così tante anime all’inferno, in quel momento?». Risposta: «Con la paura; strategia eccellente, vecchia ma sempre attuale». Ma di cosa avevano paura? Di essere torturati? Delle guerre? Di morire di fame? No, risponde il diavolo: «Era la paura di ammalarsi». Poi infatti si sono ammalati, e sono morti. E non c’era una cura, per quelle malattie? «Sì, che c’era». Allora non capisco, si arrende l’autore. «Visto che nessuno gli ha insegnato che la vita e la morte fossero eterne – risponde il diavolo – loro pensavano di avere una sola vita, e cercavano di conservarla anche a costo di perdere tutti i sentimenti più preziosi». E così «non si abbracciavano, non si salutavano, non hanno avuto contatti umani per giorni. Hanno finito i loro soldi (hanno perso il lavoro, hanno finito i risparmi), ma si sentivano fortunati, malgrado tutto», avendo perso «anche la loro intelligenza: una volta la stampa diceva una cosa, e il giorno dopo diceva la cosa opposta, ma loro hanno creduto a tutto». Ride, il diavolo, al pensiero della fine della loro libertà: «Non uscivano di casa, non andavano a trovare i parenti». Il mondo era diventato «un campo di concentramento, con prigionieri volontari. Hanno accettato di tutto, pur di prolungare la loro patetica vita solo per un giorno», senza sapere che sarebbe stato perfettamente inutile (se non a creare la loro schiavitù e quindi la loro rovina).
La passione dei complottisti per la letteratura che non c’è
L’analisi di oggi non prende in esame un fatto nuovo. Erano i primi mesi della pandemia quando esplosero i contenuti virali sull’autore Dean Koontz che, secondo i complottisti, nel 1981 aveva predetto la pandemia nell’opera The Eyes Of Darkness, addirittura supportando la tesi del virus creato in laboratorio. Avevamo pubblicato la nostra smentita il 19 febbraio 2020.
Un mese dopo, a marzo, diventò virale una poesia attribuita alla scrittrice Kitty O’Meary risalente all’800 in cui si raccontava la peste. Chi condivideva compulsivamente la poesia notava delle analogie con la pandemia di quest’anno e per questo, ancora una volta, il componimento veniva inteso come profetico. In realtà i retroscena della poesia erano molto più complicati e ne avevamo parlato in questo articolo.
Pochi giorni fa i nostri lettori ci avevano segnalato una citazione tratta da Il Potere della Mente di Bruni Vazquez con la quale i complottisti volevano sostenere la teoria del controllo della mente attraverso l’invenzione di una pandemia. L’opera non è mai esistita e l’autrice cui attribuivano quelle parole è un semplice profilo Facebook che, a sua volta, ha condiviso un semplice post senza fonti. Ecco la nostra analisi.
La profezia di CS Lewis
Esiste una profezia di CS Lewis nell’opera Le Lettere di Berlicche? No. La bufala arriva da territori internazionali e i fact-checker statunitensi si sono già occupati della smentita. Il titolo originale dell’opera è The Screwtape Letters e i suoi estratti si trovano comodamente su Google Libri in varie versioni. Basterebbe sfogliare l’opera originale disponibile online, digitando parole chiave di ricerca per trovare la parte che ci interessa, per accorgerci che non esiste alcuna traccia del dialogo usato dai viralizzatori per fare di CS Lewis un profeta della pandemia.
Nel maggio 2020 sul sito a trazione religiosa Ingannati troviamo la stessa citazione. Gli autori, tuttavia, scrivono come premessa: “Ricevo e volentieri pubblico; non è originale… diciamo quindi che è liberamente ispirato“, probabilmente incalzati dai commentatori che a gran voce hanno lamentato l’assenza di riscontri nell’opera originale. Gli stessi autori hanno caricato l’intera opera in italiano nel loro archivio e, difatti, non esiste alcun riscontro.
Come abbiamo accennato, la bufala arriva da territori anglofoni. Il 26 giugno 2020 i debunker di Check Your Fact hanno pubblicato la loro analisi in cui hanno posto in esame la stessa citazione che oggi smentiamo. Gli autori di Check Your Fact spiegano che le false attribuzioni a CS Lewis sono spesso oggetto di smentita e su questo fenomeno sono stati pubblicati anche dei saggi.
C’è un autore, in particolare, che si impegna da anni a smentire tutte le false attribuzioni a CS Lewis che compaiono sul web. Si tratta di William O’ Flaherty che nel 2018 ha pubblicato il libro The Misquotable CS Lewis. Questa nuova citazione, la falsa profezia, nel suo libro non è presente. Tuttavia Flaherty gestisce un sito costantemente aggiornato in cui tratta gli stessi argomenti. Il 20 giugno 2020 ha pubblicato un articolo in cui parla proprio della falsa profezia di CS Lewis, a questo indirizzo.
Il 30 giugno Usa Today, citando la ricerca di Flaherty e dopo aver analizzato altre opere di Lewis, ha pubblicato un articolo in cui si sostiene che la viralità dell’inesistente profezia di CS Lewis è dovuta a una semplice interpretazione dell’opera The Screwtape Letters/Le Lettere di Berlicche. Ancora, Usa Today spiega che le false attribuzioni a CS Lewis sono ormai storia.
Flaherty, per fare in modo che il suo messaggio arrivasse ai più, aveva pubblicato anche un video in cui riportava la sua smentita.
La prima versione della bufala
Gli autori di Snopes sono riusciti a risalire alla prima versione della bufala. Una falsa citazione di Lewis è apparsa il 28 marzo 2020 su Twitter e si presentava così:
Questa citazione proviene da Screwtape Letters di CS Lewis. Di certo ci fa riflettere su questi tempi.
Satana: Causerò ansia, paura e panico. Chiuderò attività commerciali, scuole, luoghi di culto ed eventi sportivi. Provocherò disastri economici.
Gesù: Riunirò i vicini, rimetterò in sesto il nucleo familiare, riporterò la cena in tavola. Aiuterò le persone a rallentare la loro vita e ad apprezzare ciò che conta davvero. Insegnerò ai miei figli a fare affidamento su di me e non sul mondo. Insegnerò ai miei figli a fidarsi di me e non dei loro soldi e dei beni materiali.
In realtà il 12 marzo (giorni prima del tweet) la stessa frase era comparsa per la prima volta su Facebook, ma senza attribuzioni a CS Lewis:
Perché “bufala”?
Dal momento in cui ne Le Lettere di Berlicche e tra le opere di Lewis non esiste alcun riscontro del dialogo attribuito all’autore siamo di fronte a una bufala. Trovare un riscontro è molto semplice: qui troviamo la versione in italiano e qui quella in inglese. Se digitiamo ctrl+f per aprire lo strumento di ricerca per vocabolo all’interno dei due documenti ci accorgiamo che non esiste alcuna pagina in cui sia riportato l’estratto attribuito all’opera.
Dal momento in cui la profezia di CS Lewis non esiste, ribadiamo, siamo di fronte a una bufala creata, per stessa ammissione di alcuni autori, come interpretazione dell’opera Le Lettere di Berlicche.
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