Ci segnalano il post di una pagina anti-immigrazionista che ha deciso di reinterpretare un video di cui avevamo già parlato col nuovo titolo La produzione di un “naufragio” al largo delle coste libiche.
Siamo, francamente sconvolti non solo dalla plateale mistificazione e falsificazione delle scene che abbiamo visto, chiare a chiuque. Bensì, dal fatto che sia bastato aggiungere una didascalia indinniata ed indinniante per seminare zizzania contro Richard Gere e Chef Rubio per sovrascrivere la narrazione autentica.
Siamo ben oltre la post-verità, siamo davanti all’Impero del Re Nudo. Io, utente della rete, vedo qualcosa che ha una spiegazione chiarissima (come nella favola il popolo vedeva un borioso re girare nudo per le strade), ma siccome qualcuno mi ha detto che quel goffo ometto coi gingilli di famiglia di fuori in realtà è vestito di ricche vesti, sono lì davanti ad un turpe uomo nudo a dichiarare di vedere sete e broccati che esistono solo nella mia fantasia ottenebrata dalla piaggeria.
E noi stessi, che vi avevamo parlato del video originale, vedendo il filmato anche da noi diffuso ribattezzato col falsificato e pomposo nome di La produzione di un “naufragio” al largo delle coste libiche finalmente capiamo come doveva sentirsi Richard Kipling quando in Se scrisse le seguenti parole
Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per farne trappola per gli ingenui,
o guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.
E quindi ancora una volta ci tocca piegarci per ricostruire la verità. Ancora una volta. Assediati da persone che invece hanno preferito giocare a distorcerla.
Ecco il post che ci viene inviato.
591 condivisioni, con tanto di accuse gratuite ed infamanti al “nemico di turno”
La produzione di un “naufragio” al largo delle coste libiche.
Poi chiami Chef Rubio per il catering,Richard Gere come protagonista e la sceneggiata e’servita.
Non c’è alcuna sceneggiata, e l’unica mistificazione la fornisce quella didascalia.
Avevamo già parlato, e lungamente, di quel video qui.
Chiamammo all’epoca quel post Il video che documenta come funziona la tratta dei migranti e lo chiamammo approfondimento.
E dicemmo, citando AGI che aveva diffuso quel video, che potrete vedere cliccando qui.
Con la sua brava descrizione
Un peschereccio, la ‘nave madre’, traina un barcone dalla Libia verso l’Italia. Si ferma, fa accostare l’imbarcazione, poco più di uno scafo bianco senza nient’altro che un motore fuoribordo, e comincia il trasbordo di decine di persone. Sono migranti che indossano magliette colorate e giubbotti di salvataggio ancora più sgargianti.
che lo stesso dimostrazione, come se non ce ne fosse ancora bisogno che la crudeltà degli scafisti rende necessarie operazioni di pattugliamento, sorveglianza e salvataggio.
Chi ha redatto la “nuova” didascalia, in evidentissima malafede, insinua che il video contenga un “falso naufragio” con la partecipazione dei volontari Open Arms (citando esplicitamente Richard Gere e Chef Rubio), ma non è così.
Il video contiene infatti l’operato degli stessi scafisti.
Condividendo il post-bufala infatti Facebook vi accoglie col seguente messaggio
E vi rimanda ad un’analisi di un gruppo di colleghi tedeschi che confermano quanto dicemmo noi all’epoca.
Quella nave è una “nave madre di scafisti”.
Allo scafista, francamente quanto tristemente, non importa che i profughi arrivino vivi nel loro viaggio verso la libertà e la sicurezza.
Perché dovrebbero? Gli scafisti non sono certo brave persone, e si fanno pagare in anticipo.
Ricorrono così alla figura della “nave madre”.
Lo scafista non ha a cuore il benessere di nessuno: raccoglie i disperati, li carica come avete visto su un barchino e va via, lasciando che i profughi diventino naufraghi alla deriva.
Il concetto stesso di tassì del mare gli è irrilevante: è un po’ come la storia del cui se sei pagato in anticipo non sei motivato in alcun modo a soddisfare chicchessia: i soldi li hai presi, anche se i paganti dovessero morirti in mare due giorni dopo, ormai hai denaro.
Il motivo è tristemente logico, nella logica malefica dello scafista: la “nave madre” può così tornare in Libia per un altro viaggio, il barchino usato per lasciare i naufraghi alla deriva può affondare col suo carico umano, e loro non piangeranno la morte di altri esseri umani.
Solo il soccorso nautico, a questo punto, farà la differenza tra l’ennesima tragedia in mare ed un barchino di naufraghi ridotto a poveri corpi senza vita disfatti nell’acqua di mare, o lo scandalo sul quale i cattivisti da tastiera potranno battere le loro dita e urlare il loro fiele.
In quel caso il video esiste perché agli scafisti il gioco andò male,per fortuna.
È giunto nel porto di Licata (Agrigento) il peschereccio – intercettato dalla Guardia di Finanza al largo di Lampedusa – che trasportava 81 migranti, di cui 75 uomini, 3 donne e 3 bambine, poi trasbordati su un barchino e infine tratti in salvo e fatti sbarcare a Lampedusa.
Le Fiamme Gialle hanno fermato i 7 membri dell’equipaggio, sei di nazionalità egiziana e un tunisino, che ora sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La “nave madre”, intanto, è stata scortata in porto dalle motovedette del reparto operativo aeronavale delle Fiamme Gialle; ad attenderla a terra i militari del nucleo Pef di Agrigento e del Gico di Palermo. L’indagine è condotta dalla Procura di Agrigento.
Nessuna produzione di un naufragio: quello è un naufragio, cui proprio Frontex pose rimedio.
E non certo per consentirvi di mistificare la realtà.
E no, non accetteremo che ci sia detto
Ma voi avete detto l’altra volta che il vostro articolo Il video che documenta come funziona la tratta dei migranti conteneva un video vero? Allora Buffale ha detto la buffala?!?!
Perché no. Questo dimostrerebbe solo che non leggete davvero gli articoli che vi vengono sottoposti, vi fermate al video e vi bastano solo le foto per fomentare il vostro pregiudizio.
Dimostra che quando Kipling parlava di quei furfanti che distorcono la verità per intrappolare gli stolti, stava parlando di voi, e non abbiamo intenzione di consentirvi oltre di distorcere le nostre verità per ingannare chicchessia.
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